she was terrified

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"Hai salutato mamma e papà?" Chiese Alex mentre guardava Jason, la moglie invece si alzò quando sentì il pianto della bambina.
"No, me ne sono andato così" rispose sarcasticamente facendo roteare gli occhi al fratello.
"Perché non mi avevate detto che mamma stava così tanto male?" Chiese e Alex distolse lo sguardo dagli occhi di Jason che sbuffò.
"Mamma non voleva che tu lo sapessi" rispose alla sua domanda e jason lo guardò incredulo.
"Mamma non aveva idea di chi fosse quando sono andato a casa, chi se ne frega di ciò che vuole o non vuole lei"
Vedemmo la ragazza tornare con la bambina in braccio, sorrisi debolmente nel vederla, era bellissima, beh, era ovvio, i suoi genitori erano entrambi bellissimi.

"Posso?" Chiese Jason alla ragazza che sorrise prima di porgergli la bambina, Jason la prese in braccio e si sedette di nuovo mentre sorrideva debolmente.

Jason's p.o.v.
Sorrisi dolcemente mentre guardavo quella creatura così fragile e innocente, mi chiesi come si poteva fare del male ad una creatura così piccola e indifesa, non era una cosa impossibile, c'era gente che lo faceva, mio padre ad esempio.
Giocai con la mano della bambina e lei sorrise ampiamente afferrando il mio indice.
"Come si chiama?" Chiesi e alzando lo sguardo dalla bambina e guardando la coppia davanti a me.
"Madison" rispose la donna mentre sorrideva
"Jessica" rispose mio fratello mentre guardava male la moglie facendomi ridere.
"Madison Jessica McCann" disse in fine dopo essersi beccato una occhiata truce da parte di Celeste.
"Io lo dico che sempre che noi donne possiamo battervi" rise Selena e la moglie le diede il cinque visto che concordava con lei.
"Non ne sarei tanto sicuro, splendore" gnignai mentre la guardavo e lei alzò un sopracciglio mentre mi guardava con aria di sfida.
"È una sfida, McCann?" Chiese incrociando le braccia e Alex scoppiò a ridere.
"Non farlo, non vuoi vedere il lato competitivo di Jason" rise scuotendo la testa mentre Selena mi guardava divertita.
"Non sono competitivo" incorciai le braccia al petto e lui alzò un sopracciglio guardandomi scettico ma poi scoppiai a ridere anche io.
"Buona fortuna quando crescerai, piccola McCann" risi mentre guardavo la bambina e Alex mi lanciò il cuscino che schivai.
"Ti ci vedrei come padre, sai?" Disse Celeste mentre sorrideva e scossi la testa.
"Ma anche no"
"Perché? Tu ami i bambini" mio fratello corrugó la fronte e feci spallucce.
"È proprio per questo, non posso condannarli ad essere i figli di Jason McCann" risposi alla sua domanda mentre guardavo la bambina.
"Già la odieranno per avere McCann come cognome, figuriamoci cosa farebbero ai miei figli" spiegai e sentii mio fratello sospirare pesantemente visto che avevo ragione.
"Non è che hai torto" fece spallucce e risi per poi guardarlo.
"Ho sempre ragione" lo corressi e roteò gli occhi scherzosamente.
"Comunque, già che ci siete, potete tenere d'occhio Jessica mentre noi andiamo a fare la spesa?" Chiese Celeste cogliendoci di sorpresa sia me che Selena.
"Basta che ci mettete poco" risposi e sorrisero per poi alzarsi in piedi e uscire di casa.
Il silenzio regnava sulla casa, misi la bambina sul tappeto e la vidi camminare in modo goffo verso Selena che sorrise prima di prenderla in braccio.
Presi un cuscino dal divano, lo appoggiai a terra per poi sdraiarmi e fissare il soffito mentre pensavo a mille cose.
"Eri serio sul non avere figli?" La voce di Selena catturò la mia attenzione, che pochi decimi di secondo prima, erano altrove.
Girai il capo verso di lei e la vidi seduta di fronte a me mentre mi guardava con la fronte corrugata.
"Oui" risposi e mi guardò sorpresa, cosa che mi fece scoppiare a ridere.
"Quante lingue sai, esattamente?" Chiese e mi sedetti anche io visto che il pavimento era freddo.
"Sono di madrelingua inglese e francese, poi so lo spagnolo e il russo" risposi alla sua domanda mentre lei mi guardava ancora più sorpresa.
Mi avvicinai a lei per poi prendere la piccola bambina in braccio mentre lei metteva il broncio.
"Hey, ma stava con me!" Si finse arrabbiata colpendomi scherzosamente sulla spalla.
"Woah, guarda questa, dai piccola McCann, dille di non picchiare suo zio" dissi guardando la bambina che stava assumendo una espressione confusa e buffa allo stesso tempo.
"Zio?" Chiese con la sua vicina flebile e innocente, un sorriso spontaneo spuntó sulle mie labbra, cosa che notò anche Selena visto che sorrise anche lei.
