Non ho abbandonato il mondo di Wattpad ne la storia ... sto in un periodo difficile della mia vita e non ho tanto tempo per scrivere, pur avendo mille idee.
Abbiate pazienza e non appena le cose si aggiustano, riprendo a dedicarmi a Piero e Stefania.
Buona Lettura.
Il giorno dopo Piero, di buon mattino, si preparò per recarsi al consueto allenamento sul lungomare di San Leone e come era ormai tradizione, lì vide Stefania allenarsi.
Le si avvicinò mentre lei era intenta a fare stretching.
-'toh, guarda chi si rivede'- esordì Piero divertito, richiamando l'attenzione della donna.
-'ehi ciao'- lo salutò lei guardandosi intorno stupita di rivedere Piero in quell'occasione.
-'sono da solo e sono venuto qui per allenarmi'- spiegò il tenore lanciando un'eloquente occhiata al suo abbigliamento sportivo.
-'che coincidenza'- soffiò la donna lasciandosi andare ad un tenero sorriso intanto che riprendeva a lavorare sui muscoli.
-'potremmo allenarci insieme?'- propose Piero ottenendo una risposta positiva da parte di Stefania che si limitò unicamente ad annuire.
Dopo una lunga manciata trascorsa ad allungare i muscoli delle gambe e delle braccia, iniziarono a correre sul lungomare di San Leone fino ad arrivare in spiaggia.
Nessuno osò proferire parola godendosi semplicemente la compagnia silenziosa e per nulla invadente l'una dell'altro.
-'io qui non ci sono mai arrivata'- fece notare Stefania indicando la spiaggia.
-'io qui ci arrivo sempre per continuare l'allenamento'- rispose saputello lui chinandosi per fare alcuni esercizi di potenziamento.
Stefania si imbambolò nel vedere i muscoli di Piero tendersi dallo sforzo. Aveva avuto modo di vedere qualche video e qualche foto del bel tenore e aveva notato una certa prestanza fisica ma ritrovarselo davanti era tutta un'altra storia.
Piero, nonostante lo sforzo nel quale era impegnato, notò lo sguardo della donna e se ne beò non poco.
-'non penserai di stare lì fissa a guardarmi mentre io sudo e mi affatico?'- domandò beffardo mentre si concedeva il suo munito di recupero.
-'io di solito mi limito alla corsetta e a qualche esercizio di stretching'- spiegò lei agitando le mani.
Piero, incurante delle sue parole, allungò un braccio per attirarla a se e convincerla ad allenarsi insieme, ma la donna intuì i suoi pensieri e si allontanò indietreggiando.
-'mi stai sfidando?'- chiese assottigliando lo sguardo
-'ti sto semplicemente dicendo cosa faccio io'- spiegò lei
-'ed io ti sto invitando ad allargare i tuoi orizzonti'- rispose a tono Piero mentre si avvicinava sempre più alla donna che invece continuava ad indietreggiare con piccoli passi.
-'davvero Piè, non è il caso e poi è tempo per me di tornare a casa'- si concesse di dire prima di voltargli le spalle e incamminarsi verso casa la macchina lasciando il tenore in spiaggia.
Peccato che Piero non fosse d'accordo. Con due grandi falcate la raggiunse catturandole un braccio e facendola voltare per ingabbiarla in un goffo abbraccio.
-'non sono abituato a sentirmi dire di no'- le sussurrò sul collo scoperto a causa della coda alta nella quale aveva raccolto i capelli.
Un fremito scivolò lungo la schiena di Stefania, forse per quel contatto improvviso e inaspettato, forse per quella voce sensuale, forse per quel profumo di uomo che le aveva invaso le narici.
Dopo neppure due secondi , decise di staccarsi da quell'abbraccio per poter rispondere al narese che però non le concesse il tempo di ribattere.
-'e poi devi vederti con me dopo per andare in barca, quindi tanto vale stare insieme già da ora'- fece notare con tono ovvio mentre, catturata la mano di Stefania, la tirò di nuovo nello stesso punto di prima per riprendere gli allenamenti.
Incapace di opporre altra resistenza, Stefania seguì Piero nei suoi esercizi.
