Corrugai la fronte confusa e sentendo un dolore atroce alla testa, mi girai verso l'altro lato del letto e vidi McCann dormire beatamente, tornai a guardarmi intorno e vidi un bicchiere a terra, sgranai gli occhi quando vidi i vestiti lanciati a terra, cominciai a respirare velocemente soprattutto quando notai che non indossavo un bel niente.
"No, no, no, non può essere successo" mi misi seduta velocemente dopo essermi trascinata il lenzuolo con me per coprirmi.
"Jason" lo chiamai scuotendolo per la spalla.
"Lasciami dormire una buona volta, Gomez" spostò la mia mano dalla spalla e si coprì meglio mentre mi dava le spalle.
"Aspetta, perché siamo qui? Non eravamo alla festa?" Chiese girandosi verso di me ma si strinse la testa con le mani e chiuse gli occhi per via del dolore.
"Che cavolo è successo?" Aprì gli occhi e lo vidi guardare il mio collo e scosse la testa.
"Non siamo andati a letto, vero?" Chiese guardandomi negli occhi .
"Non mi ricordo niente" scossi la testa e i miei occhi diventarono lucidi.
"Io non ho bevuto, non capisco" corrugó la fronte perplesso, io invece lo guardai incredula.
"Oh quindi sei venuto a letto con me mentre ero ubriaca?!" Chiesi incredula e lui sgranò gli occhi sconcertato.
"Non so se te ne sei accorta ma non mi ricordo niente nemmeno io, Gomez"
Lo vidi fissare il mio collo e corrugai la fronte perplessa, si avvicinò a me per poi toccare il punto dove stava guardando e poi mi fece vedere le dita, era trucco.
"Che cavolo sta succedendo?" Chiesi disperatamente confusa e lui si leccò le labbra.
"Beh, sicuramente non siamo andati a letto, voglio dire, non è che ne avevo dubbi, non verrei a letto con te" mi guardò negli occhi prima vestirsi e alzarsi.
"Detto da uno che va a letto con tutte non so se esserne grata o sentirmi offesa" roteai gli occhi e mi stesi di nuovo, lui invece rise ma poi fece una smorfia di dolore.
"Merda, mi scoppia la testa" fece per uscire dalla stanza ma lo vidi crollare a terra.
"Jason!" Lo chiamai spaventata, mi alzai dal letto, indossai velocemente l'abito che era a terra e andai da lui.
"Jason" lo chiamai scuotendolo e lo vidi aprire gli occhi velocemente e fare un grosso respiro.
"Chi sei?" Chiese corrugando la fronte e lo guardai terrorizzata ma lui scoppiò a ridere mentre io lo guardai malissimo.
"Mi hai spaventata a morte" lo colpii sulla spalla e lui rise alzandosi.
"Voglio dire, non che m'importi ma non voglio un morto nella mia stanza" mi corressi e lui mi guardò divertito.
"Certo" mi prese in giro e lo colpii sulla spalla facendolo ridere.
"Controllo se è entrato qualcuno, voglio comunque sapere che cavolo è successo ieri sera" aprì la porta della stanza e andò in salotto per poi accendere il computer.
Io tornai in camera, mi feci la doccia per poi cambiarmi, scesi di sotto, presi due cornetti e due caffè prima di cominciare a tornare di sopra.
Sospirai pesantemente guardandomi intorno, era ancora tutto sporco dopo la festa di ieri, non mi ricordavo niente ma non avevo bevuto molto, anzi.
Se non eravamo andati a letto, perché eravamo nudi entrambi?
Perché lui non so ricordava niente? Non aveva bevuto niente se non un bicchiere di aperitivo analcolico.
Aprii la porta della suit ed entrai dentro dove lo vidi con i capelli bagnati e con addosso solo un asciugamano.
"Potresti avvertirmi prima di andare in giro mezzo nudo" lo guardai malissimo ma lui continuava a guardare lo schermo del computer.
"Sto morendo di caldo, non rompere" disse senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
"Tieni" gli porsi il cornetto e il caffè, mi ringraziò per poi prenderli.
