Joaquin

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"è morto" quelle due parole continuavano a rimbombare nella mia testa mentre guidavo verso l'Hotel ma cambiai direzione, cominciai a guidare verso la casa dove ero cresciuta, scesi dalla macchina quando la fermai davanti a casa, aprii il bagagliaio e presi la mitragliatrice, ci attaccai la cinghia in modo da poterla appendere in caso non avrei dovuto usarla, mi avvicinai alla porta dopo aver impugnato l'arma e bussai aggressivamente alla porta. 

"Selena per l'amore di Dio, mettila giù!" disse mia zia terrorizzata ma non mi importava, la afferrai e puntai l'arma alla sua testa mentre gli altri si armavano e puntavano le loro armi a me.

"Sei in minoranza, Gomez" sentii la voce di Alejandro e la rabbia aumentò, la potei sentire crescere dentro di me e prendere possesso del mio corpo. 

"Dov'è Jason?" chiesi e rise scuotendo la testa mentre mi guardava divertito, lo guardai malissimo mentre caricavo la mitragliatrice. 

"Ti ho fatto una domanda, voglio sapere dov'è Jason" lo guardai negli occhi e lui fece spallucce, come se io non stessi puntando un'arma dannatamente letale alla testa della persona che l'aveva cresciuto dopo che era rimasto orfano di entrambi i genitori. 

"Che importanza ha? è morto in ogni caso" rise guardandomi con un ghigno e deglutii difficilmente, volevo avere le prove, se fosse veramente morto lo avrebbero fatto sapere e sbandierato ovunque, la gente avrebbe smesso di odiarli almeno un po', tutti volevano Bizzle morto. 

"Voglio il corpo" dissi con tono fermo e lui scoppiò a ridere mettendo giù la sua arma e la fece abbassare a tutti gli altri. 

"Lo abbiamo buttato in mare" 

Sentii il respiro mancarmi, misi giù la mitragliatrice e lasciai andare mia zia, tutto ciò che volevo fare in quel momento era urlare e piangere ma non ci riuscivo, non avevo più lacrime da piangere. Abbassai lo sguardo a terra, sentivo come se stessi per svenire ma non potevo permetterlo, alzai lo sguardo di nuovo e guardai Alejandro con odio, impugnai la mitragliatrice velocemente e gli sparai alla spalla, lo vidi barcollare all'indietro e cadere a terra, tutti loro puntarono di nuovo le loro armi su di me mentre la zia mi guardava sconcertata.  

Puntai l'arma su uno di loro e dissi che avrei risposto al fuoco con il fuoco, non si mossero, infondo avevo appena sparato ad un ragazzo e puntavo l'arma ad un moccioso di 14 anni, erano mostri ma non avrebbero permesso ad un bambino di morire. 

"Seguitemi e lo uccido" dissi quando fui davanti ad Alejandro che era steso a terra e si teneva la ferita sanguinante con la mano dell'altro braccio, risi per poi calpestare la sua mano e un urlo di dolore uscì dalle sue labbra. 

"Dite a mia madre che se mi da Jason io le ridò lui"

"Mettete giù le vostre armi" ordinai e lo fecero, trascinai quell'idiota fino in macchina, svuotai la borsa e gliela misi in testa così che non potesse vedere dove stavamo andando perché non lo avrei fatto scappare dal posto dove stavamo andando finchè non avrei riavuto Jason indietro. Guidai verso la destinazione, non sarei andata all'hotel, sarebbe stato troppo facile per loro trovarmi. Fermai la macchina davanti al piccolo cottage, era l'unica cosa bella che mio padre mi aveva lasciato, scesi dalla macchina, presi di nuovo la mitragliatrice e aprii la porta a lui, lo afferrai per il braccio e lo trascinai fuori facendolo cadere mentre con l'altra mano tenevo la mitragliatrice vicino alla sua testa.

"In piedi" gli ordinai e si alzò in piedi molto lentamente, vidi il sangue che continuava a fuoriuscire dalla ferita, aprii di nuovo il bagagliaio, presi la cassetta di primo soccorso, le manette e le catene che Jason teneva in macchina, poi notai la sua felpa, i miei occhi diventarono lucidi, con una mossa agile la presi e poi chiusi il bagagliaio. 

B I Z Z L EDove le storie prendono vita. Scoprilo ora