Capitolo 40

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Ieri sera volevo regalarvi un doppio aggiornamento per festeggiare le impeccabili ed emozionanti esibizioni sanremesi dei ragazzi ma wattpad ha ben pensato di non funzionare. 

Buona Lettura.

Puntuale e impeccabile , Piero si fece trovare all'uscita della scuola di Stefania.

-'ciao'- lo salutò lei abbozzando un sorriso tiratissimo.

-'ciao prof'- rispose lui porgendogli dinnanzi al viso la sua mano stretta in un pugno .

-'cos'è ?'- domandò increspando la fronte 

Piero girò il pugno e aprì la mano mostrando in essa un Bacio Perugina

-'meriti solo baci'-spiegò serio scrutando il volto della donna per coglierne ogni minima emozione -'meglio ancora se miei'- aggiunse sorridendo -'solo miei'

Totalmente senza parole, Stefania raccolse il cioccolatino fissandolo con un cipiglio serio in viso;  non appena il Bacio si trovò al sicuro tra le sue mani, si lanciò tra le braccia del tenore prendendolo alla sprovvista.

Ciò nonostante Piero seppe riprendersi e stringere le sue braccia muscolose attorno al busto di Stefania.

-'voglio starti accanto, dammi l'opportunità. Ti prego'- le soffiò tra i capelli, prima di lasciarci un tenerissimo bacio.

Stefania , accoccolata al petto del tenore, si godeva quella morsa stretta e sicura, che sapeva di affetto, protezione, tenerezza.

Dopo pochi secondi, fu lei stessa  a spostarsi provocando uno sbuffo in Piero.

-'stiamo davanti scuola, Piè'- spiegò lei come per giustificarsi.

Il narese annuì e, senza perdere altro tempo, le cinse un fianco con il braccio e si incamminarono verso la sua auto per tornare a casa.

In macchina fu Piero a prendere la parola.

-'com'è andata a scuola?'- domandò desideroso di conoscere ogni dettaglio della vita di Stefania.

-'bene, oggi ho fatto compito in classe in quarta e interrogazioni in terza e quinta'-spiegò lei entrando nei dettagli

-'non essere troppo severa, prof'- la canzonò Piero quando lei raccontò di aver beccato un suo alunno a copiare

Stefania si voltò verso Piero stringendo gli occhi come per scrutarlo.

-'non sono severa ma giusta, imbrogliare non aiuterà quel ragazzo a cavarsela nella vita'- 

-'anche io a volte copiavo.Quando, da piccolo, andavo a 'Ti lascio una canzone', non sempre avevo il tempo di studiare per bene'-spiegò coinvolto Piero -'eppure credo di essermela cavata'- ribattè lui ripensando alla sua vita costellata di successi.

-'copiare non va bene'-lo riprese bacchettona lei -'ma almeno lo facevi perchè eri impegnato a seguire una tua passione, non perchè perdevi tempo a chattare o a giocare alla PS4 o a fare il galletto dietro alle ragazzine'

Piero sembrò riflettere con fare serioso prima di rispondere.

-'non avevo il cellulare per chattare, i miei non si potevano permettere la PS4 ed ero sfigato per  fare il galletto con le ragazze, quindi mi sono dato alla musica'- rispose con tono ironico facendo ridere Stefania.

-'sei  bellissima quando sorridi'- si complimentò lui lasciando il volante con la mano destra per concedere una carezza sul viso della donna. 

Anche stavolta Stefania si scostò da quel contatto in maniera del tutto involontaria.

-'e non permettere ad un coglione di rubare il tuo meraviglioso sorriso e di privarti di tutte le carezze che meriti, che io voglio donarti, che ho bisogno di donarti'- concluse Piero riprendendo la carezza sul viso.

Una carezza che la donna stavolta accettò e grazie alla quale si rilassò.

Prima di tornare a casa, Piero passò per il ristorante a ritirare la cena.

-'Zushi non fa pranzi da asporto per nessuno!'- fece notare lei accigliandosi

-'io non sono nessuno'-si vantò il narese schioccandole un occhiolino

-'già, Barone'- sottolineò lei facendolo gonfiare ancor di più.

Piero le si avvicinò azzerando gran parte della distanza che li divideva.

-'mi piace quando mi chiami per cognome'- le sussurò con voce sensuale ad un palmo di naso      -'aspettami in macchina! Faccio subito'- avvisò poi mentre si slacciava la cintura e scendeva.

Stefania annuì poco convinta. Mentre Piero entrava per ritirare il loro pranzo, Stefania si scrutava intorno con timore, si sentiva stranamente osservata e  questo le provocava un forte disagio. Forse c'era Bruno che , nascosto, la stava controllando o semplicemente era frutto della sua paura; fatto sta che al ritorno di Piero trovò una Stefania in lacrime che tremava.

-'minchia Stè, cosa è successo?'- chiese preoccupato entrando nell'abitacolo con la busta di cibo ancora in mano.

-'ho paura Piè. C'era qualcuno che mi guardava'- rispose sconnessa e singhiozzando, lanciandosi tra le sue braccia nonostante l'ingombro della busta.

-'chi? Dove? da quanto?'- domandò a raffica Piero mentre si guardava in giro senza notare nulla di strano

Stefania non riuscì a rispondere verbalmente limitandosi a negare con la testa. Piero preferì non soffermarsi intuendo che forse la donna si era lasciata solamente suggestionare, preda ancora di ciò che era successo quella mattina e che l'aveva provata fortemente.

Calmata con un bacio tra i capelli e una carezza sulla schiena, Piero mise in moto arrivando finalmente a casa di Stefania. Lì la donna si liberò delle scarpe e legò i capelli in una coda alta e disordinata pur di mettersi comoda mentre Piero sistemava il sushi in tavola.

Non vedendola tornare, il tenore la raggiunse in bagno e rabbrividì nel notare ciò che Stefania stessa stava osservando allo specchio.

Da un lato del viso aveva un vistoso ematoma, abilmente nascosto dal trucco che ora la donna stava togliendo; dall'altra parte c'era il gonfiore dello schiaffo avuto stamattina.

In quel momento Piero intuì che Bruno altre volte aveva alzato le mani su di lei.

In maniera involontaria entrò nel bagno posizionandosi alla destra della donna.

-'non merita di essere chiamato essere umano un uomo che alza le mani su una donna'-'disse palesandosi.

Una lacrima sfuggì a Stefania, una lacrima che Piero asciugò con dolcezza rilasciando una velata carezza sul livido.

-'mi prenderò cura di te, sei speciale e te lo dimostrerò'- disse accompagnando la carezza con un bacio per poi allontanare Stefania dallo specchio ed impedirle così di farsi altro male nel vedere il suo viso tumefatto.

Con dolcezza Piero la fece sedere ai bordi della vasca, aprì il mobiletto dove sapeva che la donna conservava i medicinali ed uscì una pomata che, con cura  e devozione, spalmò sul viso della donna.

A lavoro completato, in un silenzio irreale, la prese per mano e la condusse in cucina, dove consumarono il pranzo.

Stefania avrà davvero visto Bruno mentre aspettava il ritorno di Piero ?

Grazie.Un abbraccio.

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