Dagli affondi al plank, dagli addominali obbliqui a quelli bassi. In ogni esercizio Piero trovava il modo per toccarla correggendole prima la schiena, poi le gambe, poi le braccia. Ogni tocco era un fremito, e nessuno di questi fremiti sfuggì al tenore che si gongolava di ciò che suscitava nella donna.
Era passata un'abbondante ora di allenamento quando Stefania si lasciò cadere sulla spiaggia.
-'per me basta'- soffiò esausta facendo ridere il tenore.
-'sei proprio una schiappa'- la prese in giro mettendosi dritto e offrendole una mano per alzarsi.
Aiuto che Stefania accettò molto volentieri.
-'ed ora si va in barca'- impose con tono autoritario
-'forse tu perchè io devo tornare a casa'- rispose Stefania mentre si incamminavano verso il lungomare
-'non ha senso tornare a Naro'- fece notare Piero -' vieni direttamente con me' - propose facendo spallucce
-'ha senso!'- rispose lei accigliandosi -'devo fare una doccia e indossare il costume'- spiegò con tono di ovvietà zittendo Piero.
Poteva ovviare alla doccia ma non al costume. Stefania doveva per forza tornare a Naro.
-'posso accompagnarti io e poi recarci insieme a Scala dei Turchi'- ribattè Piero che proprio non ne voleva sapere di allontanarsi da quella donna che tanto lo ammaliava.
-'non sei abituato a cedere, vero?'- domandò sarcastica Stefania voltandosi mentre riprendeva a camminare verso la sua auto.
Si diressero entrambi a Naro, ognuno con la propria auto. Giunti al B&b di Dario, Piero concesse a Stefania una scarsa mezz'oretta per prepararsi intanto che lui andava a casa sua a recuperare l'occorrente per la gita in barca e la sorella con l'amico.
-'Ciao Stefania, ricordavo che ci avresti raggiunto a Scala dei Turchi?!'- chiese Dario sorpreso di ritrovarsi la ragazza in auto con Piero.
A nessuno sfuggì l'imbarazzo della donna.
-'l'ho incontrata mentre mi allenavo a San Leone e le ho proposto di venire con noi'- chiarì sintetico Piero mentre metteva in moto.
Mariagrazia si lasciò sfuggire un sorriso rivolgendo a Piero un simpatico occhiolino capendo finalmente che il fratello non aveva insistito il giorno prima con Stefania perchè aveva già in mente di rivederla prima di partire per il mare.
Giunti a Scala dei Turchi, vennero raggiunti da altri amici del tenore. Insieme alla barca, Piero fittò anche un jet ski.
Stefania si stupì non poco nel vedere la moto d'acqua legata alla barca.
-'Piero ha la patente'- spiegò Mariagrazia notando che la donna si era incantata a guardarla -'dopo puoi chiedergli di portarti a fare un giro. E' davvero una figata'- aggiunse sorridendo
Stefania preferì non rispondere e si girò verso il timone della barca, dove vi trovò Piero che , con una presa salda e particolarmente concentrato, guidava la barca fuori dal porto.
Per la seconda volta in poche ore, si fermò ad ammirarlo. Postura dritta, mani ben salde sul timone, schiena scolpita, ciuffo scompigliato dal vento, sedere tonico e gambe muscolose.
Dopo la mattinata passata insieme riusciva perfettamente a comprendere da dove venisse fuori quel fisico da Adone.
Sentendosi osservato, il tenore distolse per un attimo lo sguardo dal mare rivolgendolo a Stefania. Fu piacevolmente stupito nel ritrovare per la seconda volta quella donna intenta a fissarlo.
-'puoi anche avvicinarti, non mordo'- la chiamò Piero desideroso della sua compagnia.
Con passo timoroso e incerto , Stefania gli si avvicinò.
Grazie mille per la pazienza che dimostrate nei miei confronti e per l'amore per Piero e Stefania.
Un abbraccio.
STAI LEGGENDO
Believer, say something
FanfictionEra la quarta mattinata che andava a correre, ormai era un abitudine per lui allungarsi fino al pontile; non tanto per prolungare il suo allenamento quanto per avere la certezza che quella ragazza si trovasse di nuovo lì. Era divenuta ormai, senza u...