"Sei sicuro che non eri ubriaco anche tu?" Chiesi dopo aver dato un morso al cornetto alla crema ma lui scosse la testa.
"Non ho bevuto" mi guardò negli occhi per poco e poi tornò a guardare lo schermo.
"Ma tu sì" girò il computer verso di me e sgranai gli occhi quando vidi me stessa in braccio a lui mentre teneva in mano una bottiglia di tequila.
"O mio Dio" mi coprii il volto con le mani sentendomi in imbarazzo e lui rise.
"Beh, guarda il lato positivo, non ti ricordi ciò che mi hai detto" disse e corrugai la fronte perplessa.
"Cosa ti ho detto?" Chiesi e lui rise dopo aver bevuto un sorso di caffè.
"Non vuoi saperlo" scosse la testa e lo guardai malissimo.
"Jason" lo richiamai e roteai gli occhi sbuffando.
"No, vorresti sotterrarti e poi le cose diventerebbero strane tra di noi ed è meglio che tu non te lo ricorda" scosse la testa mentre mi guardava negli occhi e sospirai pesantemente.
"Qualunque cosa io abbia detto, ero ubriaca" lo guardai malissimo e lui ghignó dando un morso al cornetto.
"Gli ubriachi non mentono, Gomez" mi fece l' occhiolino e lo guardai sconcertata.
"Torna a guardare il computer, bizzle" indicai il computer e lui rise per poi passare alle registrazioni dell'atrio della suit.
"Forse avevamo solo caldo, facevano 33 gradi di notte" si girò verso di me e alzai un sopracciglio.
"Dormiresti nudo se avresti caldo?" Chiesi e lui mi guardò male.
"Lo saprei se non fossi stato in prigione per anni e poi in alaska in una città in culo al mondo dove le lacrime diventando ghiaccio per quanto fa freddo" rispose sarcasticamente e roteai gli occhi sbuffando.
"Non è che tu abbia torto"
"E quando mai non ho avuto ragione?" Chiese alzando un sopracciglio e sbuffai di nuovo.
"Ti prego, sta zitto" finii di bere il caffè, andai nella piccola cucina e buttai la tazza di carta per poi tornare nel salotto.
"Io la uccido quella bastarda" disse e lo guardai confusa.
"Sì, prima vestiti, chiunque tu debba uccidere" gli ricordai e mi fulminò con lo sguardo.
"Comunque sia devi chiamare Gabe e fare rapporto" mi avvisò andando in camera, sospirai pesantemente per poi prendere un pezzo di carta e una penna, mi sedetti sopra il tavolo mentre pensavo a come scriverlo, odiavo usare i codici.
Dopo mezz'ora ero riuscita a scrivere il mio rapporto in codice e poi lo mandai a Gabe, finii il mio cornetto per poi aspettare una sua risposta, diceva che dovevo riuscire a incontrare mia madre, sospirai pesantemente e decisi di mettermi a lavoro.
Arrivai nella mia casa d'infanzia dove vidi tutti i presenti che c'erano alla festa, li vidi guardarmi sorpresi ma feci spallucce ed entrai dentro dove c'era mia zia che preparava il pranzo.
"Dobbiamo parlare" dissi e si girò verso di me guardandomi preoccupata.
"Tesoro, è successo qualcosa?" Chiese avvicinandosi a me.
"Voglio parlare con mia madre e prima che tu dica che non sai dov'è, ti risparmio il bisogno di mentirmi, le mie fonti l'hanno vista qui" incrociai le braccia al petto e lei annuì.
"Stavo per dirti che è arrivata questa mattina presto" mi guardò negli occhi cercando di capire e alzai un sopracciglio.
"Allora? Dov'è?" Chiesi e sospirò pesantemente.
"Cosa ti sta succedendo, mi amor? Sono sicura che c'entra McCann con tutto questo, lo avevo detto che era una brutta persona" scosse la testa e risi divertita.
