don't

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"она красивая" (lei è bellissima) mi disse il ragazzo accanto a me mentre Selena era seduta al bancone con un mano un bicchiere di whiskey e la musica rimbombava nel locale.
"да, я знаю" (sì, lo so) risi bevendo un sorso di vodka dal mio piccadillo.
"она моя" (È mia) aggiunsi guardandolo negli occhi dopo aver guardato Selena un ultima volta.
"Oh andiamo McCann, alla faccia del "io ho chiuso con le ragazze"" mi prese in giro e roteai gli occhi sbuffando scherzosamente.
"Chi lo avrebbe detto che ti avrei visto qui in Russia" scosse la testa e ci avvicinammo al bancone per ordinare altro da bere.
"Diciamo che le tue lezioni di russo mi sono servite" risi prima di ordinare un altro bicchiere di vodka.
"In realtà erano per lo più insulti il primo anno" rise anche lui facendo ridere anche me.
"Perché non hai uno strano accento russo?" Gli chiese Selena girandosi verso di noi.
"Ho vissuto negli stati uniti a lungo" rispose alla domanda di Selena.
"Sei stato in prigione negli stati uniti, è diverso" lo corressi e mi guardò malissimo prima di ridere.
"nos están espiando" (ci stanno spiando) Sentii la voce di Selena, vidi Ivan assumere una espressione confusa mentre io sbuffavo sonoramente dopo aver visto tre persone che ci guardavano con insistenza.
"Andiamo via" mi alzai dallo sgabello dopo aver appoggiato il bicchiere con forza, presi la mano di Selena e cominciammo ad uscire dal pub mentre si sentiva "friends" rieccheggiare per l'ambiente.
Ci dirigemmo verso la Land rover bianca, salimmo in macchina con cominciai a guidare verso il palazzo dove avevamo affittato un appartamento.
"Non dovresti guidare" disse riferendosi al fatto che avessi bevuto e feci spallucce.
"E tu dovresti smetterla di sottovalutarmi" dissi a mia volta mentre inserivo la 3 marcia.
Arrivai davanti al palazzo, fermai la macchina e scesi da essere per poi entrare dentro, mi facevano male le nocche visto che la loro pelle era lacerata e avevo stretto il volante troppo forte facendo strofinare la pelle ferita sulla pezza delle bende.
Caddi a peso morto sul divano e fissai il lampadario mentre Selena mi guardava con le braccia conserte come se fosse arrabbiata con me, cosa che stranamente non aveva senso visto che non avevo fatto niente.
Chiusi gli occhi per farli riposare, mi mancava dormire, avevo già problemi di insonnia ma adesso era tutto peggiorato, avere un disturbo post tra un faceva schifo, odiavo chiudere gli occhi e tornare con la mente in quella cella piccola e calda come l'inferno, odiavo sentire le loro voci nella mia testa, odiavo la rabbia che sentivo, l'impotenza che provavo e soprattutto i fattori scatenanti che causavano attacchi di panico o di ira.
Odiavo essere così, odiavo esserlo perché c'era lei con me e non si merita di vedere il mio lato peggiore, non volevo che lo vedesse, sarebbe scappata, mi avrebbe odiato e ciò mi avrebbe fatto perdere la testa per davvero.
"Jason" mi chiamò sventolando la mano davanti ai miei occhi per catturare la mia attenzione e la guardai con un sopracciglio alzato.
"A che pensavi?" Chiese sedendosi al mio fianco e sospirai pesantemente distogliendo lo sguardo.
"Non stavo pensando" risposi alla sua domanda e fu lei ad alzare un sopracciglio guardandomi scetticamente.
"Ti va di dormire con me sta notte?" Chiesi e fu sorpresa dalla mia domanda visto che assunse una espressione sorpresa.
"E per la cronaca, questa volta intendo dormire per davvero" puntualizzai facendola ridere, aveva una risata così limpida e pura, la faceva sembrare una bambina, era una bambina a confronto con me.
"Sì" rispose alla mia domanda facendomi sorridere e lei toccò dolcemente il mio zigomo proprio dove c'era ancora un taglio, sospirai pesantemente chiudendo gli occhi e spostando la sua mano.
"Ti prego, non farlo" scossi la testa e sospirò anche lei per poi distogliere lo sguardo guardando in basso.
"Mi dispiace" dissi semplicemente e mi guardò male prima di sorridere.
"Non ci provare a comportarti come se fosse colpa tua" mi rimproverò e fui io a distogliere lo sguardo.
"Se ci fossimo conosciuti a Las Vegas, saresti rimasta con me anche dopo le bombe?" Chiese tornando a guardarla e corrugò la fronte.
"Non credo che ci saremmo mai conosciuti, tu avevi 16 anni, io ne avrei avuto 10" rispose e roteai gli occhi sbuffando.
"Non è ciò che intendevo e lo sai"
"Non lo so" rispose sinceramente e annui soltanto per poi mettermi seduto.
"Come tutti" risi alzandomi e lei mi afferrò per il polso guardandomi male.
"Non sono tutti" mi corresse e la guardai scettica.
"Oh ma davvero?"
"Cosa ti fa pensare che io non perda la testa di nuovo e uccida tutti quanti? Se lo facessi adesso, rimarresti con me?" Chiesi e vidi i suoi occhi diventare lucidi prima di scuotere la testa.
