Piero, inconsapevole di quali funesti pensieri stessero attanagliando il cuore della sua amata, tornò a casa nel tardo pomeriggio.
Varcata la soglia, si imbattè in uno strano silenzio al quale non era abituato; infatti, ogni volta che Stefania restava casa, c'era la radio a farle compagnia.
Incuriosito e stranamente preoccupato, entrò in ogni stanza della casa per cercare la sua donna ma senza ottenere grandi risultati. Recuperò velocemente il cellulare e vi fece partire una chiamata che non ottenne alcuna risposta, riprovò altre volte ma sempre senza mai grandi risultati. Ritornò in cucina , alla ricerca di qualsiasi indizio che potesse fargli capire dov'era Stefania e potesse quindi rasserenargli il cuore, e lì vi trovò il mezzo panino che la professoressa non aveva mangiato.
Tutti i pensieri di Piero si concentrarono su Bruno, temendo che l'uomo si fosse fatto vivo nel peggiore dei modi. Perso tra mille ipotesi , stava per indossare il giubbino e scendere alla ricerca di Stefania quando questa varcò la porta di casa con sguardo basso e passo lento.
-'dove minchia stavi??'- le chiese Piero quasi aggredendola.
Stefania alzò lo sguardo incrociandolo con quello di Piero. Solo allora il tenore si rese conto degli occhi rossi di Stefania.
-'tu hai pianto!'- affermò con certezza, conoscendola bene -'cos'è successo? Non ti senti bene? E' tornato Bruno?'- chiese a raffica levandosi maldestramente la manica del giubbino indossato e fiondandosi sulla donna per abbracciarla.
Un abbraccio dal quale Stefania si staccò subito.
-'lasciami in pace'- disse con voce flebile allontanandosi da Piero e dalla sua faccia sbigottita.
-'ma che ti prende?'- chiese adirato trattenendola per un braccio -'io mi sono spaventato non trovandoti a casa, ho il cuore ancora sotto sopra , preoccupato a morte per te e tu ti rivolgi così?'- le chiese con tono duro e catturando anche l'altro braccio per poterla osservare negli occhi.
-'ho trovato la tua valigia'- vomitò d'un fiato la donna strattonando Piero fino a liberarsi dalla sua morsa.
A quelle parole Piero impallidì. Era convinto d'averla nascosta bene, mai avrebbe pensato che Stefania la potesse trovare. Stava pensando alle parole migliori per scusarsi, per dichiararsi incapace di starle lontano, per ammettere di avere un costante e inspiegabile bisogno di averla accanto, di starle accanto.
-'quando avevi intenzioni di dirmi che te ne tornavi da quella eh?'- continuò Stefania urlandogli contro intanto che il volto veniva solcato da cocenti e umilianti lacrime, e senza aspettare la benchè minima spiegazione da parte del narese, continuò a vomitagli addosso tutto il dolore accumulato nelle due ore successive alla scoperta della valigia -'io credevo in te, nell'amore che mi hai sempre professato e in quello che provo per te . Ho bisogno di te come l'aria per respirare'- si dichiarò singhiozzando e tirando su con il naso mentre con le mani prendeva a schiaffi il petto palestrato del tenore che, nell'udir quelle meravigliose parole d'amore, si rese conto che Stefania aveva si scoperto la valigia ma senza capirne il vero significato -'io non riesco a stare senza di te, come devo fartelo capire? Sei la mia ragione di vita, Piè. La mia unica ragione di vita'- continuò a confessare senza notare il meraviglioso sorriso stampato sul viso di Piero.-' mi spiace per tutte le volte in cui non te l'ho dimostrato ma ti amo,ti amo come non ho mai amato prima d'ora nella mia vita. Ti amo di un amore che mi fa paura tanto è forte e viscerale. Ti amo al punto di aver pensato di proporti di andare a conoscere i tuoi perchè so che ti mancano ma che non vuoi lasciarmi e quindi non me ne parli.'-spiegò sconnessa e sgrammaticata
Il cuore del tenore perse svariati battiti nel sentire la stupenda idea che aveva avuto Stefania, segno tangibile di quanto per lei lui fosse importante.
Inghiottita nel vortice dello sfogo, Stefania continuò a sparlare.
-'ma nulla più ora importa, vattene. Vattene pure da quella. Se vuoi tornare da lei non sarò io a impedirtelo ma ricorda'- disse Stefania puntando il dito verso il tenore e assumendo un tono duro che poco si addiceva a quegli occhi arrossati e a quel viso bagnato -'se ti lascia di nuovo non tornare più da me, io per te sono morta'-
Piero comprese finalmente il film mentale che si era costruito Stefania e ciò nonostante, forte della dichiarazione che lei gli aveva appena fatto, decise di scherzarci su.
-'e mi lasci andare così, senza lottare?'- domandò assottigliando lo sguardo mentre con due dita alzava il mento della donna per far incrociare i loro sguardi.
Stefania deglutì prima di parlare.
-'se lei ti può rendere più felice di me, si'- rispose con voce quasi impercettibile.
-'stupida, sciocca e innamorata di una nana'- la beffeggiò Piero tirandola a se per abbracciarla -'mi hai appena fatto la più bela dichiarazione d'amore che un uomo potesse mai ricevere eppure non hai capito una minchia di me'- la rimproverò mentre la stringeva forte a se provocando confusione e smarrimento nella donna che provò a scostarsi da quella morsa ma senza riuscirci -'ancora devi capirlo che io da te non ho la minima intenzione di allontanarmi?'- le chiese ironico -'è con te che voglio stare, unicamente con te. Mai in questi mesi ho pensato di lasciarti, non l'ho fatto all'inizio, quando tutto era difficile, non ho intenzione di farlo ora che con te sto vivendo la più bella realtà d'amore che potessi anche solo immaginare'-
Stefania, dinnanzi a quelle parole, si ammorbidì fino a ricambiare quell'abbraccio.
-'e la valigia?'- domandò annusando il collo del tenore.
Piero decise di nasconderle , ancora una volta la verità, temendo di perdere quel contatto.
-'devo andare con Gian e Ignazio a Milano per definire alcuni dettagli del cd'- mentì con convinzione.
-'e perchè non me lo hai detto prima?'- chiese ancora tentando di far chiarezza su ogni aspetto di quella situazione
-'l'ho saputo ieri, quando ho preparato la valigia. '-spiegò tentando di essere credibile -'te ne avrei parlato a cena stasera'-
-'quando devi partire? e quanti giorni resti?'-
-'miii quante domande picciòtta- la beffeggiò Piero pur di cambiare argomento.
Stefania sorrise e si strinse ancora di più a Piero per curare le ferite aperte a causa di quel malinteso.
Aggiornamento serale.
Grazie di tutto.
Un abbraccio.
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Believer, say something
ФанфикEra la quarta mattinata che andava a correre, ormai era un abitudine per lui allungarsi fino al pontile; non tanto per prolungare il suo allenamento quanto per avere la certezza che quella ragazza si trovasse di nuovo lì. Era divenuta ormai, senza u...