fuck me

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Scesi dalla macchina guardandomi intorno, vidi tantissimi dei miei parenti in giardino ma non vidi mia madre, probabilmente la stavano nascondendo.
Mi diressi verso la casa e vidi il marito di mia zia venire verso di me e sorridere ampiamente.
"Selena! È bello vederti di nuovo" mi abbracciò e feci lo stesso.
"Non sei invecchiato nemmeno un po'" scherzai e rise.
"Tu invece sei cambiata tantissimo" mi guardò negli attentamente.
Parlai un po' con lui per poi dirigermi verso l'interno della casa dove c'era la musica e le bevande.

"Ma siete tutti sempre così felici?" Sentii la voce di Jason e risi.
"La maggior parte" risposi alla sua domanda e vidi venire verso di me una ragazza che non conoscevo.
"Sei Selena, giusto?" Chiese e corrugai la fronte perplessa.
"Chi lo vuole sapere?" Chiesi a mia volta mentre lei mi guardava con gli occhi azzurri.
"Sofia Jamora" rispose porgendomi la mano che non afferrai.
"Pensavo fosse una cosa famigliare" dissi guardandola con disprezzo e lei mise giù il braccio.

"Non essere una bastarda come al solito, Gomez"

"In ogni caso, sono Selena, è un piacere conoscerti" le porsi la mano e lei sorrise per poi afferrare la mia mano.
"È un piacere conoscerti, tutti parlano di te qui" disse e sorrisi anche io.
"Beh, sono la mia famiglia"
"Tua zia ti vuole vedere, è in cucina" mi informò e andò via dopo che la ringraziai, presi in mano un bicchiere rosso di plastica per poi andare in cucina dove vidi la zia.
"Mi amor!" Disse felicemente e sorrisi.
"Hey!" La salutai sorridendo e sorrise anche lei.
"Ma guardati! Sei bellissima" disse e sorrisi ampiamente.
"L'ho preso da te" dissi ma scosse la testa.
"Se fossi stata bella quanto te alla tua età mi sarei spostata molto prima, non a 36 anni" sospirò pesantemente e misi una mano sulla sua spalla.
"Però sei una zia fantastica" la rassicurai e sorrise dolcemente.

"Smettila di fare la sdolcinata e fai il tuo lavoro, Gomez" sentii la voce di Jason nel mio orecchio e sospirai pesantemente.

"Ho pensato a ciò che hai detto oggi, e credo che tu abbia ragione" dissi e corrugó la fronte.
"Parlo di mamma, ha fatto ciò che andava fatto, probabilmente ero arrabbiata perché lo ha fatto troppo tardi e non quando ero più piccola" i miei occhi diventarono lucidi e lei mi guardò tristemente mentre la canzone -mi gente- rimbombava per la casa.
"Oh tesoro" sorrise debolmente e mi strinse forte a se e ricambiai l'abbraccio per poi sostarmi da lei dopo.
"Ho provato a chiamarla per chiederle scusa ma non ha risposto, ho provato più volte ma il numero risulta essere in uno stato estero" dissi dopo aver preso un grosso respiro e vidi un qualcosa di strano nei suoi occhi.
"Ci hai parlato tu?" Chiesi innocentemente.

"Lo dicevo io che non eri poi così inutile"

Avrei voluto mandarlo a quel paese ma non potevo o mia zia avrebbe scoperto tutto.
"No, tesoro, non ci parlo da un paio di giorni" rispose alla mia domanda e la guardai delusa. Non ero delusa dalla sua risposta ma del fatto che mi stesse mentendo anche lei.
La salutai per poi allontanarmi da lei e uscire in giardino, sospirai pesantemente e bevvi un sorso della bevanda contenuta nella bicchiere rosso, sentii gli occhi diventare lucidi e una lacrima mi rigò il volto ma la tolsi velocemente, gesto inutile visto che un'altra la seguì subito dopo, sospirai pesantemente e guardai in alto per impedire alle altre di scendere, non potevo lasciare le mie emozioni mettersi in mezzo, era solo una missione, niente di più.