"No" rispose e annui consapevolmente, sapevo già che sarebbe stata quella la sua risposta, lo avevo sempre saputo.
"Allora tutto questo non ha senso, Gomez, sono pazzo e lo sai, potrei staccare la testa a chiunque mi guardi male e far finta che non sia mai successo. So che credi che puoi cambiarmi, rendermi una persona migliore, lo pensava anche Ronnie ma la verità è che le persone con cambiano" la guardai negli occhi e una lacrima le rigó il volto mentre serrava la mandibola.
"Senti, io ti amo e non ti basta?! Ad essere sincera non saprei cosa farei, ho lasciato Zayn per quello, non so cosa farei se dovessi vederti uccidere qualcuno!" Disse esasperata e roteai gli occhi sbuffando sonoramente.
"Hai lasciato Zayn perché ti andava di farlo e hai usato cosa è successo a Vegas solo come ragione" dissi acidamente e sentii la guancia bruciare mentre la rabbia si impossessava di me, sentii i miei battiti diventare più veloci così proprio come il mio respiro, la afferrai per le spalle e farla indietreggiare fino a toccare la parete con la sua schiena un po' meno delicatamente di quanto avrei voluto. La guardavo mentre lei mi guardava terrorizzata, tremava, sembrava non respirare, sembrava essere in uno stato di shook shock, poi capii il perché così rallentai la presa mentre sentivo la rabbia svanire.
"Non ti ho fatto male, vero?" Chiesi ma non rispose.
"Sel?" La chiamai e la vidi tornare a guardare me con una espressione confusa.
"Come?" Chiese confusa mentre mi guardava.
"Non volevo farti male" dissi semplicemente e scosse la testa.
"Non lo hai fatto" la vidi guardare un punto fisso del mio volto, alzai la mano e mi toccai la guancia con i polpastrelli, la spostai dal mio volto e vidi il sangue bagnare le mie dita.
"Quanto forte mi hai colpito?" Chiesi e fece spallucce.
"Io- io" chiuse gli occhi per poi prendere un grosso respiro, sorrisi debolmente per poi afferrare il suo volto con le mie mani e le diedi un bacio dolce, mi spostò guardandomi confusa e sorpresa ma poi sorrise anche lei, mi avvicinò a sé e sentii le nostre labbra unirsi di nuovo facendomi sorridere, sentivo le nostre lingue toccarsi l'una con l'altra mentre il respiro dentro di noi mancava ma sembrava non importare a nessuno di noi.
"Dovrei colpirti più spesso" scherzò quando appoggiai la testa sulla sua spalla mentre lei mi teneva stretto a sé, risi scuotendo la testa alla sua affermazione.
"Ma anche no" scherzai anche io facendola ridere.
"Mi dispiace, non volevo" scosse la testa e feci lo stesso per poi spostarmi in modo da potere guardarla.
"Ti ho fatto incazzare, sono stato uno stronzo" feci spallucce e lei rise annuendo.
"Lo sei stato" rise e feci lo stesso prima di darle un altro bacio e sollevarla da terra, cinse le sue gambe intorno alla mia vita mentre giocava con i miei capelli.
Cominciai a lasciarle una scia di baci umidi sul collo ma senza lasciare alcun segno, era una cosa che ormai odiavo. Sentii le sue mani girovagare per il mio corpo mentre disegnava delle forme immaginare sulla pelle del collo, sorrisi dolcemente prima di morderle leggermente il lobo dell'orecchio, cosa che le fece spingere la testa all'indietro mentre sorrideva, sorrisi anche io per poi baciarle teneramente il punto che avevo morso poco prima e le diedi un altro bacio facendo unire le nostre labbra.
Fu un colpo al cuore sentire le sue mani calde toccare la pelle fredda della mia schiena, mi spostai velocemente da lei dopo averla fatta scendere, sentivo l'aria mancare e i ricordi riaffiorare, era come sentire le sue mani su di me. L'ansia cominciò a prendere il sopravvento, sembrava come se non riuscissi a respirare mentre sentivo la voce di Selena chiamarmi spaventata, strappai via la collana che aveva come ciondolo la parte nera dello Yin e Yang.
"Jason?" Mi chiamò ancora e mi girai verso di lei dopo aver fatto cadere la collana a terra, la guardai negli occhi mentre sentivo le lacrime bagnarmi le guance.
"Sto bene" dissi semplicemente e scosse la testa in segno di negazione.
"Non è vero" vidi anche i suoi occhi e sospirai pesantemente distogliendo lo sguardo.
"Io credo che dovrei andarmene" mi guardò di nuovo dopo aver preso uno sguardo ma scossi la testa e la afferrai per il polso quando fece per andarsene.
"Jason, ti prego" mi supplicò.
"Avevi detto che non mi avresti mai lasciato" le ricordai e distolse lo sguardo.
"Sì e tu avevi detto che non puoi lasciare qualcosa che non è mai stato tuo" mi ricordò a sua volta dopo che torno a guardarmi negli occhi.
"Ti prego non lasciarmi da solo"
"Perché no? Sono la causa di tutto questo! Se non ti avessi convinto ad entrare loro non ti avrebbero preso e se ti avessi trovato prima non ti sarebbero successe un sacco di cose!" Disse esasperata.
"Beh, mi hai trovato" puntualizzai e sospirò pesantemente.
"Non lasciarmi"

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