Le diedi un bacio dolce sulla fronte e  lei si alzò camminando in modo goffo verso Selena che sorrise vittoriosa, dire che bellissima era inutile, lo sapevano tutti, forse era per quello che era il capo delle cheerleader, una delle ragazze più popolari della scuola anche se non faceva la troia come facevano altre per avere attenzione. No, non era il suo aspetto che l'aveva resa quello che era, era amata e stimata da tutti perché aveva un cuore d'oro, perché c'era sempre, perché voleva sempre aiutare tutti quanti.
"Ti sei ipnotizzato?" Chiese sventolando la sua mano davanti ai miei occhi e tornai con la mente sulla terra.
"Mmm?" Chiesi corrugando la testa e lei fece lo stesso.
"Ti ho mai detto che sei bellissima?" Chiesi e la vidi diventare rossa violentemente mentre sorrideva, cosa che fece sorridere anche me.
"Una sola volta" rispose alla mia domanda, mi morsi il labbro mentre sorridevano e mi avvicinavo a lei.
"Beh, sappi che te lo dirò così spesso che ti romperai le palle nel sentirtelo dire" dissi a pochi centimetri di distanza dalle sue labbra e lei sorrise scuotendo la testa.
"Non mi stuferei mai"
Le diedi un bacio dolce che divenne molto più di un innocente bacio dolce, mise le sue braccia dietro al mio collo e sorrisi sulle sue labba per poi afferrare il suo volto con le mie mani, sentii le nostre lingue toccarsi.
"Ew, non davanti a mia figlia" sentii la voce di mio fratello e mi venne voglia di ucciderlo in quel momento, vidi Selena spostarsi velocemente mentre diventava rossa come un peperone, mi girai verso mio fratello e lo guardai male mentre lui mi guardava divertito con quei occhi verdi che gli avevo sempre invidiato.
"Non uccidermi" alzò le mani in segno di pace dopo aver messo giù le buste e roteai gli occhi sbuffando scherzosamente e lui mi fece l'occhiolino, lo vidi prendere in braccio la figlia e darle un bacio sulla fronte.
"Sai dov'è Zayn?" Chiesi tornando ad essere serio e lui fece lo stesso per poi scuotere la testa.
"Diciamo che Zayn non è Zayn in questo momento" rispose e sgranai gli occhi alzandomi in piedi.
"Quando cazzo pensavi di dirmelo?" Chiesi aggressivamente e mi guardò malissimo.
"Zayn ti ha detto di non dirmelo" scossi la testa incredulo e lui distolse lo sguardo.
"Non dovrebbe essere da solo"
"Non dovrebbe essere intorno a noi, soprattutto te e sai benissimo il perché" mi corresse e lo vidi guardare Selena per una frazione di secondi ma lei non lo notò perché stava usando il telefono.
"Cosa ti fa essere sicuro che non farà qualche cazzata?" Chiesi beccandomi un'altra occhiataccia da mio fratello.
"Non dire parolacce davanti a mia figlia" mi zittì e roteai gli occhi.
"Comunque sia non è da solo, c'è Perrie con lui" rispose alla mia domanda e sospirai sollevato.
Passarono un paio di ore, salutai mio fratello, la moglie e la piccola bambina che sarebbe stata il futuro della nostra famiglia, la nostra unica discendente, forse era meglio così, era una discendenza di merda in ogni caso.
Li guardai un ultima volta e misi in moto la macchina che avevo preso in noleggio all'aeroporto, cominciai a guidare verso la nostra destinazione, guardai Selena per una frazione di secondi e notai che si stava mordendo le unghie per via dell'agitazione, tornai a guardare la strada dopo aver messo la mano vicino alla sua, con la coda dell'occhio la vidi sorridere debolmente prima di afferrare la mia mano.
"Sai che non si può guidare con una sola mano?" Mi chiese cercando di smorzare via la tensione.
"E chi lo dice?" Chiesi a mia volta con un sopracciglio alzato.
"La legge" rispose ovvia ma poi scoppiò a ridere insieme a me.
"Sei pronta?" Chiesi dopo aver fermato la macchina davanti alla nostra destinazione.
"No" rispose sinceramente e mi girai verso di lei e spostai via la ciocca di capelli che era caduta sul suo volto.
"Se non te la senti possiamo anche andare via" indicai la strada dietro di noi e lei scosse la testa, si leccò le labbra e prese un grosso respiro prima di parlare.
"Voglio vedere la sua reazione, la sua faccia, quando capirà che sono stata io. Voglio sbatterglielo in faccia"
"Bene  allora, che aspettiamo?" Chiesi scendendo dalla macchina e lei fece lo stesso.
Camminammo verso la direzione verso l'edificio e la guardai, diceva di essere pronta ma si notava a distanza di un milio che non lo era, era terrorizzata.

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