Piero salì in auto desideroso di abbracciare Stefania per poterla calmare.
-'nica calmati. Ci sono io con te ora'- le disse mentre scioglieva l'abbraccio e metteva in moto l'auto per tornare a casa dove Stefania vi entrò chiusa nel suo mutismo.
Piero intanto rodeva per capire cosa fosse successo in quel supermercato ma , dinnanzi alla reazione della donna, preferì non chiedere. Lo avrebbe fatto in un altro momento.
Si ritrovarono sdraiati sul divano, lei accoccolata tra le braccia di lui. Il pianto era cessato, le lacrime asciugate, i singhiozzi messi a tacere.
-'come stai?'- chiese il tenore dopo un lungo momento di silenzio.
-'ho avuto paura che mi volesse picchiare'- confessò finalmente lei ricordando il bacio sule guance che Bruno le aveva lasciato ma omettendo la frecciatina rivolta a Piero.
-'ci sono io con te, amore mio'- la rasserenò ancora l'uomo -' e non gli permetterò di farti del male'.
Trascorsero abbracciati il resto della serata, a guardare un vecchio film e a mangiare una pizza che il tenore aveva fatto arrivare a casa.
Non aveva alcuna voglia di staccarsi da Stefania per impegnarsi ai fornelli.
La sera Stefania faticò a dormire, aver rivisto Bruno le aveva riportato alla mente vecchi e dolorosi ricordi . Piero intuì questa sua difficoltà dal modo in cui la donna si agitava tra le sue braccia, dal respiro corto e quasi affannato che aveva, dal cuore che pulsava velocemente.
Solo alle prime luci dell'alba la donna si acquietò e con lei anche Piero.
Una doccia veloce e un'abbondante colazione dopo, Piero accompagnò Stefania a lavoro.
-'passo io alle 14'- le disse Piero mentre le lasciava un veloce bacio sulle labbra.
-'che fai ora?'- domandò curiosa la donna intanto che sbadigliava.
Piero si intenerì a quella visione rendendosi conto di quanto stanca fosse la sua donna.
-'Se vuoi spostiamo la cena di stasera'- propose pur di dar sollievo alla stanchezza che lei mostrava.
-'non ce n'è bisogno.'- rispose sorridendo , concedendo una lieve carezza sul viso del narese.
-'vado in palestra e vado a comprare il vino e il dolce per stasera'- rispose poi alla domanda fatta prima da Stefania.
Si lasciarono con un sorriso.Pier , come già annunciato, si dedicò alla cura del suo corpo e alle commissioni utili per la serata. Si incontrò poi al bar per un aperitivo con alcuni amici siciliani, residenti a Bologna per necessità.
-'ciao cumpà'- lo salutarono in coro
-'Ciao ragà'- ricambiò Piero lasciando alcune pacche sulle loro spalle.
-'ti vedo in forma'- si complimentò Pasquale, amico di vecchia data di Piero e trasferitosi a Bologna per motivi di studi.
-'effettivamente si, sto bene'- confermò il narese mentre beveva l'aperitivo ordinato.
-'hai risolto con Marilena?'- domandò Filippo, altro amico di Piero che a Bologna facevo lo chef in un importante ristorante.
Piero mise giù il bicchiere, con lo sguardo perso nel vuoto.
-'Non è lei a rendermi sereno.'- spiegò contorto il narese suscitando curiosità -'sto frequentando un'altra donna e mi piace, mi piace molto'- disse senza voler entrare in dettagli che non riteneva opportuno condividere.
Si fidava di quelle persone che lo avevano visto soffrire accanto alla sua ex, di quelle persone il cui grande desiderio era di vederlo felice indipendentemente dalla donna che gli era accanto; eppure voleva preservare ancora Stefania e l'amore che provava per lei.
-'e chi è la fortunata??'- domandò curioso Filippo.
Piero sorrise e negò con il capo, senza rispondere. Fu Pasquale a dare voce al suo atteggiamento.
