Capitolo 18

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Non era la prima volta che aveva un appuntamento con Piero eppure l'ansia la stava divorando; non era la prima volta che si vedeva  con lui eppure era agitata fin nel midollo; non era la prima volta che trascorreva del tempo con lui eppure  aveva la nettissima sensazione di aver commesso un errore madornale nel concedere quell'ora del suo tempo. 

Nonostante si trattasse di una sola ora, in pubblico, Stefania decise di prepararsi come il migliore dei primi appuntamenti, senza trascurare nessun dettaglio: dal maxi maglione alle calze nere, dagli stivali alti alla borsa coordinata, dal cappotto pesante alla sciarpa calda.Ogni dettaglio venne curato, anche quello nascosto agli occhi di tutto: un completino di pizzo nero, da sempre apprezzato dal tenore.

Piero dal canto suo, non ebbe tempo di passare per casa e concedersi una rinfrescata. Staccò prima dalle registrazioni per arrivare all'appuntamento una manciata prima dell'orario concordato. Non amava fare tardi, soprattutto quando l'incontro era con una ragazza, soprattutto ora che si doveva vedere con Stefania. Non riusciva a spiegarsi la freddezza usata quella mattina, non era da lei. Non poteva aver già dimenticato la sintonia che aveva avuto fin da subito tra le lenzuola.

Mentre la mente di Piero si arrovellava tra questi pensieri cercando di dare una motivazione al comportamento di Stefania, la vide arrivare: ingabbiata in quel cappotto che la proteggeva dal freddo bolognese e che la rendeva piccola e indifesa; con il suo passo veloce a dimostrazione dell'ansia che aveva nell'incontrarlo. 

Un tenerissimo sorriso gli si dipinse in viso.

La scrutò con attenzione, pronto a palesarsi laddove Stefania non lo vedesse ma bastò alzare gli occhi appena varcata la soglia del bar per far incrociare i loro occhi.

Piero si concesse un sorriso mentre Stefania restò praticamente impassibile. 

La certezza che la donna non avesse dimenticato l'estate trascorsa insieme barcollò per poi crollare miseramente.

-'Ciao Stefania'- la salutò lui indicandole la sedia di fronte alla sua

-'Ciao Piero'- ricambiò freddamente il saluto

-'cosa desideri prendere?'- le domandò il tenore pur di rompere quel ghiaccio che si era formato intorno 

-'un tè caldo ai frutti di bosco'- rispose sicura lei mentre si liberava della sciarpa e sbottonava il cappotto

Con un abile ed elegante gesto , Piero richiamò l'attenzione del cameriere lasciandogli gli ordini. Fu in quel momento che Stefania allargò il suo campo visivo ponendo attenzione all'interno del lussuoso bar dove Piero le aveva dato appuntamento.

-'potevi scegliere anche un bar più semplice'- prese a parlare la donna mentre giocherellava con il suo cellulare per scaricare l'ansia. 

-'per te solo il meglio'- ribattè Piero allungando una mano verso di lei.

Un contatto dal quale lei si tirò indietro.

-'forse non ti è chiaro'- iniziò a lagnarsi per poi essere interrotta dallo stesso narese

-'solo un'ora e in un luogo pubblico'- ripetè con fare scanzonato -'ma non puoi buttare alle ortiche l'intesa che da sempre abbiamo avuto'- fece notare poi intenzionato a recuperare quell'amica di letto ora che si trovava a Bologna, da solo, bisognoso di sfogare l'ansia e la stanchezza derivante dalle lunghe sessioni di registrazioni alle quali, lui e i suoi colleghi, erano sottoposti.

-'non puoi vivere rifacendoti sempre a quel mese.'- gli rispose lei quasi aggredendolo -'solo una parentesi, ricordi? E' iniziata a Naro ed è finita a Naro'- ricordò lei con tono quasi stridulo.

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