Capitolo 23

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Persa nei suoi pensieri, non si rese conto del risveglio del tenore.

-'non ti ho più sentita accanto'- le disse con tono quasi accusatorio.

-'sono andata in bagno'- si giustificò lei mentre si sedeva sul bordo del letto.

-'potevi risdraiarti accanto a me'- le propose con tono malizioso.

-'il lavoro chiama, Barone'- gli fece notare guardando la sveglia sul suo comodino.

-'mi dici a cosa pensavi?'- chiese invece diretto il tenore avendola vista con sguardo assente e temendo che lei si fosse pentita di essere stata con lui.

Dopo un lungo sospiro, Stefania sorrise.

-'mi piace guardarmi attraverso i tuoi occhi'- rispose ripensando a come si sentiva quando Piero la ammirava complimentandosi.

Gongolante per quella risposta, il tenore mise da parte il tipico intorpidimento degli arti post sonno e si sedette su letto, allungò il braccio e tirò a se Stefania.

-'voglio il mio buongiorno'- la rimproverò con musetto imbronciato mentre le lasciava una scia di umidi baci sulla spalla destra.

-'non posso fare tardi , Piè- lo rimbeccò lei spostandosi da quelle coccole che Piero le concedeva esperto.

-'dai Stè, voglio le coccole'- si lagnò ancora lui -'ti vuole'- aggiunse facendo un per niente velato riferimento alla sua intimità eccitata, come normale conseguenza del risveglio.

Stefania non rispose,stava tentando di resistere sempre con maggior difficoltà ma se Piero avesse continuato  con quella lenta tortura anche lei lo avrebbe desiderato. E Piero sembrò averlo capito.

-'mi vuoi anche tu'- affermò sicuro tirandola fino a farla sdraiare  con le spalle sul materasso e salire su di lei a cavalcioni -'niente coccole perditempo ma non dirmi di no'- le disse mentre le abbassava lo slip e la penetrava raggiungendo l'apice del piacere con poche e decisive spinte intanto che invocavano i loro nomi.

Quegli incontri passionali si ripeterono nei giorni successivi che si trasformarono in settimane che a loro volta divennero mesi, due con precisione.

L'uno interagiva nella vita dell'altra senza invaderla:Piero sapeva quale fosse il giorno libero di Stefania così da chiedere a Michele di registrare il pomeriggio e poter trascorrere così la mattina a contorcersi tra le lenzuola fino all'ora di pranzo; sapeva l'ora di spacco che aveva così da potersi darsi appuntamento per la sera; aveva imparato a conoscere gli alunni di Stefania dai compiti che lei correggeva quando il tenore cucinava per entrambi e lui ascoltava i commenti che la prof faceva durante la correzione; aveva capito il carattere dei colleghi ascoltando le varie scaramucce che confidavano a lei, avendo riconosciuto in quella donna una persona riservata e giudiziosa.

Stefania, dal canto suo, ricordava le sue intolleranze così da comprare cibi adatti a lui da cucinare la sera; si era abituata ad ascoltare gli acuti del tenore quando questo si chiudeva in bagno per la doccia; ascoltava i racconti su Gian e Ignazio e delle stramberie che combinavano in sala registrazione; aveva capito l'amore eterno che provava per la sorella e il fratello per come lui parlava di loro e delle vacanze che avrebbero trascorso insieme.

Trascorrevano parecchie notti insieme, solo quelle. Mai una serata nei lussuosi ristoranti che frequentava il tenore con Gian e Ignazio, mai un aperitivo in un bar che lei aveva imparato a conoscere grazie ai colleghi, mai una passeggiata dopo aver concluso la sessione di registrazione.

Agli occhi del mondo erano due perfetti sconosciuti.

In quei due mesi di incontri intimi era sempre stato Piero ad andare da Stefania; infatti lui, pur alloggiando in albergo, non voleva destare la curiosità di nessuno, tanto meno delle ilvolovers che di tanto in tanto stazionavano in albergo. Ne il fratello ne i colleghi sapevano che Piero trascorreva delle notti in casa di Stefania, a fare l'amore con lei. Sospettavano qualcosa ma non avevano mai aperto il discorso con il tenore sapendo che, se ne avesse voluto parlare, sarebbe stato lui stesso a farne parola.

Era quasi un mese che Piero frequentava Stefania, Ignazio era stato uno dei primi a notare dei cambiamenti in Piero e una sera provò comunque a ricavare qualcosa.

-'cumpà ceniamo insieme?'- domandò il marsalese.

-'no Gnà, stasera non posso'- rispose frettoloso Piero mentre indossava giubbino e sciarpa, pronto per raggiungere Stefania.

Erano tre giorni che non si vedevano e aveva una voglia tremenda di rivederla, di abbracciarla, di farla sua e già la immaginava con indosso la tuta da casa, i capelli raccolti in una coda disordinata, seduta alla scrivania a correggere delle verifiche fatte quella mattina. Già pregustava di baciare il suo collo morbido, di accarezzare i suoi seni sodi, di pizzicare i suoi glutei tonici. Già riusciva ad immaginare i gemiti di piacere mentre lei invocava il suo nome intanto che lui la possedeva. E mentre immaginava tutto questo, il suo amichetto si stava preparando a scatenare l'inferno.

-'con chi ti vedi?'- domandò ancora schietto Ignazio riportando Piero al presente.

-'con nessuno'- rispose troppo frettolosamente Piero ma Ignazio lo interruppe ricordando di come, spesse volte, l'amico spariva subito dopo la fine delle registrazioni.

-'Pierù a me non mi freghi'- lo spiazzò -'parecchie sere te ne sei andato da solo e velocemente, chi nascondi?'- richiese diretto Ignazio desideroso di avere una risposta.

-'nulla di che , Gnà. Mi sto sentendo con una ma niente di importante'- ammise Piero chinando il capo nel rendersi conto perchè per lui Stefania non era importante.

-'pensi ancora a lei?'- indagò il marsalese senza sentire il bisogno di specificare a chi si riferiva, conosceva abbastanza bene l'amico per sapere che lui pensava ancora alla sua ex.

-'sempre.'-disse di getto a Piero capendo a chi si riferiva -' L'ho anche contattata, mi manca ma è un osso duro quella donna e la lontananza da Naro non ci aiuta'- spiegò Piero raccontando ad Ignazio di essersi risentito con la ex ma senza fare grandi passi in avanti.

-'non funziona però il chiodo schiaccia chiodo'- ricordò Ignazio riportando l'attenzione sulla ragazza con la quale si stava frequentando Piero.

-'lo so io e lo sa lei'- disse enigmatico il narese confondendo l'amico -'è solo sesso, Gnà. Per entrambi'- concluse in maniera seccata facendo intuire di non voler più parlare ne della ex ne di Stefania.

Mentre Piero correva da Stefania, Ignazio ripensò all'amico e si dispiacque per il limbo di sofferenza nel quale si era imbucato.

Giunto da Stefania, il tenore confermò le sue ipotesi ritrovando la donna proprio come l'aveva immaginata. Mise da parte il pensiero della ex e di Ignazio e si concesse una notte liberatoria con lei.

Piero risente l'ex, ritiene Stefania poco importante ma comunque va da lei a sfogarsi!

Avrà ragione Ignazio nel dispiacersi per Piero?

Grazie a tutti e tutte.

Un abbraccio

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