Mi sono resa conto di essere stata malefica nel lasciarvi in quel modo ed ho voluto rimediare.
Siete felici?
Buona Lettura.
Piero impallidì dinnanzi a quell'espressione. Temeva che la donna potesse arrabbiarsi, chiudersi in se stessa e peggio ancora mandarlo via senza dargli più l'opportunità di starle accanto.
Il tenore stava già pensando a come calmarla, come farsi perdonare e soprattutto come convincerla a restare con lei.
-'lo davo per scontato, Piè'- rispose la professoressa facendo spallucce.
Ma Piero, perso nei suoi pensieri e nelle sue convinzioni totalmente sbagliate, rispose di getto senza ascoltare con attenzione la sua risposta.
-'io lo so che per te è difficile ma è per farti dormire serena e per stare tranquillo pure io. Ce lo siamo detti Stefà, ho un bisogno impellente di sapere dove stai e come stai, meglio ancora se posso starti vicino vicino. E tu pure, non hai dormito stanotte e stamattina mi hai detto che avresti preso in considerazione l'idea di avermi con te. Quindi fallo sto sforzo di dirmi si, io prometto di comportarmi bene.'-
Stefania si rese conto che Piero non aveva capito, gli si avvicinò azzerando tutte le distanze e gli rilasciò un dolcissimo bacio all'angolo della bocca.
-'voglio che tu resti'- ripetè ad un attonito Piero.
In maniera del tutto automatica, poggiò le sue mani sui fianchi della donna e l'attirò a se per abbracciarla.
-'quindi vuoi davvero che io resti?'- chiese per avere l'ennesima conferma.
-'certo che lo voglio'-
-'non avevo capito na minchia'- confessò lasciandosi andare ad una risata imbarazzata mentre continuava a stringere a se Stefania che ricambiò l'abbraccio.
-'però non credo di avere un pigiama per te'- confidò lei allontanandosi da quell'abbraccio e recandosi in camera per prepararsi per la notte -'o forse no'- si corresse quasi subito -'dovrei avere ancora qualcosa di Bruno'- disse abbassando gli occhi.
Piero le alzò il viso appoggiandole un dito sotto al mento.
-'preferisco dormire con i vestiti piuttosto che indossare uno solo dei suoi indumenti'- disse con voce dura che non ammetteva repliche.
-'scusami, io volevo solo renderti tutto più comodo'- spiegò lei rendendosi conto della grande gaffe appena fatta.
-'lo so picciridda. Non c'è bisogno che ti scusi'- le disse con dolcezza il tenore -'piuttosto, quando provvediamo a buttare tutto ciò che è suo?'- chiese con un marcato accento di gelosia.
Stefania sorrise, catturò una mano di Piero e lo spinse verso la camera da letto.
-'geloso, Barone?'- domandò lei con leggerezza.
Pizzicato e imbarazzato, Piero sbuffò. Si, era tremendamente geloso di quella donna. Geloso del suo passato ancora troppo vicino, geloso di quell'uomo che l'aveva posseduta innumerevoli volte, geloso dei baci che a lui aveva concesso.
Stefania sembrò leggervi esattamente cosa c'era dietro quello sbuffo e quel silenzio. Si fermò sull'usco della camera da letto e si voltò verso Piero.
-'mi piace la tua gelosia, purchè non mi opprima. Mi piace sapere che tu ti preoccupi per me, mi piace avere tutte le tue attenzioni.'- lo rasserenò la donna vedendo le labbra di Piero stendersi in un meraviglioso sorriso.
Giunti in camera, Piero si liberò delle scarpe e del maglioncino restando con la maglia a mezze maniche usata come maglietta intima e con addosso i jeans mentre Stefania si recò in bagno per indossare il pigiamone di pile con il quale dormiva nelle fredde notti bolognese.
-'sei antissesso, lo sai vero?'- domandò schietto il tenore vedendola entrare in camera.
Stefania sorrise, per nulla offesa da quella domanda.Eppure decise di scherzarci su.
-'cosa ti aspettavi?'- domandò fintamente arrabbiata e riferendosi ai sexy completini intimi che Stefania usava quando si incontrava con Piero, mesi addietro.
Piero sembrò rifletterci alcuni secondi pur di non offendere Stefania e rovinare quel clima disteso che si era venuto a creare.
-'null'altro'- rispose mordendosi il labbro inferiore.
Un gesto che non passò inosservato.
Sdraiata sul letto, Stefania si avvicinò al corpo del tenore.
-'grazie' - soffiò accucciandosi sul suo petto permettendo a Piero di stringerla forte.
-'non devi ringraziarmi. Lo faccio per puro egoismo'- ammise lui.
Stefania , colta alla sprovvista da quella spiazzante sincerità, si allontanò da Piero.
-'il tuo egoismo è la mia salvezza'- disse lei -'stamattina ci sono rimasta malissimo quando hai chiamato per dirmi che non venivi.'-decise di confessare aprendosi totalmente al narese -' Ho desiderato tutta la notte averti accanto, sentirmi protetta da te. E l'unica cosa che non mi ha fatto impazzire era sapere che saresti venuto da me non appena ti saresti svegliato.'- continuò allontanandosi definitamente da Piero e guardarlo negli occhi -'non è facile ammetterlo per me ma anche io ti voglio al mio fianco, anche io ho bisogno di te, di averti con me. Non sono ancora pronta per un'altra storia ma so che solo con te posso ricominciare'- disse con voce strozzata mentre due lacrime le solcavano il viso -'solo con te mi sento protetta, penso a te quando ho paura, sei tu che mi dai il coraggio di non mollare. Sono pessima e problematica, non ricambio la metà delle tue attenzioni e forse non le merito neppure. Ma pure io sono egoista'- concluse con un leggero affanno.
Mai Piero si sarebbe aspettato una tale dichiarazione da parte di Stefania, tant'è che fino alla sera prima lei non voleva che lui la passasse a prendere per la colazione.
Azzerrò ogni pensiero che l oinducesse ad essere prudente, ogni limite che si era imposto per non essere invadente, ogni barriera che si era dato per non opprimerla e le si lanciò addosso facendola cadere di spalle sul materasso, senza pesarle addosso.
-'sono felice ed è tutto merito tuo'- soffiò con la bocca a pochi centimetri di distanza con quella di Stefania.
La stretta vicinanza, la posizione equivoca e il profumo della donna risvegliarono di nuovo l'intimità del narese, non affatto abituata a non essere soddisfatta. In maniera del tutto involontaria , il bacino di Piero puntò sul ventre della donna strusciandosi addosso.
Un piccolo gemito uscì dalle labbra socchiuse di Stefania.
-'ti voglio Stefania'- confessò con voce roca il narese continuando quella lenta tortura.
... ehm ...
Grazie...
Un abbraccio forte lettori e lettrici !!!
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Believer, say something
FanfictionEra la quarta mattinata che andava a correre, ormai era un abitudine per lui allungarsi fino al pontile; non tanto per prolungare il suo allenamento quanto per avere la certezza che quella ragazza si trovasse di nuovo lì. Era divenuta ormai, senza u...