"Senti, il momento dei giochi è finito, non ho tempo da perdere a stare dietro ai tuoi giochetti, sono stato chiaro?" Chiesi mentre premevo ai lati del suo collo, cercava di dimensarsi, di liberarsi ma pesava più die 100 chili, era ubriaco e il suo cervello non si stava rifornendo di ossigeno.
"Andiamo Konstantin, non voglio ucciderti e non lo farò se mi darai ciò che ti ho chiesto" roteai gli occhi sbuffando sonoramente.
"Non- non ti permetterò di rendere, di rendere" non finì di parlare perché svenne per la mancanza di aria.
"Che palle" sbuffai sonoramente e lo lasciai cadere a terra.
Mi girai e mi guardai intorno, mi allontanai da quel mucchio di grasso che era caduto sulla terra innevata, vidi un gruppo di turisti ammucchiati al centro della piazza davanti al vicolo dove mi trovavo.
La mia attenzione fu catturata da una di loro, fu un colpo al cuore, dovevo ammetterlo, le assommigliava parecchio ma nessuno era bella quanto lei, no, il suo sorriso poteva ridare speranza, illuminare le giornate, fermato una guerra, quel sorriso tanto innocente, quel bellissimo sorriso innocente.
Sospirai pesantemente e guardai quel essere inutile aprire gli occhi di nuovo.
"Avresti potuto uccidermi!" Disse mettendosi seduto e feci spallucce mentre guardavo ancora quella ragazzo.
"Ma non l'ho fatto"Tre mesi dopo
Da: Zayn
Buon Natale fratellino, scusa ma non posso venire, mi dispiace. Ti voglio bene. -Z
Da: Alex
E io che aspettavo te per augurarmi buon Natale🙄 buon Natale JJ, ci manchi.
Da: Yaser
Buon Natale
Da: mamma❤
Buon Natale tesoro, ti vogliamo bene.Sbuffai sonoramente e feci cadere il telefono sul materasso mentre guardavo il soffitto bianco della stanza, che gran bel Natale.
Mi alzai di colpo dal letto quando sentì il forte tuono e la corrente saltare, come se la mia paranoia era poca prima, presi il telefono di nuovo in mano e corrugai la fronte sorpreso quando notai che non c'era nemmeno campo, usai la torcia per fare luce, indossai la felpa e misi il cappuccio di essa visto che sapevo che faceva parecchio freddo fuori.
Sentii l'aria gelida toccare le mie guance con violenza per via del vento, guardai il cielo ma non si vedeva niente, era tutto coperto dalle nuvole, mi diressi verso il contatore della luce, provai a riaccenderlo ma senza risultato, già, proprio un gran bel Natale.Selena's p.o.v.
Sentii suonare la suoneria del mio telefono e lo presi dal tavolo da caffè, sorrisi sorpresa nel vedere il suo nome sullo schermo.
"Hey!" Lo salutai felicemente.
"Buon Natale, Gomez" disse altrettanto felicemente.
"Meglio tardi che mai, Malik" lo presi in giro e rise.
"Ho avuto da fare, scusa"
"È tutto ok" lo rassicurai.
"Puoi farmi un favore?" Mi chiese e corrugai la fronte perplessa.
"Dipende dal favore" risposi e lo sentii sospirare.
"Dai, ti prego, se potessi verrei io ma non posso" mi implorò e sospirai pesantemente.
"Va bene" mi arresi e lo immaginai mentre sorrideva vittorioso.
"Jason ha la febbre da qualche giorno, ma davvero alta, puoi stare con lui finché gli scende?" Chiese e chiusi gli occhi mentre li sentivo innumidirsi.
"Zayn" lo richiamai e sospirò pesantemente.
"Sel, ti prego, so che non vi parlate da mesi e te l'ho detto, se potessi verrei io ma se vengo poi sarei in un mare di guai"
"Infondo te lo devo" sospirai rassegnata.
"Grazie" mi ringraziò e feci spallucce anche se non poteva vedermi.
"Ti chiamo più tardi"
Chiusi la chiamata e presi un grosso respiro prima di alzarmi dal divano, accidenti a Zayn e al fatto che riusciva sempre a convincermi a fare qualsiasi cosa, beh, almeno avevo un motivo per vederlo.
Woah, woah, woah, che diamine dicevo? Perché sarei dovuta essere felice di rivederlo quando ero felice con il mio ragazzo?
Accidenti a Jason che mi confondeva sempre le idee.
Mi cambiai, indossai qualcosa di molto pesante, andai in bagno e poi mi legai i capelli in una coda bassa, indossai il cappello di lana che Anatoly mi aveva regalato, presi delle medicine per la febbre insieme a me e cominciai a guidare verso casa di Jason.
Guardai la casa da fuori, il vento soffiava, alcuni rami battevano sui vetri della vecchia enorme casa, c'era la macchina di Jason ma sembrava non essere stata usata da giorni visto che la neve era immacolata e uniforme.
Presi un grosso respiro e scesi dalla macchina, presi le medicine e le chiavi, chiusi la macchina e aprii la porta di casa, il silenzio regnava in quella casa e ogni rumore rieccheggiava in essa, era inquietante.
Salii le scale che portavano nel piano di sopra dove c'era la sua stanza, aprii lentamente la porta e lo vidi rannicchiato su sé stesso mentre dormiva, sospirai pesantemente e mi avvicinai a lui per poi toccare la sua fronte, era bollente.
