Capitolo 113

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Era l'ultimo giorno da trascorrere in Sicilia, Piero decise di ritagliarsi una giornata a San Leone con Stefania.

Era tempo di comunicarle del tour e di darle tutte le informazioni.

Erano seduti nel locale di fiducia del tenore, consumando un delizioso pranzo a base di pesce. Vista la conoscenza che legava Piero al proprietario, era riuscito ad ottenere un tavolo piuttosto appartato.

-è stupendo qui'- si complimentò la donna guardando di lato, dove il mare si confondeva con il cielo in una calda giornata di agosto.

Piero annuì, moriva dalla voglia di stringerla a se, di accarezzarle le mani, di baciarle i capelli ma dovette limitarsi a legare le sue gambe con quelle della donna sotto al tavolo. 

Piero voleva ufficializzare il suo legame con Stefania prima del tour, per scoraggiare le fan più audaci, per marcare un territorio ambito da molti uomini, semplicemente per condividere la gioia di avere Stefania accanto.

-'mi mancherà la Sicilia ma potremmo ritaglairci qualche giorno prima che inizi la scuola e tour permettendo'- propose  ritornando a fissare Piero e i suoi occhi scuri e profondi.

-'del tour vorrei parlarti, finalmente'- rispose con voce flebile avvicinando la sedia al tavolo, come se quella posizione lo aiutasse nell'arduo compito -'sono state aggiunte alcune date, in alcuni Paesi'- iniziò a dire in maniera vaga.

-'tipo??'- domandò per approfondire. 

Era curiosa , da sempre e sopratutto su Piero ma aveva imparato a smorzare quella sua curiosità per non sembrare invadente.

-'Tipo  Europa,Stati Uniti, America Latina, Russia, Australia  ora Giappone'- rispose Piero elecando quei Paesi come se fosse la lsita della spesa, con molta nonchalance.

Nel sentire gli ultimi due Paesi , Stefania si ritrovò a sputacchiare il vino bianco che Piero aveva sapientemente abbinato al pesce scelto.

Imbarazzato e divertito, Piero recuperò il tovagliolo per asciugare alcune goccioline che lo avevano raggiunto.

-'Russia, Australia e Giappone?'- domandò alzando il tono di voce , con gli occhi fuori dalle orbite per essere sicura di aver udito bene.

Piero non si aspettava certo una reazione incolore ma sperava nell'amplomb ceìhe da sempre aveva caratterizzato la sua donna , nelle situazioni più assurde e difficili. Ma dovette ricredersi.

SI voltò con fare indagatore per vedere se qualcuno fosse stato richiamato dallo sputacchiare poco aggrazziato di Stefania, dal suo tono leggermente elevato, dal suo scostare rumorosamente la sedia.

Sospirò solelvato nel notare che nessuno dei presenti se li era filati di striscio.

-'si amore mio, abbiamo avuto parecchie richieste '- spiegò con tono volutamente dolce.

-'e per quanto tempo gireresti il mondo?'- domandò assottigliando lo sguardo.

-'In alcuni Stati abbiamo concentrato concerti praticamente tutti i giorni'- rispose evasivo il tenore.

-'Piero quanto tempo?'- rifece la domanda marcando il nome del narese.

Chiaro segno del nervosismo che la stava possedendo.

Piero allungò una mano per catturare quella di Stefania. Poco importava se lo avrebbero visto in atteggiamenti teneri. Ora la sua priorità era di placare l'ira della sua donna, di rasserenarla circa la distanza e la lontananza forzata che avrebbero dovuto affrontare da lì a poche settimane, di mostrarle tutto l'amore che provava per lei.

-'sono sette mesi'- vomitò d'un fiato, stringendole sempre più la mano.

In un gesto di stizza, Stefania si liberò dalla morsa del narese e si alzò dal tavolo, incurante del dolce ancora presente nel suo piatto, incurante del conto da pagare, incurante delle persone che la stavano vedendo andare via, con gli occhi lucidi e seguita da Piero.

Preso alla sprovvista da quella reazione, il narese infatti si alzò dal suo posto recuperando velocemente il cellulare, il portafogli e le chiavi dell'auto appoggiate sul tavolo per avvicinarsi all'amico seduto dietro la cassa.

-'ti saldo tutto dopo'- approfittando dell'amicizia che li legava, si scusò mortificato pur di non perdere tempo e seguire Stefania che intanto aveva lasciato la spiaggia e si stava incamminando sul lungomare, nella direzione opposta a dove Piero aveva parcheggiato il SUV.

Stefania camminava veloce, con la vista sfocata dalle lacrime che le stavano solcando il viso. La risposta di Piero le vorticava nella mente, come un disco rotto che si blocca sul medesimo pezzo ripetendolo a sfinimento. 

Sette mesi lontani, sette mesi distanti, sette mesi a sentirsi e vedersi attraverso lo schermo freddo e piatto di un pc negli orari più disparati, sette mesi senza abbracciarsi, baciarsi, coccolarsi, fare l'amore. Sette mesi, un tempo lungo , un tempo troppo lungo per due che stavano insieme da cinque mesi . Si rese conto che avrebbero vissuto più della metà della loro relazione senza dormire nello stesso letto.

Assurdo, inconcepibile, inimmaginabile.

Ora capiva la reazione di Piero alla sua proposta di matrimonio, ora capiva la sua risposta e la condivideva, totalmente. In quel momento si sentì profondamente stupida e inadatta, di nuovo, nel giro di pochi giorni.

E stavolta non c'entrava nessuna ex, stavolta il problema era lei. Si era sentita pronta a donare la sua vita mettendola nelle mani dell'uomo che amava ma non si sentiva pronta ad affrontare sette mesi di distanza con lo stesso uomo. SI maledì più e più volte per quella proposta di matrimonio avanzata giorni prima, l'amore per Piero non era cambiato di una virgola ma sapere di doverlo vivere attraverso videochiamate, foto e messaggi l'angosciava, le stringeva la gola in una morsa dolorosa, le fermava il cuore saltando svariati battiti.

Dove era tutta quella sicurezza che decantava sul loro amore?

Persa nei suoi infausti pensieri non aveva notato Piero che l'aveva raggiunta con affanno e con il battito accellerato.

-'minchia fermati, Stefà'- le ordinò con quella poca voce che gli era rimasto intanto che tentava di catturare il braccio della donna per fermare la sua corsa verso il nulla.

-'vattene'- lo aggredì lei divincolandosi da quella presa ma senza riuscirci.

-'ne dobbiamo parlare da persone mature e non scappare come codardi'- le disse con un retrogusto di accusa nella voce.

A quelle parole Stefania si voltò. Gli occhi lucidi e il viso arrossato per le lacrime che lo avevano bagnato, un mezzo sorriso strafotttente si dipinse sul viso della donna.

-'le persone mature avrebbero condiviso ogni cosa con la loro donna'- disse guardandolo negli occhi e sapendo di ferirlo più con lo sguardo che con le parole.

Stefania infatti sapeva perfettamente quanto Piero si spendesse per la sua felicità e sapeva quindi perfettamente quanto avrebbe sofferto nel vederla in lacrime.

Esagerata la reazione di Stefania?

Come reagirà Piero?

Grazie...un abbraccio

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