Usciti dal Parco, Piero venne avvisato dalla sua donna della passeggiata sul lungomare prima di ritirarsi in albergo. Il tenore decise così di impiegare quel tempo per chiamare la mamma e il fratello.
''Pieruzzo beddo'' - lo salutò affettuosametne la mamma-''come stai?''- chiese preoccupata nel saperlo a Napoli all'insaputa di Stefania .
Piero sorrise a quella domanda e con poche parole spiegò ogni cosa alla mamma: del viaggio, delle prime due giornate, di come Stefania l'aveva scoperto, della discussione e del chiarimento, ovviamente omettendo i dettagli più spiacevoli della discussione e quelli più passionali del chiarimento.
''te lo avevo detto di dirglielo''- lo rimproverò la donna -''non puoi sempre imporre la tua volontà. Non funziona così in una coppia, Pierù'' - spiegò ammorbidendosi
''Non voglio imporre la mia volontà ma semplicemente non riesco ora a staccarmi da lei''-spiegò il narese per l'ennesima volta.
Proprio non riusciva a capacitarsi sul perchè nessuno capiva ciò che lui provava per quella donna, nessuno riusciva a comprendere la motivazione profonda che lo aveva spinto a fare tutto questo. Non era un volersi imporre, non era una mancanza di fiducia, non era un voler controllare Stefania. Era amore, di quello che tanto decantava nelle sue canzoni; quell'amore che ti fa stare notti intere sveglio ad osservarla mentre dorme; di quello che fa sorridere come un cretino senza un motivo apparente ma solo perchè ripensi al suo sorriso; quell'amore che ti chiude lo stomaco saziandoti di lei, dei suoi abbracci, delle sue carezze, delle sue attenzioni; quell'amore che ti risveglia i sensi con un sorriso languido o uno sguardo sensuale; quell'amore che ti fa sentire appagato anche solo abbracciandola , figurarsi a gemere i propri nomi mentre ci si ama carnalmente.
''Piero ti ci dovrai abituare a starle lontano''- lo fece riflettere la mamma pensando al tour che tra qualche mese lo avrebbe portato in viaggio per mezzo mondo.
''ci penserò a tempo debito''- le rispose chiudendo quel discorso , chiedendo della famiglia per poi staccare la chiamata senza accennare al desiderio di Stefania di scendere a Naro; gliene avrebbe parlato in un altro momento.
Sorte simile toccò con il fratello: stesso racconto da parte di Piero, stesso rimprovero di Franz, stessa spiegazione del tenore.
''Sei proprio andato, bro''- aggiunse beffardo Francesco .
''totalmente''- confermò Piero sorridendo.
Piero stava raccontando ciò che aveva visto in questi giorni quando si sentì chiamare da alcune ragazzine.
-'porca buttana'- esclamò in siciliano stretto .
''Piè cos'è successo??''- domandò preoccupato Francesco dall'esclamazione del fratello.
''delle fan mi hanno riconosciuto e stanno venendo da me''- spiegò con tono incerto.
''e quindi?''- domandò confuso Franz senza capirci granchè.
''sono alunne di Stefania''- spiegò sintetico e a denti stretti facendo finalmente capire al fratello il perchè di quella sua agitazione -''ti lascio , bro''- lo salutò frettolosamente mentre Francesco si fece promettere di essere aggiornato.
-'Ciao Piero'- salutò una delle due ragazze ricevendo in cambio un sorriso stentato da parte del narese.
-'che ci fai a Napoli ?'- chiese poi con gli occhi emozionati mentre gli si lanciava addosso per salutarlo affettuosamente, troppo affettuosamente, pensò Stefania che da lontano osservava tutta la scena.
-'un pò di relax'- rispose breve ed enigmatico con un filo di tensione nella voce.
-'possiamo farci una foto?'- domandò la stessa ragazza a differenza dell'altra che si limitava ad osservarlo di sottecchi.
-'certo'- si mostrò disponibile l'uomo intanto che allungava lo sguardo per vedere dove fosse la sua donna e per carpirne un' eventuale incazzatura.