"Lasciami dormire, sto bene mamma" disse girandosi verso l'altro lato senza svegliarsi del tutto, io invece lo guardai tristemente, erano passati dall'ultima volta che la madre si era preso cura di lui, quello lo sapevo ormai.
Presi un panno e lo bagnai con dell'acqua fredda del rubinetto prima di metterlo sulla fronte per far abbassare la febbre, lo vidi aprire gli occhi lentamente mentre io ero seduta accanto a lui, lo vidi assumere una espressione confusa e toccare il panno con la mano prima di girarsi verso di me e guardarmi sorpreso.
"Gomez?" Chiese confuso e annuii semplicemente.
"Zayn mi ha chiesto di passare a vedere come stavi" spiegai e distolsi lo sguardo dai suoi occhi.
"Ma se è stato qui poche ore fa?" Chiese confuso e io sgranai gli occhi incredula mentre scuotevo la testa.
"Che bastardo!" Dissi e lui fece spallucce chiudendo gli occhi.
"Sto bene in ogni caso, puoi pure andare" disse semplicemente e sospirai pesantemente scuotendo la testa.
"Non ho fatto 20 chilometri per niente" mi alzai dal letto mentre lui se ne stava in silenzio.
"Ho preso delle medicine con me, ti porto qualcosa da mangiare e le prendi"
"Non ho fame" aprì gli occhi di nuovo e notai la cornea rossa e lo occhiaie marcate, si notava che stava malissimo.
"Dovresti essere in ospedale" gli consigliai e fece spallucce per poi togliere il panno bagnato.
"Dovresti essere essere con il tuo ragazzo"
Boom.
Sentì il mio cuore fermarsi per alcuni secondi e andare in panico, sembrò accorgersene perché rise notando la mia reazione.
"Vivi a venti chilometri da qui, non venti ore" mi ricordò e distolsi lo sguardo dai suoi occhi.
"Non è il mio ragazzo in ogni caso" furfugliai e lui rise.
"E lui lo sa?" Chiese divertito e roteai gli occhi sbuffando sonoramente.
"Non voglio parlane, soprattutto non con te" presi velocemente una bottiglia d'acqua che aveva lì e una medicina.
"Bevi" glielo porsi e lui mi guardò con un sopracciglio alzato ma poi le prese.
"Com'è stato il vostro Natale?" Chiese dopo aver bevuto e lo guardai malissimo.
"Oh andiamo, sapevi a che andavi in contro quando sei venuta qui" rise e scossi la testa.
"No, credevo che stessi male, non che eri tornato il Jason McCann di un anno fa" dissi acidamente e solo in quel momento mi accorsi che era passato già un anno.
"Vedi per caso una ragazza a parte te?" Chiese con un sopracciglio alzato e roteai gli occhi sbuffando sonoramente.
"Che ti è successo?" Chiesi sedendomi sul bordo del letto.
"Ti dissi una cosa in Messico nel hotel" rispose e ci pensai.
"Non ti possono spezzare il cuore se pretendi di non averlo" dissi le sue stesse parole e lui si morse il labbro superiore mentre faceva spallucce.
"Esattamente" confermò e si leccò le labbra prima di prendere un grosso respiro.
"E tu lo hai fatto, mamacita" aggiunse e sospirai pesantemente mentre lo guardavo dispiaciuta.
"È tutto ok, infondo è ciò che mi merito per essere stato stupido abbastanza per crederti"
Corrugai la fronte perplessa, non capii cosa volesse dire.
"Io credo che la febbre alta ti stia facendo delirare" misi una mano sulla sua fronte e lo sentii rilassere, era la prima volta dopo ciò che era successo in Messico, sorrisi debolmente e lui chiuse gli occhi.
"Forse hai ragione tu"
"Forse?" Chiesi divertita e rise.
"Forse" confermò e lo guardai mentre teneva gli occhi chiusi.
"E in ogni caso, Anatoly? Seriamente?" Chiese e sbuffai sonoramente.
"Jason" lo richiamai.
"Sono solo curioso" disse semplicemente facendomi sospirare pesantemente.
"È un bravo ragazzo" feci spallucce e lui annuì consapevolmente.
"Forse un po' troppo" aggiunse e corrugai la fronte perplessa.
"Non il tuo tipo" mi prese in giro aprendo gli occhi di nuovo e risi colpendolo scherzosamente sulla spalla.
Presi il termometro dalla busta e glielo porsi ma scosse la testa mentre si stendeva meglio.
"Dai, Jason"
"Non chiamarmi per nome, Gomez" disse in un sussurro mentre chiudeva gli occhi.
"Va bene, Bizzle"
"Brava ragazza" disse semplicemente e poco dopo si addormentò dopo aver afferrato il cuscino tra le braccia e stretto parecchio forte, sospirai pesantemente, spostai la ciocca dei capelli che gli era caduta sulla fronte e ci misi il panno bagnato di nuovo per far scendere la febbre, presi telefono e mandai un messaggio a Zayn e l'altro ad Anatoly.A: Anatoly❤
Mi dispiace ma questa sera dobbiamo rimandare, ho avuto un imprevisto, ci vediamo domani. Xo, Sel.A: Zayn🙈
Questa me la paghi, stronzo.
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B I Z Z L E
Fanfiction"Lo chiamano Bizzle" "chi?" Chiesi confusa mentre loro mi guardavano increduli. "Jason McCann" rispose Zayn e mi girai verso di lui mentre corrugavo la fronte. "Verrà a scuola qui?" Chiesi alzandomi in piedi e lui annuì. "Non ci posso credere, non p...