"Odio vederti piangere"
Corrugai la fronte guardandomi intorno ma non lo vidi da nessuna parte.
"Dove sei?" Chiesi confusa e tolsi le lacrime dal volto.
"Concentrati, Gomez" disse con tono divertito, guardai in baso ovunque ma senza vederlo, poi cominciai a guardare sui tetti delle case e lo vidi, era in un terrazzo, fu l'unica cosa che riuscii a vedere visto che era lontano ma lo riconobbi per via dei tatuaggi.
"Come hai fatto a salire la su?" Chiesi ridendo leggermente e rise anche lui.
"Non sottovalutarmi Gomez"

"Selena?" Sentii la voce di qualcuno dietro di me e mi girai per poi vedere un ragazzo che non conoscevo.
"Lo so il perché sei qui" mi guardò negli occhi e corrugai la fronte.
"Sì, lo sanno tutti, è casa mia" dissi ovvia e rise scuotendo la testa.
"Non fare la fintatonta, Gomez" si avvicinò a me, io invece feci un passo indietro mentre lui ghignava.
"Pensi di poter venire qui con il tuo cane da guardia e prenderti ciò per cui abbiamo lavorato da anni? Pensi che sia un tuo diritto?" Chiese alzando un sopracciglio mentre mi guardava.
"Io non so di che stai parlando ma ti assicuro che è un mio diritto darti un pugno in faccia perché mi stai terrorizzando" risposi alla sua domanda e rise di gusto.
"Hai qualche problema con la mia ragazza, Alejandro?" Sentii la voce di Jason dietro di me e sospirai sollevata, mi girai verso di lui e lo vidi guardarlo in cagnesco.
"No, ma sarà la tua troietta ad averne se non sta al suo posto" disse e gli sferrai un pugno prima che lo facesse Jason.
Si girarono tutti verso di noi guardandoci sorpresi e confusi, lui invece si toccava la mandibola dolorante.
"Non so chi tu sia, ma ti consiglio di portarmi rispetto in casa mia, sono stata chiara?" Chiesi con rabbia e lui alzò un sopracciglio divertito.
"Sa colpire molto più forte di così, non farla arrabbiare" Jason si mise davanti a me come per fermarmi di fare qualsiasi altra cosa.
"Alejandro!" Sentii la voce di mia zia.
"Ciao, tía" salutò lui prima di andare via e mia zia avvicinarsi a noi.
"Stai bene, mi amor?" Mi chiese ma la guardai malissimo.
"Andiamo via di qui" afferrai la mano di jason per poi cominciare ad allontanarmi da quel posto mentre mia zia mi chiamava, Jason si fermò in mezzo alla strada e mi afferrò per il polso.
"Dove vai?" Mi chiese e mi fermai girandomi verso di lui di colpo.
"A spaccare la faccia a quello stronzo!" Risposi ovvia e lui alzò un sopracciglio.
"Gomez, non è che lui sia in torto, sono loro che hanno lavorato per anni per arrivare fino a dove sono ora, non tu" mi indicò e lo guardai incredula scuotendo la testa.
"Lasciamo perdere" sbuffai sonoramente e tornai a camminare.
"Dove cavolo vai?" Chiese sbuffando e seguendomi.
"Via!" Risposi ovvia accelerando il passo e lui si fermò.
"Come ti pare"
"Seriamente?" Chiesi incredula girandomi verso di lui.
"Sì" rispose semplicemente e scossi la testa incredula.
"Ma che hai? Il ciclo?" Chiese alzando un sopracciglio e sbuffai sonoramente.
"Ciao, McCann" tornai a camminare dopo che roteò gli occhi.
"Ciao, Gomez, quando ti passa sai dove trovarmi"
"Mi sono seriamente rotto le palle di venirti dietro" sgranai gli occhi e mi girai verso di lui incrociando le braccia al petto.
"Fottiti" dissi acidamente
"Fottimi"

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