Quella foto in realtà ne divennero quattro, una semplicemente abbracciata, un'altra dove lei concedeva un bacio sulla guancia al narese, un'altra dov'era il narese a baciarle la guancia e un'ultima dove entrambi facevano una smorfia.
-'Patrì dobbiamo andare altrimenti la prof. si incazza'- la richiamò l'altra ragazza, quella più timida, agli occhi di Piero, quella che non aveva chiesto neppure una foto, quella che si era limitata ad un imbarazzato sorriso.
A quella frase , un'idea balenò nella mente del narese.
-'qui con la scuola?'- domandò fingendosi curioso delle sue fan.
-'si si'- rispose distrattamente Patrizia mentre osservava le foto fatte con Piero.
-'anche a voi piace Napoli?'- domandò di nuovo tentando di creare un minimo di dialogo con le ragazze.
-'più che altro piace alla nostra insegnante di economia'- spiegò la timida intanto che smuoveva l'amica per tornare dalla classe.
-'dev'essere un'intenditrice questa professoressa per avervi portato in una delle città più belle del mondo'- continuò il narese orgoglioso della sua donna.
-'è napoletana, ecco perchè ci ha portato qui'- spiegò scocciata Patrizia.
-'comunque è bellissima Napoli e siamo contenti di stare qua'- aggiunse l'amica imbarazzata mentre prendeva sottobraccio l'amica.
-'e tu niente foto?'- domandò Piero rivolgendosi a quest'ultima.
-'non volevo disturbarti'- spiegò abbassando lo sguardo.
Un gesto e una risposta che intenerì il tenore.
-'non disturbi, dai vieni'- le disse allargando il braccio -'come ti chiami?'- le chiese sorridendo.
-'Chiara'- rispose con un filo di voce e rossa in viso mentre si staccò dall'amica porgendole il cellulare per la foto e avvicinandosi all'uomo.
Dopo la foto si salutarono con due bacini sulle guance.
-'buona gita ragazze e complimentatevi con la vostra insegnate per l'eccellente scelta fatta'- disse il narese sorridendo.
A quelle parole, Patrizia gli si avvicinò poggiando una mano sulle spalle.
-'se sei da solo potresti venire con noi e complimentarti personalmente con lei'- propose con tono civettuolo la ragazzina pur di allungare il tempo in compagnia di quel ragazzo attraente, famoso e ricco.
Piero si lasciò andare ad una sua tipica risata gutturale, la sua tattica aveva fatto centro.
-'perchè no! Magari mi faccio consigliare qualche luogo da visitare'- rispose mentre con le due ragazzine si avvicinava ad una Stefania totalmente basita.
-'Stefà mi devi dire qualcosa?'- le chiese intanto Marta vedendo le due alunne avvicinarsi con Piero e incrociando lo sguardo smarrito della collega.
Era tempo per Stefania di dire tutto.
-'è un cantante, fa parte del Il Volo' -spiegò sintetica e pallida in viso.
Il suo peggior incubo si stava avverando.
-'capisco'- rispose incerta e confusa Marta -'perchè lo nascondi?'- domandò poi diretta, troppo diretta.
-'mi sono innamorata della meravigliosa persona che è, non mi importa se è un cantante, non mi interessa farmi pubblicità anzi, più nascosta è la nostra storia meglio sto'- chiarì deglutendo e permettendo finalmente alla collega di capire il perchè nessuno sapesse di loro due.
-'facciamo finta di non conoscerlo'- propose Marta ricordando il disagio di Stefania quando scoprì la presenza di Piero a Napoli, capendo il profondo significato delle sue parole, sostenendo la sua motivazione.
La gita si fa sempre più interessante, vero?
Grazie di tutto.
Un abbraccio.
PS: prometto di rispondere a breve ai vostri meravigliosi commenti.
STAI LEGGENDO
Believer, say something
FanfictionEra la quarta mattinata che andava a correre, ormai era un abitudine per lui allungarsi fino al pontile; non tanto per prolungare il suo allenamento quanto per avere la certezza che quella ragazza si trovasse di nuovo lì. Era divenuta ormai, senza u...