Capitolo 28

412 37 22
                                    

Passarono alcuni giorni senza che i due si incontrassero. 

Stefania riteneva di non aver più nulla a che fare con Piero che si era mostrato immaturo e superficiale con il suo ritorno; lui riteneva di aver perso per sempre quella donna che cercava ogni qualvolta stava male perchè aveva il potere di farlo sentire meglio non solo andando a letto ma ascoltandolo, comprendendolo. 

Con tutte le sue forze lei impedì a Piero di invadere i suoi pensieri e ci riuscì dedicandosi all'uomo che ancora la corteggiava , nonostante fosse già il suo ragazzo. Lui invece non faceva altro che pensare a lei, a ciò che avevano condiviso. 

Provò ad immaginare quell'uomo con lei e proprio non ci riusciva. Lui non sapeva che Stefania adorava restare incastrata dopo aver raggiunto il massimo piacere. Non sapeva che la sua zona erogena erano i seni. Non sapeva che soffriva il solletico nell'interno coscia. Non sapeva che Stefania sporgeva il labbro inferiore quando dormiva. Non sapeva che adorava fare colazione prendendo il caffè dopo il latte e i biscotti.  

Erano due mesi che Bruno e Stefania stavano insieme e, quella sera,  lui decise di festeggiare questo importante giorno portandola a cena in uno dei migliori ristoranti della città.

Giunti al ''Donatello'', il cameriere li accompagnò al loro tavolo. 

Stefania non si rese conto che a due tavoli più in là c'era Piero che, insieme al fratello, consumavano una cena tra chiacchiere e ricordi.

Gli occhi del tenore invece vennero immediatamente catturati da Stefania e dalla sua eleganza. Gli stessi si soffermarono a guardare Bruno, chiedendosi cosa vi trovasse in lui Stefania ma più di tutto si soffermarono a guardare quel bacio che i due si scambiarono prima di accomodarsi al tavolo.

Le mani di lui appoggiate sul capo di lei per trattenerla, le braccia di lei a circondargli il collo per allungare quel momento, il corpo di lei stretto al corpo di lui.

Una fitta acuta investì in pieno il narese. Stefania aveva trovato l'uomo degno dei suoi baci. E quell'uomo non era lui.

Un misto di sensazioni travolse Piero che si ritrovò ad annaspare, apparentemente senza motivo.

Come quelle illuminazioni che, di punto in bianco e inaspettatamente, ti aiutano a risolvere i rebus più complicati, Piero iniziò a dare un nome a ciò che provava per quella donna che ormai vedeva nella braccia di un altro uomo.

Ripensò ai momenti condivisi, all'attrazione provata, alla passione consumata, alla tenerezza vissuta, alla protezione concessa, alla dolcezza regalata. Sensazioni che , a ben rifletterci, non aveva mai provato con Marilena in questi ultimi mesi; emozioni che , da quando aveva detto addio a Stefania, non avevano più albergato nel suo cuore.

Solo in quel momento si rese conto di ciò che lo legava a quella donna le cui labbra tanto anelava. Non era solo desiderio, passione, attrazione. No, c'era dell'altro. C'era tanto altro.

Protezione, tenerezza, complicità, ascolto, comprensione. Questo era Stefania. E solo ora, vedendola tra le braccia di un altro uomo, lo aveva capito.

Si sentì svuotato, perso, incompleto, disagiato.Si sentì colpevole del suo malessere, si sentì l'unico responsabile di quello scempio al quale stava assistendo.

E mentre lui prendeva consapevolezza dell'importanza che Stefania aveva sempre avuto nella sua vita, il loro bacio ebbe fine. Solo allora Piero riprese a respirare.

Lei si scusò per andare in bagno permettendo così a Piero di raggiungerla per attirarla in un anfratto più nascosto mettendole una mano davanti bocca per impedirle di urlare.

-'mi prometti che non urli se ti libero?'- domandò il tenore

La donna annuì

-'ma sei impazzito?!'- domandò senza attendere realmente una risposta

-'Stef ho bisogno di te'- confessò Piero sperando che in quella frase la donna vi potesse leggere la sconcertante scoperta che lui aveva appena fatto e intanto le arpionava le mani sui fianchi

-'hai bisogno solo di un corpo caldo ed invitante, pronto ad accoglierti'- ribattè decisa lei provocando un sonoro sbuffo da parte di Piero.

-'c'ho provato, ma nessuna è te'- rispose di getto, ripensando alla donna con la quale era stato il giorno prima.

Un leggero ma chiaro sussulto investì la donna che mai si sarebbe aspettata una risposta del genere da uno che è abituato ad andare a letto con non poche donne, che addirittura era tornato con il suo amore di sempre.

-'sto con lui ora'- rispose semplicemente lei certa che il narese avrebbe capito e senza volergli dare maggiori spiegazioni.

-'non puoi aver dimenticato la nostra sintonia tra le lenzuola'- continuò lui attaccandosi all'unica cosa positiva del loro rapporto.

-'infatti non l'ho dimenticata'- ammise lei incoraggiando involontariamente l'uomo ad avvicinarsi di più a lei -'ho trovato qualcosa di meglio con cui ho sintonia anche oltre le lenzuola'

Quell'aggiunta gelò Piero sul posto, ogni muscolo si paralizzò, il cuore smise di battere e il respiro si assentò.

Stefania approfittò di quel momento di shock del tenore per liberarsi dalla sua presa e tornare dal suo compagno e godersi la serata.

O almeno questo era l'intento e ci stava riuscendo fino a quando sul tavolo dei due innamorati non arrivò una bottiglia di Falanghina, un vino campano che Piero sapeva essere molto apprezzato da Stefania, per corteggiare quella donna, per ricordarle di conoscerla bene, semplicemente per intromettersi tra lei  e quello che lui riteneva uno sconosciuto.

-'grazie ma noi non l'abbiamo ordinata'- spiegò con educazione Bruno mentre Stefania fissava quella bottiglia con la mente totalmente resettata.

-'infatti è un omaggio di quel tavolo'- rispose solerte il cameriere indicando il tavolo dove sedeva il tenore con il fratello.

Bruno e Stefania si voltarono insieme, e mentre Bruno ringraziava i due ragazzi con un sorriso e un gesto di mano, Stefania abbassò il capo rifiutando l'omaggio.

-'li ringrazi a nome nostro ma non possiamo accettare. Nessuno dei due beve'- rispose seccata la donna.

Conosceva l'insistenza di Piero ma sperava che capisse che ormai lei per lui era divenuta inaccessibile. Sperava di essere stata chiara durante quell'infelice scambio di battute avute pochi minuti prima. Sperava di chiudere definitivamente il capitolo Piero ma più di tutto sperava che Bruno non facesse domande su di lui e ciò che legava la sua donna al tenore. 

Pur avendo ceduto a Piero con la piena consapevolezza di una donna matura, si vergognava profondamente di ammettere di aver ceduto ad una relazione di solo sesso. 

Grazie per le letture silenziose, i commenti e le stelline.

Un abbraccio.

Believer, say somethingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora