they are not safe

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Si era addormentato.
Lo guardai mentre dormiva, avevo paura di muovermi, non volevo svegliarlo, probabilmente non si sarebbe più addormentato per il resto della notte, sentii la porta aprirsi e vidi entrare mamma con mio padre.
"Vi siete divertiti?" Chiesi sorridendo e mamma sbuffò sonoramente.
"Era solo una cena di lavoro, Sel" si avvicinò a noi e mi diede un bacio sulla guancia.
"Dovrebbe essere a casa sua" lo guardò e sospirai.
"Lo lascio dormire ancora un po' e poi lo porto io"
"Stai attenta" sorrise dolcemente e mi diede le chiavi della macchina per poi andare di sopra.
"Notte" la salutai e mi girai verso mio padre, lo guardai attentamente per capire se fosse di buon umore o no.
"Notte Selena" disse semplicemente mentre andava di sopra e lo salutai con un cenno.
Guardai il vuoto davanti a me per minuti, sospirai pesantemente, vidi mamma tornare con una coperta e coprì entrambi per poi andare di sopra di nuovo. Girai il mio volto e lo guardai attentamente, solo in quel momento notai il piccolo tatuaggio vicino all'occhio, provai dolore solo a vederlo, mi chiesi come aveva fatto a sopportare il dolore che provocava il piccolo ago che penetrava la pelle.
Appoggiai la testa e decisi di far riposare un po' i miei occhi, sentii il suo braccio sulla mia vita, aprii gli occhi di colpo e lo vidi dormire beatamente, non mi accorsi di essermi addormentata nemmeno io finché sentii la sua voce.
"Mi sono addormentato? Non posso credere che mi sono addormentato" lo sentii alzarsi di colpo, aprii gli occhi e li strofinai.
"Già, è ciò che succede quando si è stanchi"
"O mio Dio, mi ucciderà, mi ucciderà" lo vidi prendere la giacca e corrugai la fronte.
"Perché non mi hai svegliato?" Chiese guardandomi negli occhi.
"Perché non saresti addormentato più" risposi sinceramente e lo vidi serrare la mandibola.
"Sono un uomo morto" si passò la mano tra i capelli.
"Ma che ti prende?" Corrugai la fronte.
"Mi ucciderà, mio fratello mi ucciderà" rispose e mi alzai in piedi
"Se vuoi ti accompagno io"
Lo accompagnai nella zona dove diceva di vivere, tornai a casa, feci silenzio sperando di non svegliare mio padre, entrai in camera e sospirai sollevata ed entrai a letto per poi addormentarmi.
Mi svegliai sentendo la voce di mia madre, aprii gli occhi, mi preparai per poi scendere di sotto dove vidi i miei genitori fare colazione, li salutai velocemente mentre prendevo dei biscotti in mano e bevvi un po' di acqua visto che non volevo rimanere lì, appoggiai il bicchiere sul tavolo per poi mettermi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Io vado a scuola, sono in ritardo"
"Ci vediamo dopo" mamma mi diede un bacio sulla guancia e uscii di casa prima che papà potesse dire qualunque cosa.
Salii in macchina e cominciai a guidare verso scuola, fermai la macchina nel parcheggio e scesi per poi entrare dentro, camminai verso il mio armadietto mentre guardavo il pavimento, cosa non da me visto che camminavo sempre a testa alta, ero Selena Gomez, capitano della squadra delle cheerleaders, sobbalzai quando sentii delle mani sui miei fianchi.
"Hey, amore, sono Zayn" disse vicino al mio orecchio, sorrisi girandomi verso di lui e sentii le sue labbra sulle mie.
"Scusa" si scusò e corrugai la fronte confusa.
"Per cosa?" Chiesi a mia volta e mi baciò di nuovo.
"Sono stato freddo ultimamente" rispose appoggiandosi all'armadietto, io scossi la testa mentre lo guardavo negli occhi.
"No, ultimamente sei un coglione ma non fa niente" lo corressi scherzando e rise per poi darmi un altro bacio dopo aver afferrato il mio volto con le sue mani calde, sorrisi dolcemente per poi mettere le mani tra i suoi capelli morbidi.
"Sarò migliore, te lo prometto" si staccò da me e afferrò la mia mano, sorrisi per poi appoggiarmi all'armadietto anche io e appoggiai la testa sulla sua spalla mentre giocavo con le sue dita, sgranai gli occhi quando notai le nocche rosse e spaccate.
"Hai fatto a botte?" Chiesi incredula e si girò verso di me di colpo.
"Cosa? No" rispose e alzai un sopracciglio mentre lo guardavo scettica.
"Ho fatto box ma non avevo i guanti con me" rispose e sospirai sollevata.
Sentii suonare la campanella, ci salutammo, misi i libri che non mi servivano dentro l'armadietto e mi diressi verso la classe di letteratura, mi misi al solito posto e aspettai per la mia amica Nanda ma non venne, sospirai pesantemente quando ricevetti il suo messaggio dove mi diceva che stava male.
Alzai lo sguardo dal telefono e vidi entrare Bizzle, sgranai gli occhi incredula quando vidi il labbro spaccato, lo zigomo rosso e altri lividi.
"Jason" lo chiamai alzandomi dal banco e si girò verso di me e guardandomi.
"Gomez" sospirò pesantemente e roteò gli occhi.
"Che cavolo è successo?" Chiesi indicandolo e fece spallucce mentre si sedeva dove ero seduta io poco prima.
"Beh, è merito tuo" rispose alla mia domanda e corrugai la fronte confusa.
"Cosa?"
"Te lo avevo detto che mio fratello mi avrebbe ucciso" rispose acidamente e mi sedetti accanto a lui.
Il resto della lezione la passammo in silenzio, lo guardai mentre si massaggiava la mandibola più volte.
"McCann" lo richiamai e si girò verso di me.
"Mmm"
"Ho un antidolorifico con me" gli proposi ma scosse la testa.
"Non posso prendere medicinali forti"
Rispose e sgranai gli occhi incredula.
"Ti drogavi?" Chiesi e sgranò gli occhi girandosi verso di me e mi guardò negli occhi.
"Ma che razza di domande fai? Non sono mica stupido" rispose chiudendo i suoi occhi in due fessure e feci spallucce.
"Che ne so io? Hai detto che non puoi prendere medicinali forti, normalmente non li fanno prendere a quelli che si drogano" risposi e vidi la che continuava a scrivere alla lavagna come se nulla fosse, o almeno così credevo.
"Non li fanno prendere a tutti quelli che hanno avuto problemi di dipendenza, non solo ai drogati" rispose guardandomi negli occhi e capii cosa intendesse.
La lazione continuò in silenzio proprio come le altre, non ero dell'umore di parlare con nessuno, non mi sentivo bene, sapere di essere stata la causa della sua lite con il fratello mi faceva sentire in colpa visto che ero anche la causa del suo incidente.
Sospirai pesantemente quando suonò la campanella che segnava l'inizio della pausa pranzo, non avevo fame ma volevo rimanere con Zayn e gli altri ma soprattutto con Zayn. Tutti si dirigevano verso la mensa mentre io ero ferma accanto al mio armadietto, guardai i volti degli studenti, tutti sorridevano mentre parlavano l'uno con l'altro, mi sentii così sola in quel momento, presi un grosso respiro e cominciai a dirigermi verso la mensa anche io e andai dai miei amici.
"Sei sempre in ritardo amore" Zayn si girò verso di me e sospirai pesantemente.
"Non mi andava di venire a dir la verità" spiegai e alzò un sopracciglio.
"Volevi vedere il tuo amante di ieri sera?" Chiese e sgranai gli occhi mentre anche gli altri ci guardavano sorpresi.
"Adoro il dramma" disse Noah mentre mangiava un chicco di uva e lo guardai malissimo.
"Cosa?" Chiesi a zayn corrugando la fronte.
"Ho visto la macchina ieri sera" rispose e corrugai la fronte.
"Ero lontana da casa tua quindi che ci facevi in giro?" Chiesi a mia volta alzando un sopracciglio e sentendo un "ohh" da parte degli altri.
"Camminvo, tu invece?"
"Avevi detto che dormivi, Zayn" lo guardai attentamente negli occhi e fece spallucce come se nulla fosse.
"Anche tu"
"McCann stava studiando con me e l'ho riaccompagnato a casa" speigai mentre mi guardava scettico.
"Alle due di notte?"
"Wow, Gomez che tradisce Zayn con un serial killer non me lo immaginavo" commentò ancora Noah e gli lanciai un chicco d'uva.
"Si era addormentato e non l'ho svegliato perché soffre di insonnia, non si sarebbe più addormentato" risposi e si leccò le labbra carnose.
"Io cercavo mio fratello" rispose e tutti lo guardarono sorpresi.
"Hai un fratello?" Gli chiese Jess e lui annuì semplicemente.
"Lo hai trovato?" Chiesi e scosse la testa.
"Hai scoperto qualcosa di interessante sul temibile McCann?" Chiese una nostra amica e mi girai verso di lei per poi scuotere la testa.
"Non molto, da quello che ho capito non ha avuto un'infanzia felice, non ha idea di chi sia suo padre e dice che la madre è pazza" risposi e bevvi un po' di acqua.
"Beh, allora si spiega da chi lo abbia preso"
"La madre non è pazza" sentii la voce di Zayn e corrugai la fronte mentre lo guardavo attentamente, sembrava contrariato dalla mia affermazione ma non ne capivo il motivo.
"Quando vivevo a Las Vegas, il fratello maggiore di bizzle faceva la stessa accademia di polizia in cui lavorava mio padre" si leccò le labbra e vidi Noah sgaranare gli occhi.
"Stai dicendo che il fratello di un serial killer è un poliziotto?" Chiese puntando i suoi occhi azzurri in quelli di Zayn.
"Già, e comunque, come dicevo, la madre non è pazza, soffre di demenza fronto-temporale, ma non è pazza" spiegò e scosse la testa.
"E nemmeno Jason" aggiunse.
"Conosci Jason da parecchio?" Chiese Jess ma lui scosse la testa.
"No, conosco i fratelli, lui l'ho visto si e no due volte" rispose alla domanda mentre afferrava il bicchiere di carta
"Allora come fai a sapere che non è pazzo?" Chiese noa confuso e lui bevve un po' di acqua per poi prendere un grosso respiro.
"Perché conosco il fratello minore, è lui che è pazzo, leggermente sociopatico e bipolare, ha seri problemi di ira, può passare dall'essere un ragazzo dolcissimo ad un grandissimo pezzo di merda in tre secondi" spiegò mentre tutti noi lo guardavamo attentamente.
"Ecco perché hai cercato di difenderlo il primo giorno" dedussi e lui annuì semplicemente per poi fare spallucce.
"Ma è stato in prigione a lungo, è una cazzata che la prigione rieduca, non credo che stare a contatto con assassini, spacciatori, rapinatori, pedofili e Dio sa cos'altro sia educativo"
"Beh, non hai tutti i torti" gli diedi ragione e poco dopo suonò la campanella, gli altri si alzarono io e Zayn rimanemmo lì, tanto la mia giornata a scuola era finita e lui aveva l'ora libera.
"Lo sai che ti amo da morire?" Chiese appoggiandosi alla parete e appoggiai la testa sul suo petto.
"Ti amo anche io ma sei così dannatamente geloso" guardai in alto e sentii il suo petto vibrare quando rise.
"Perché tu sei bellissima e dolcissima, tutti vorrebbero portarti via da me" spiegò mentre mi dava un bacio tra i capelli e sorrisi debolmente mentre guardavo la mesa vuota davanti a noi.
"Beh, conosco parecchie ragazze che è vorrebbero fare lo stesso con te" risi mentre giocavo con le sue mani, le sue nocche erano ancora rosse, sembravano bruciare ma lui non diceva niente, Zayn era fatto così, poteva star soffrire da morire, fisicamente o emotivamente ma non si lamentava mai.
"Sei fortunata perché io amo solo te"
Sorrisi nel sentire quella frase, mi girai per poi dargli un bacio che durò parecchio.
"Ti amo anche io" sorrisi mentre guardavo quei occhi marroni che amavo da morire.
"Non ti ho mai chiesto cosa vuoi fare dopo la scuola" chiese e corrugai la fronte confusa.
"Vado a casa, perché?" Chiesi e rise scuotendo la testa.
"No, io intendo quando finirai la scuola" spiegò e nascosi la mia testa sull'incavo del suo collo chiaramente in imbarazzo mentre lui rideva.
"Non lo so, sinceramente, tu?" Chiesi a mia volta e si leccò le labbra carnose per poi prendere un grosso respiro.
"Credo che mi arruolerò come mio padre" rispose e mi spostai da lui per poi guardarlo negli occhi.
"No" dissi mentre scuotevo la testa.
"Potresti morire"
"Morirò in ogni caso, meglio farlo in modo dignitoso" rispose e lo colpii sulla spalla
"Non ti sopporto, sei un coglione" roteai gli occhi e mi sentii trascinare verso di lui e sentii le labbra sulle mie.
"Amore, non mi farò uccidere, so badare a me stesso" cercò di rassicurarmi e sospirai pesantemente per poi appoggiare la testa sul suo petto, potevo sentire i suoi battiti cardiaci, erano così veloci, lo erano sempre ma quella volta lo erano più del solito.
"Secondo me sei tachicardico" alzai la testa dal suo petto.
"Secondo me sei paranoica" disse mettendo la sua mano sulla mia spalla, chiusi gli occhi per via del dolore e spostò subito la mano.
"Sel" mi sentii chiamare e riaprii gli occhi per vederlo guardarmi spaventato.
"Sto bene" cercai di rassicurarlo.
"Non è vero, non sono stupido" scosse la testa e sospirai pesantemente.
"Stavo sistemando lo scaffale della libreria, non ci sono riuscita e un libro mi è caduto facendomi un male cane" risposi ma scosse la testa.
"Mi credi davvero così stupido?" Chiese alzandosi in piedi.
"Zayn" lo chiamai ma scosse la testa.
"Non hai un libreria e se ce l'avessi non sei così stupida" scosse la testa e mi leccai le labbra.
"Io ti dico sempre tutto! Mentre tu continui a mentirmi su quasi tutto!" Alzò la voce e mi alzai in piedi anche io.
"Non è vero!" Mi difesi e alzò un sopracciglio.
"Perché non mi hai detto che eri con McCann ieri sera?"
"Perché non mi sembrava importante!" Risposi e rise.
"Eri a casa con un serial killer e non ti sembrava importante?!" Chiese cominciando ad arrabbiarsi, si notava dalla vena sulla fronte che pulsava.
"No! Perché sapevo che non mi avrebbe fatto del male!" Risposi esasperata e roteò gli occhi.
"Tu stai fuori" scosse la testa e si leccò le labbra.
"Perché non mi hai mai detto di avere un fratello?" Chiesi a mia volta e distolse lo sguardo.
"Vedi? Non è vero che mi dici sempre tutto!" Gli puntai il dito contro cominciando ad arrabbiarmi anche io.
"Per proteggerti, Selena! Per proteggerti" rispose e corrugai la fronte.
"A meno che tuo fratello sia un criminale, cosa che dubito, da cosa mi avresti protetta?"
"È meglio se la smettiamo" disse e corrugai la fronte e lo vidi andare via prima che potessi dire qualcosa.
Sentii i miei occhi diventare lucidi e una lacrima mi rigò il volto, faceva male vederlo andare via da me.
Tolsi le lacrime dal mio volto, presi un grosso respiro e uscii dalla scuola per poi cominciare a camminare verso la macchina, cominciai a guidare verso la centrale di polizia mentre cercavo di non piangere, mi ero sempre promessa che non avrei lasciato un ragazzo farmi piangere e che non avrei mai pianto per un ragazzo.
Parcheggiai la macchina nel parcheggio della centrale, scesi dalla macchina, chiusi le portiere e mi diressi verso l'entrata, vidi tantissimi agenti ma lui non lo vidi da nessuna parte, mi diressi verso una ragazza che era dietro una scrivania.
"Mi scuso sto cercando l'agente McCann" dissi e la ragazza alzò lo sguardo per guardarmi.
"Gomez" sentii la sua voce e mi girai, lo vidi con una tazza di caffè in mano.
"Possiamo parlare?" Gli chiesi e corrugò la fronte
"Si tratta di mio fratello?" Chiese confuso e annuii, mi fece cenno di seguirlo di un ufficio e lo feci per poi chiudere la porta alla mia spalle.
"Dimmi pure" mi fece cenno e si sedette dietro la scrivania.
"Non credo che sia al sicuro con vostro fratello" confessai e sospirò pesantemente.
"Lo sapeva che poteva venire a stare da me ma ha deciso di andare da lui" mi guardò negli occhi mentre mi sedevo anche io.
"Lo sai che avete fatto a botte?" Chiesi e sbuffò sonoramente.
"Non posso farci niente, hanno sempre litigato come cani ma lui e Jason sono due facce della stessa moneta" disse e corrugai la fronte confusa.
"Sei stata gentile per venire qui ma non ti devi preoccupare, entrambi sanno badare a se stessi"
"Ma potrebbe farsi del male a vicenda"
"Non sono affari miei" scosse la testa e lo guardai sconcertata mentre lo guardavo negli occhi.
"Sei loro fratello maggiore, dovrebbe importarti!"
"Non so se te ne sei accorta ma Jason mi odia, ho sempre fatto di tutto per proteggerli ma sinceramente sono stufo di occuparmi di loro, ho una figlia di due anni a cui pensare" disse dopo aver preso un grosso respiro e sospirai pesantemente visto che aveva ragione.
"Credo che tu abbia ragione" dissi alzandomi e si alzò anche lui.
"Grazie di essere passata" si avvicinò a me e prese un grosso respiro.
"Posso darti un consiglio?" Chiese e annui
"Certo" risposi sorridendo debolmente
"Stai lontana dai miei fratelli, sono pericolosi"
"Non do chi sua il vostro altro fratello ma è un po' difficile con Bizzle, andiamo nella stessa scuola"
"Beh, buona fortuna" disse e aprii la porta, ci salutammo e tornai a casa.

Jason's p.o.v.
Avevo la testa appoggiata sulle sue gambe mentre disinfettava le ferite che avevo sul volto, io invece guardavo la soffitta, chiusi gli occhi quando sentii la guancia bruciare da morire.
"Scusa, scusa" mi chiese perdono e mollai la sua coscia che avevo stretto per via del dolore.
"Sei un idiota comunque" sbuffò e feci lo stesso.
"Ma non ho fatto niente" sbuffai sonoramente mentre roteavo gli occhi.
"Lo sai che è geloso, non dovevi farlo" non dissi niente, non mi andava di litigare anche con lui.
"Dovresti tagliarti i capelli" mi consigliò mentre giocava con i miei capelli e scossi la testa.
"No, mi piacciono così"
Sentii la porta aprirsi e poi dei passi, vidi mio fratello che ci guardava confuso, non sembrava stare bene così corrugai la fronte anche io.
"Stai bene?" Chiesi e mi guardò malissimo, sbuffai sonoramente roteando gli occhi.
"Non ti è passata la cosa di ieri sera?" Chiesi alzandomi per poi mettermi seduto.
"Sta zitto, Jason" mi guardò malissimo.
"Gabe, puoi lasciarci da soli?" Chiese e il ragazzo annuì per poi alzarsi.
"Ci si vede in giro McCann" mi salutò e annui soltanto per poi andarsene.
"Zayn" lo richiamai avvicinandomi a lui.
"Lasciami stare Jason"
"Sono tuo fratello, dovresti parlare con me" dissi guardandolo ma distolse lo sguardo.
"Sono un idiota"
"Ah, solo questo? Lo sapevo già"
"Non sto scherzando, ho fatto un casino"
"A meno che tu abbia ucciso qualcuno, tutto si può risolvere"
"Wow, un poeta" roteò gli occhi ridendo e risi anche io per poi sederci sul divano.
"Ho litigato con Selena" confessò e sospirai pesantemente.
"Sei definitivamente un idiota" gli diedi ragione e mi guardò male.
"Dille che la ami e tutte quelle stupide cose che le ragazze vogliono farsi sentire" roteai gli occhi e rise.
"Perché avete litigato?" Chiesi e si leccò le labbra.
"Stavamo insieme oggi, le ho toccato leggermente la spalla e le ha fatto male, poi ha inventato scuse su scuse" rispose e distolsi lo sguardo mentre lui corrugava la fronte.
"Jason" mi chiamò e tornai a guardarlo.
"Ne sai qualcosa?" Chiese e scossi la testa.
"No, no, certo che no" mentii e sospirai pesantemente.

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