"Jason è l'unica persona che non mi ha mai mentita a differenza vostra! Pensavate che non lo avrei mai scoperto?" Chiesi esasperata e continuò a scuotendo.
"Sei ancora ubriaca? Ti ho vista bere come una russa di 40 anni, mi amor, che ti sta succedendo?" Chiese avvicinandosi a me ma feci un passo indietro.
"Sta cercando di attirare la mia attenzione" sentii la voce di mia madre dietro alle mie spalle e mi girai verso di lei guardandola negli occhi.
"Dobbiamo parlare"
"Ho cercato di parlare con te ma non hai mai risposto alle chiamate" incrociò le braccia anche lei.
"Mi sono sentita tradita! Mi hai mentito tu che mi dicevi di non mentire e poi io Zayn ci siamo lasciati e le cose sono andate a farsi fottere" i miei occhi diventarono lucidi e lei sospirò pesantemente mentre mi guardava dolcemente, bastarda.
"Oh tesoro" mi strinse forte a sé e roteai gli occhi prima di chiuderli.
"Che è successo?" Chiese e andammo in una stanza vuota.
"Jason" risposi semplicemente sfilando l'anello con scritto -purity- e lei mi guardò dispiaciuta.
"Sel" disse scuotendo la testa e sospirai pesantemente.
"Mi dispiace tanto"
"Tesoro, se lui ti rende felice, non devi sentirti in colpa" mise una mano sulla mia spalla.
"Con Jason è così complicato, mi fa arrabbiare tutto il tempo, lui non vuole impegnarsi, ma io quando sono con lui mi sento così bene, felice, amata" sorrisi debolmente e lei fece lo stesso.
"Sel può farti sentire così adesso, ma in futuro non sarà così, fidati, lo so" mi guardò negli occhi e annui consapevolmente.
"Lo so" mi sedetti sul letto e lei prese un grosso respiro.
"C'è gente che dice che vuoi prendere il posto di tuo padre"
"Io voglio prendere il posto di papà, il cartello è della nostra famiglia e dovrebbe continuare ad esserlo" la guardai negli occhi mentre lei mi guardava con disappunto.
"Pensavo di averti cresciuta meglio di così" scosse la testa sospirando e scossi la testa anche io.
"Mi hai sempre detto di non far prendere a nessuno ciò che è mio" la corressi e mi alzai in piedi avvicinandomi a lei.
"Tu hai a che fare con loro da più tempo, dimmi come fare"
"Ti sbagli, era tuo padre, non io" fece un passo indietro e uscì dalla stanza.
"Stronza" bisbigliai sbuffando sonoramente pesante.
"Mamma" la chiamai seguendola e si girò verso di me.
"Se scoprirò che mi stai mentendo ancora, ti farò passare le pene dell'inferno" la guardai negli occhi e andai via dopo che le diedi una spallata.
Salii nella macchina azzurra e cominciai a guidare velocemente dopo aver sgommato, sentivo la rabbia ribollire nel mio sangue, come faceva a mentirmi così spudoratamente?
Parcheggiai la macchina e scesi facendo sbattere con forza la portiera, salii di sopra, presi la chiave elettronica e aprii la porta e vidi bizzle insieme alla barista che lavorava nel bar vicino la casa di Zayn.
"Cosa ci fa lei qui?" Chiesi aggressivamente e lui si alzò in piedi.
"Ho deciso di non ucciderla" rispose semplicemente e sgranai gli occhi, mi avvicinai a lei per poi afferrarla per la maglietta.
"Sei una bastarda" dissi con odio e lei rise divertita.
"È stato divertente, e poi l'ho fatto per aiutare voi" mi spinse via e ci indicò.
"Oh, già, grazie per avermi drogato, lo apprezzo molto" roteò lui gli occhi e lei fece lo stesso mentre sbuffava.
"Hanno cominciato ad avere dubbi, secondo loro non state veramente insieme e siete qui per consegnargli alla polizia"
"E tu lo sai perché?" Chiesi incrociando le braccia al petto e alzando un sopracciglio guardandola scettica.