-'non te la mangiamo mica se ce lo dici'- lo canzonò prima di continuare -'quando vorrai, saremo contenti di conoscere questa donna'-
Piero ringraziò e cambiò argomento parlando di sport, di abbigliamento, di lavoro. Erano quasi le 13.30 quando si avviò per andare da Stefania.
Nonostante la campanella avesse suonato da alcuni minuti, alunni e docenti avevano già varcato la soglia per uscire da scuola eppure di Stefania neppure l'ombra.
In ansia, preoccupato e stranamente disagiato, Piero decise di scendere dalla macchina ed entrare nell'istituto per capire il motivo di quell'inspiegabile ritardo di Stefania.
La giornata di Stefania era volata in un baleno tra compiti e interrogazioni ma non aveva trovato due minuti per recarsi dalla preside e presentarle il programma della gita. Dovette infatti aspettare la campanella delle 14 per incontrarla.
-'non conosco Napoli ma leggendo il programma ha fatto venire voglia pure a me di venire alla gita e visitare la città'- si complimentò la dirigente scolastica .
Stefania sorrise , quelle parole avevano ampiamente ricompensato la fatica affrontata per decidere cosa fare nei giorni di gita.
-'Grazie Preside, sono davvero felice'-
-'e anche stanca , Professoressa Romano.'- la interruppe la donna notando le occhiaie di Stefania -'dica al suo uomo di farla riposare di più la notte'- le consigliò con tono malizioso lanciandole un occhiolino furbetto.
Imbarazzata e rossa in viso Stefania si ritrovò a negare con il capo agitando le mani nell'aria.
-'non c'è bisogno che si giustifichi, la invidio molto e se lo goda questo uomo che la rende felice e innamorata'- e senza dare a Stefania il modo di parlare , continuò -'l'ho vista stare male e ora sorridere di cuore, serena, come non ha mai fatto in questi mesi. Chiunque sia l'artefice di questa sua rinascita, se lo tenga stretto'- le consigliò la preside con fare materno accarezzando il viso della professoressa.
Totalmente sconnessa e compresa fin nel profondo, Stefania le si lanciò addosso in un abbraccio tenerissimo che la dirigente scolastica ricambiò con dolcezza.
DOpo pochi secondi, sciolsero quella morsa e si incamminarono insieme verso l'uscita, dove era appena entrato Piero.
-'Piè'- soffiò flebilmente Stefania, stupita di vederlo a scuola.
Piero riprese a respirare nel vederla a pochi metri da lui e nel vederla sopratutto stare bene. Un sorriso sghembo gli si dipinse sul volto.
-'ah però Stefania. Davvero una scelta eccellente' - si lasciò sfuggire la preside nel trovarsi Piero di fronte.
Stefania sorrise e annuì, confermando tacitamente quanto detto dalla dirigente scolastica.
A passo svelto, entrambe le donne si avviarono verso l'uscita.
-'A domani, preside'- la salutò Stefania affiancandosi a Piero che ,con galanteria, la liberò dalla grande borsa contenente libri, registri e compiti dei suoi alunni.
-'a lei, Romano'- ricambiò la preside per poi voltarsi verso Piero -' è fortunato ad averla conquistata , la renda felice e la faccia riposare un pò di più '- gli consigliò sorridendo senza però fermarsi.
Piero incuriosito si voltò verso Stefania in cerca di spiegazioni. La donna si limitò però a far spallucce continuando a camminare, seguita da Piero.
-'andiamo presto a casa, Piè. Ho voglia di baciarti'-
Stefania darà mai spiegazioni a Piero sullo strano atteggiamento della preside?
Intanto...la cena con Franz e Ignazio si avvicina.
Grazie di cuore.
Un abbraccio.
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Believer, say something
ФанфикEra la quarta mattinata che andava a correre, ormai era un abitudine per lui allungarsi fino al pontile; non tanto per prolungare il suo allenamento quanto per avere la certezza che quella ragazza si trovasse di nuovo lì. Era divenuta ormai, senza u...