Erano ormai ufficialmente entrati nel tunnel del piacere dal quale sarebbe stato impossibile per chiunque uscirne prima di giungere al piacere estremo.
Impossibile per chiunque tranne che per Piero.
Facendo appello all'ultimo neurone ancora intatto, si scostò leggermente dalle labbra ormai rosse e gonfie della donna.
-'devi mangiare'- disse con tono incerto intanto che il suo bacino, totalmente autonomo dalla sua volontà, si scontrava contro il ventre della donna aumentandone il piacere.
Stefania, impegnata a rilasciare una lunga ed umida scia di baci e morsetti sul collo del tenore, fece segno di diniego senza mai allontanare le labbra da quella zona altamente erogena per Piero.
-'ti prego'- la supplicò Piero tra un gemito e un ansimo.
La preoccupazione per la sua salute veniva prima della perenne voglia che aveva di lei.
-'dopo, dopo faccio tutto quello che vuoi'- promise la donna desiderosa di unirsi all'uomo, tra un morso e una leccatina.
Piero spostò le sue mani dal sedere della donna , puntandoli sui suoi fianchi scarni e puntò il suo sguardo lucido in quello altrettanto lucido e lussurioso della donna dove vi riconobbe la stessa passione che lo stava travolgendo.
Stefania invece fraintese sia quello sguardo sia quelle carezze ricordando di tutte le volte che Piero l'aveva richiamata per i chili persi.
Temeva infatti che il narese avesse posto la parola ''fine'' a quel loro momento perchè poco coinvolto a causa del suo aspetto fisico. Un travolgente senso di disagio la investì in pieno, sentendosi rifiutata e stranamente umiliata.
In un attimo gli occhi le si riempirono di lacrime ed il singhiozzo prese il posto degli ansimi mandando in confusione Piero.
-'perchè piangi??'- domandò confuso increspando la fronte.
-'mettimi giù'- impose la donna facendo leva con entrambe le mani sul petto dell'uomo.
Sempre più confuso, Piero la fece scendere vedendo due lacrime bagnare il volto di Stefania.
-'fermati'- le ordinò trattenendola per un braccio e appoggiandola di nuovo con le spalle al muro, facendo attenzione a non farle male -'perchè stai piangendo?'- domandò mentre con una mano le asciugava il viso.
-'me lo chiedi pure!'- urlò stizzita lei tirando su con il naso.
Un gesto tipicamente fanciullesco che intenerì Piero.
-'non ti capisco Stefania'- palesò la sua confusione il tenore.
-'io invece ho capito molto bene che non mi vuoi. Dillo che ti faccio schifo perchè sono pelle e ossa e finiamola qua'- gli vomitò tutto d'un fiato mentre, pavonazza in viso, si allontanava da Piero e dalla faccia di sberle che voleva fargli intanto che si rintanava nella camera da letto lontana da Piero, dalla voglia di essere sua , dal disagio che provava nel non sentirsi desiderata.
Ci vollero giusto qualche secondo a Piero per capire che Stefania aveva assolutamente frainteso la sua volontà. Abbassò il capo scuotendolo mentre abbozzava una risata nervosa, i suoi occhi si soffermarono sulla sua intimità ancora irrigidita dal momento di passione che stava vivendo fino a pochi secondi prima.
Come poteva Stefania pensare che lui non la desiderasse? La sua intimità rigida e possente non le bastava per capire il forte desiderio che aveva di lei?
Perso tra queste domande, si avvicinò , con due grandi falcate, ai fornelli per spegnerli. Il pranzo poteva aspettare. Ora aveva un'altra priorità:amare Stefania con tutta la passionalità e l'amore che aveva in quel momento.
Senza preoccuparsi di cosa stesse facendo Piero, Stefania raggiunse la camera da letto con gli occhi rossi e lucidi e il viso totalmente bagnato da lacrime amare e cocenti.
Non appena varcò la porta della camera la vide di spalle, scosse dai singhiozzi.
Una dolorosa e stretta morsa al cuore gli fece perdere alcuni battiti. Odiava vedere quella donna piangere, odiava sopratutto essere lui la causa delle sue lacrime.
In quel momento, come un'illuminazione improvvisa, si rese conto di quanto la sua felicità fosse legata a quella di Stefania.
Si rese conto semplicemente che se ne stava innamorando, ecco spiegato quel turbinio di emozioni che provava.
Entrò in camera con un dolce sorriso stampato in viso.
-'come puoi anche solo immaginare che io non ti desideri?'- domandò mentre arpionava le mani grandi e affusolate sui fianchi della donna appoggiando il suo petto alla schiena di Stefania-'stupida, sciocca e altamente sensuale di una donna'- la prese in giro Piero avvicinando le sue labbra carnose all'orecchio di Stefania che poi prese a stuzzicare con il naso.
Stefania, sorpresa da quella reazione, si beò del calore che le mani di Piero emanavano su di lei; intanto che il suo respiro da spezzato per le lacrime passò ad essere pesante per le carezze che Piero stava rilasciando su di lei.
-'ti desidero Stefà. E questa ne è la prova più evidente'- disse mentre puntava la sua rigidità sul sedere della donna -'ho voglia di farti mia' - disse mentre baciava la pelle posta subito sotto l'orecchio -'ho voglia di toccare ogni lembo della tua pelle'- intanto che una mano di Piero si intrufolò sotto la maglia di Stefania vagando sul ventre, fino ad arrivare ai seni -'ho voglia di unirmi a te, di riassaggiare finalmente la tua essenza e di vederti godere mentre invochi il mio nome'- continuò mentre l'altra mano si infilava nella molla della tuta prima e degli slip poi, arrivando alla sua intimità e scoprendola già bagnata e vogliosa - 'sono solo preoccupato per te e per la tua salute, sei preziosa per me, sei importante per la mia vita'- confessò mentre continuava a stuzzicare l'intimità della donna che lasciò cadere la testa all'indietro, appoggiandola sulla spalla del tenore, godendo di quel tocco esperto che tanto le era mancato -' ma ora voglio fare l'amore con te'- concluse Piero stupendo Stefania per il termine ''amore'' usato con lei per la prima volta -'ora, qui'- impose mentre spostava le mani dalla sua intimità di Stefania provocandole un sonoro sbuffo che fece sorridere Piero -'voglio sostituire le mie dita con qualcosa di più incisivo'- le spiegò il tenore mentre la liberava della tutta , lasciandola in intimo.
Lo stesso fece la donna con il maglioncino e il jeans dell'uomo ritrovandosi così in intimo, l'uno di fronte all'altra.
Piero si preoccupa per Stefania ma lei fraintende e ci resta male ... per fortuna Piero lo capisce e rimedia. Riusciranno ora a stare insieme???
Grazie!
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Believer, say something
ФанфикEra la quarta mattinata che andava a correre, ormai era un abitudine per lui allungarsi fino al pontile; non tanto per prolungare il suo allenamento quanto per avere la certezza che quella ragazza si trovasse di nuovo lì. Era divenuta ormai, senza u...