"Perché Ketusha è mio padre e perché lavoro per lui" rispose e sgranai gli occhi incredula.
"Già, quella è la reazione di tutti"
"In ogni caso, sapevo del vostro piano, e visto che avevano dubbi sulla vostra reazione, e deciso di farvi comportare di più come una coppia" fece spallucce mentre io la guardavo scettica.
"Se fosse come dici tu, perché dovresti aiutarci?" Chiesi ancora e sbuffò mentre guardava Jason.
"È sempre così?" Chiese e lui annuì semplicemente.
"Non sto aiutando te, non ti sopporto, ma Jason è il mio migliore amico da sempre, se loro scoprono che sta aiutando la polizia lo ucciderebbero" rispose e roteai gli occhi girandomi verso di Jason.
"Potevi pure ucciderla"
"Stai bene?" Mi guardò perplesso e annuì semplicemente.
"Beh, in ogni caso, volevi imparare a gareggiare, te lo insegnerà lei, è brava" la indicò e lei alzò un sopracciglio e lui roteò gli occhi.
"Ok ok, molto più brava di me" si corresse e lei rise.
"Perché non ci dici il nome del capo e la finiamo?" Chiesi ma fece spallucce.
"Perché non lo so" rispose semplicemente e prese un grosso respiro.
"Senti, ho capito che sei nuova in tutto questo e che ovviamente non ti fidi di me, ma potrebbero succedere cose orribili, cosa pensate di fare quando la polizia verrà? Si creerà odio e una sparatoria, cosa farai se tu oppure Jason verrete colpiti?" Chiese alzando un sopracciglio, stavo per rispondere ma Jason lo fece prima di me.
"Non terrorizzarla, Ronnie, non ci succederà niente, e se così fosse, pace" rispose alla sua domanda mentre lei lo guardava sconcertata ma non disse niente.
"Come sarebbe a dire pace? Ovvio che tu dica così, sarai morto, ma la morte non colpisce te, Jason, colpisce le persone che stanno intorno a te, me, lei, Zayn e Alex, soprattutto Zayn e Alex, come pensi che si sentirebbero?" Chiesi rabbiosamente.
"Non mi importa" rispose semplicemente e scossi la testa incredula.
"Lo colpisco io o lo fai tu?" Mi chiese lei e feci spallucce.
"Tu da una parte e io dall'altra" risposi alla sua domanda mentre lui sbuffava.
"Sentite voi due, parlate sempre di sentimenti e cose del genere, ma non vi chiedete come mi sentirei io? Sarebbe una liberazione. Mi sono seriamente rotto le palle di questa vita di merda" disse acidamente e se ne andò.
Sospirammo entrambe pesantemente.
"Ma proprio di lui dovevo essere amica?" Chiese e risi ma poi divenni seria.
"Non avrei mai creduto che si sentiva così" confessai e lei annuì dandomi ragione.
"Nemmeno io"
"Lui è fatto così, non fa mai vedere come sta realmente, è acido e scherza la maggior parte delle volte, e vorrei ucciderlo con le mie stesse mani perché è un idiota" aggiunse e sospirai pesantemente.
"Soffre da morire" mi sentii in colpa in quel momento, dannatamente in colpa.
"Ha sempre sofferto, immagina di essere nei suoi panni, hai cicatrici di cui non sai niente, non hai idea di chi sia tuo padre e tua madre ha una malattia senza cura"
"Che vita di merda"
"Ci tiene a te, non lo ammetterà mai ma è così, potresti aiutarlo, sai? Rendere la sua vita un po' meno merdosa"
"Jason non si lascerebbe aiutare da nessuno" le ricordai e annuì consapevolmente.
"Puoi sempre provare"

STAI LEGGENDO
B I Z Z L E
Fanfiction"Lo chiamano Bizzle" "chi?" Chiesi confusa mentre loro mi guardavano increduli. "Jason McCann" rispose Zayn e mi girai verso di lui mentre corrugavo la fronte. "Verrà a scuola qui?" Chiesi alzandomi in piedi e lui annuì. "Non ci posso credere, non p...