"Selena ti ho cercato tutto il giorno!" Sentii la voce di mia madre e mi girai di colpo verso di lei per guardarla con odio.
"Non volevo essere trovata" spiegai acidamente e lei mi guardò tristemente.
"Ho da fare, ciao"
Faceva male?
Decisamente.
Mamma era sempre stata la mia eroina, era sempre stata fantastica con me, mi aveva salvata da mio padre mille volte, non mi aspettavo questo, non pensavo che una cosa del genere potesse succedere nella mia vita. Non avevo mai sospettato niente, come poteva essere successo? Quelle cose succedevano solo nei film. Come avevano potuto nascondermi la verità?
Più ci. pensavo e più capivo ciò che non avevo mai capito prima, ciò che prima pensavo fossero solo delle coincidenze.
Il nostro trasferimento in Alaska, erano pochi i Messicani che vivevano li;
Non avevano mai voluto che avessi amici ispanici, avrebbero potuto sapere qualcosa;
Tutte le armi che avevamo, por proteggerci in caso di attacco da parte della polizia;
I nostri parenti non venivano mai a trovarci, avevano paura di noi.Mi sedetti nello stesso posto della settimana precedente, sgranai gli occhi quando vidi il suo occhio viola e il labbro spaccato, sospirò pesantemente e si sedette davanti a per poi prendere il telefono, io feci lo stesso.
"Hey" lo salutai e lui mi guardò dritto negli occhi.
"Hai qualcosa da dirmi?" Chiese acidamente e lo guardai sorpresa.
"No, volevo solo passare a vederti" risposi e roteò gli occhi per poi leccarsi le labbra.
"Bene, ciao allora" si alzò mettendo il telefono e sgranai gli occhi per poi picchiettare la mano sul vetro per attirare la sua attenzione su di me, si girò guardandomi male mentre io corrugavo la fronte e feci un gesto con le braccia come per chiedergli che diavolo gli avesse preso.
Sbuffò sonoramente per poi tornare e sospirai sollevata, prese il telefono per poi guardarmi annoiato.
"Cosa ti è successo?" Chiesi preoccupata e lui fece spallucce.
"Ho avuto la chance di incontrare mio padre" rispose semplicemente e sgranai gli occhi terrorizzata all'idea.
"Tranquilla splendore, non sprecare le tue doti di attrice, so che non t'importa veramente" sputò quelle parole come veleno mentre io la guardavo incredula.
"Se non m'importasse non sarei qui" mi difesi e lui alzò un sopracciglio mentre mi guardava scettico.
"Lo so perché sei qui" sbuffò sonoramente e anche lei.
"Non sono qui per quello, sono qui per te" lo indicai e lui alzò un sopracciglio.
"Non dovresti essere a casa a piangerti addosso sulla rottura con Zayn e su come la tua vita stia andando a puttane?" Chiese e lo flulminai con lo sguardo.
"Ho bisogno di distrarmi e poi quelli non sono affari tuoi" dissi altrettanto acidamente e lui sospirò pesantemente passandosi la mano tra i capelli.
"Senti scusa, sono uno stronzo e hai ragione, non sono affari miei" sospirò pesantemente e lei fece lo stesso.
"Come stai?" Mi chiese e feci spallucce.
"Starò bene" risposi e lui annuì semplicemente leccandosi le labbra.
"Com'è andata con tuo padre?"
"Beh, sta in infermiera, poi starà in isolamento quindi benissimo" rispose semplicemente sorridendo falsamente e risi proprio come lui.
"Non dovevi lasciare Zayn" cambiò argomento e distolsi lo sguardo.
"Ha fatto cose orribili"dissi con odio e lui fece spallucce.
"Forse, sta di fatto che se lo meritavavno" disse e sgranai gli occhi guardando negli occhi.
"Erano persone orribili"
"O quindi visto che tu lo sei, meritavi di morire?" Chiesi riferendomi al fatto che era scampato alla pena di morte per un pelo. Distolse lo sguardo dal mio e si leccò le labbra.
"Sì" rispose semplicemente alzandosi in piedi e sospirai pesantemente.
"Jason" lo chiamai sospirando.
"Non mi importa ciò che pensa la gente di me ma quando sono persone a cui tengo, fa parecchio male, bimba"
Disse semplicemente prima di andarsene, misi a posto il telefono e sospirai pesantemente e me ne andai, mi sentii strana, come se qualcosa fu staccato da me, non sapevo il perché, non lo capii.
Davvero teneva a me?Jason's p.o.v.
Ero steso sul letto mentre guardavo il soffitto, era l'ora d'aria ma non mi andava di uscire o tanto meno di continuare la missione, potevano andare a farsi fottere tutti quanti, la missione, i poliziotti, Gabe, i miei fratelli, Gomez, tutti quanti.
Odiavo essere giudicato per ciò che era successo a Las Vegas, era vero, avevo fatto una cosa orribile ma non me ne pentivo nemmeno un po', avevo fatto la cosa giusta, nessuno avrebbe più sofferto a causa loro.Sentii un rumore come se qualcuno stesse bussando e mi misi seduto quando vidi Keta.
"Stai bene?" Chiese confuso e annui semplicemente.
"Non dovrei?" Chiesi a mia volta e sospirò pesantemente sedendosi davanti a me.
"Beh, hai rivisto tuo padre dopo tanto tempo"
"Non mi importa niente di lui, mi ha quasi ucciso e quando non c'è riuscito ha lasciato me, la mamma e mio fratello, è solo un donatore di geni" roteai gli occhi, lui invece li sgranò.
"Senti, non voglio parlarne" sbuffai roteando gli occhi.
"E invece della ragazza che viene a trovarti?" Chiese alzando un sopracciglio e lo guardai dritto negli occhi. Come se lui non lo sapesse chi era.
"Non è la mia ragazza" scossi la testa e lui mi guardò scettico.
"È complicato" dissi semplicemente sospirando.
"Cosa c'è di complicato, lei piace a te, tu piaci a lei, più semplice di così"
"È la ex di mio fratello" dissi e il suo sorriso scomparve.
"Merda" disse e risi annuendo.
"Già" feci spallucce tornando a sdraiarmi.
"Hai mai pensato di scappare?" Chiesi mentre guardavo il soffitto.
"Da una prigione federale? Sei pazzo?" Chiese a sua volta e feci spallucce.
"Non è così difficile" mi girai verso di lui e lo vidi scuotere la testa.
"Sei qui da una settimana McCann e già vuoi andartene?" Chiese e tornai a mettermi seduto.
"Ho degli affari in sospeso e poi voglio divertirmi" risposi semplicemente e lui rise.
"Ragazzini" scosse la testa.
"Stai dicendo che tu non vorresti uscire da qui? Vedere la tua famiglia? Andare al mare?" Chiesi e lui sospirò pesantemente.
"Sogno quello da anni"
Come faceva quello lì essere un criminale? Era più innocuo di un coniglio.
"Ma come pensi di riuscirci, è impossibile" disse e ghignai guardandolo.
"Non lo è per me, ci sono già riuscito a Las Vegas, mi verrà in mente qualcosa" feci spallucce e lui corrugó la fronte.
"Perché vorresti prendere anche me, cosa ti fa pensare che io non ti consegnerò alla polizia?" Chiese e lo guardai ovvio.
"Perché ti servo"
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B I Z Z L E
Fanfic"Lo chiamano Bizzle" "chi?" Chiesi confusa mentre loro mi guardavano increduli. "Jason McCann" rispose Zayn e mi girai verso di lui mentre corrugavo la fronte. "Verrà a scuola qui?" Chiesi alzandomi in piedi e lui annuì. "Non ci posso credere, non p...