Stavolta vi tocca leggere prima la nota e poi il capitolo!
Volevo tranquillizzare tutti!Non sono stata inghiottita dal nulla..semplicemente è un periodo un pò così:ho difficoltà a trovare il tempo per scrivere, ho difficoltà a concentrarmi, ho difficoltà semplicemente a vivere.
Vi prometto che non abbandono la storia ma vi chiedo pazienza nel ricevere gli aggiornamenti.
Per farmi perdonare vi pubblico la foto di Piero di cui parlo nel capitolo 116.
Piero non si fece ripetere quella frase autoritaria, quel comando che non attendeva altro che essere eseguito.
Con un solo bacio sul collo, si era riaccesa la sua intimità e Stefania se ne rese conto, soddisfatta!
Le mani di lui vagarono sulla schiena di lei fino ad arrivare all'orlo della maglia e disfarsene lanciandola in qualche angolo del salotto intanto che Stefania incastrava le sue dita tra i capelli del tenore per poterli stringere aumentando il desiderio dell'uomo e spingere la nuca per approfondire il bacio in una danza sconnessa e umida di baci che si cercano, si rincorrono, si assaporano.
Il ventre della donna ormai aveva preso vita propria e, con un movimento costante, si scontrava sul bacino dell'uomo attizzando ancora di più la sua eccitazione.
Un gemito gutturale fu la risposta istintiva di Piero che, smanioso, slacciò velocemente il reggiseno liberandone i seni e dedicarvi tutte le attenzioni che desiderava donare.
Li lambì con baci umidi e sensuali leccatine affondando la sua testa nel petto della donna che si godeva quel momento lasciandosi andare a sommessi gemiti intanto che reclinava il capo all'indietro avvicinando ancora di più il suo corpo a quel distributore di eccitanti carezze nel quale si era trasformato il suo uomo.
Dopo minuti interminabili a sfiorare i seni di Stefania, Piero si decise ad agire in maniera più incisiva.
La fece alzare dal divano provocandone non pochi lamenti di disappunto.
-'ti voglio'- spiegò velocemente l'uomo alzandosi anch'egli dal divano e ritrovandosi dinnanzi alla sua donna; la liberò del leggins e dello slip in un solo colpo.
Attirò a se la donna prendendola in braccio e allacciando le sue mani sotto i glutei di Stefania intanto che lei circondava la schiena dell'uomo con le sue braccia.
Avrebbe voluto farla sua in quel modo, in quel momento, senza perdere ulteriore tempo e invece dovette scontrarsi con la scomodità della posizione.
-'minchia Stefà, il letto'- inveì Piero desideroso di unirsi a lei.
Impacciato e con Stefania attaccata al corpo a mò di koala, provò a raggiugnere l'ambita meta con non poche difficoltà prima di arrendersi alla passione.
Fece scendere Stefania e l'attirò a pavimento facendola prima inginocchiare e poi stendere appoggiando la schiena nuda alle mattonelle. L'impatto con il pavimento freddo fece rabbrividire la donna ma non per questo le si affievolì il desiderio che aveva del suo uomo.
-'non dirmi no,nica'- la pregò Piero mentre lambiva il viso con i baci e rilasciava sensuali carezze nell'interno coscia della donna che tremava si, ma dal desiderio e non sicuramente dal freddo.
-'non fermarti , Barone'- ebbe la lucidità di dire con la voce scossa dai gemiti intanto che il corpo, in maniera del tutto autonoma, si scontrava frenetico contro quello di Piero.
A quelle parole, Piero entrò in lei con un solo colpo provocando un sussulto a Stefania.
-'fatto male?' - domandò permettendo alla donna di abituarsi alla sua presenza con un movimento circolatorio e delicato.
Stefania non ebbe la forza di rispondere ; era troppo presa a godersi quel momento, quella pienezza, quella sensazione di benessere accennata che prometteva di crescere sempre più, portandola all'apice del godimento.
Si limitò a fare segno di diniego con la testa mordicchiandosi il labbro inferiore pur di non urlare.
-'la mia vogliosa'- la canzonò lui aumentando le spinte e lasciandosi andare a gemiti rumorosi, tipicamente tenorili.
Ci volle poco per entrambi per raggiungere l'apice. Il piacere e la sensazione di benessere che ne seguì invase ogni cellula del loro corpo nudo e sudato.
Sia sul viso di Stefania che su quello di Piero si dipinse il tipico sorriso post coito, l'uomo appoggiò la sua fronte imperlata di sudore su quella altrettanto sudata della donna.
-'è stato bellissimo'- confessò lui senza mostrare la minima volontà a staccarsi da lei.
-'lo è sempre'- lo corresse saputella lei intrecciando le sue gambe sul sedere di Piero per rafforzare quella presa.
-'lo è ancora di più quando discutiamo, nica'- aggiunse Piero muovendosi su di lei in maniera impercettibile.
-'non ti basta mai', eh?'- domandò ironica lei assecondando quelle spinte.
Piero sorrise aumentando quelle spinte e dare sollievo al desiderio riacceso che da lì a breve avrebbero di nuovo appagato.
Consapevoli della scomodità di quella posizione, Piero si staccò da Stefania e ,prendendola in braccio , la condusse finalmente in camera da letto, sistemandola sul letto.
-'avrei bisogno di una doccia'- disse lei raggruppando la massa informe dei capelli appiccicati sulla fronte a causa del sudore.
-'potremmo farla insieme'- propose lui gattonando sul letto.
A quella frase Stefania arrossì senza motivo.
-'ho intenzione di fare il pienone di te e non solo di coccole. Questo significa che oggi e domani voglio farti mia in qualsiasi posizione, in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento'- chiarì lui mordicchiando il collo di Stefania fino a lasciarci un evidente succhiotto che fece lagnare la donna.
-'sei marchiata'
-'non siamo liceali, Piè'- le disse lei con tono fintamente infastidito.
-'mica solo i liceali possono essere passionali e marcare il territorio?'- domandò beffardo intanto che lasciava una lunga scia di baci umidi lungo il ventre di Stefania fino ad arrivare alla sua intimità, bagnata e vogliosa -'sempre pronta'- si lasciò sfuggire intanto che le soffiò sopra.
-'per te, amore mio'- disse Stefania avvicinando il ventre al viso del tenore in cerca di altre coccole.
Piero capì perfettamente quel non tanto velato invito e, con l'uso sapiente della lingua e della labbra, seppe condurre Stefania nel vortice incontrollato della passione.
Si amarono ancora e ancora, l'una si riempiva dell'altro mettendo da parte la stanchezza e sfogando gli istinti primordiali.
Si erano dichiarati, si erano feriti, si era chiariti ed ora si erano amati. Nulla mancava al loro amore.
Grazie a tutti per la pazienza, un abbraccio.
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Believer, say something
ФанфикEra la quarta mattinata che andava a correre, ormai era un abitudine per lui allungarsi fino al pontile; non tanto per prolungare il suo allenamento quanto per avere la certezza che quella ragazza si trovasse di nuovo lì. Era divenuta ormai, senza u...