mess

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"O mio Dio" si alzò in piedi velocemente e misi giù la maglietta mentre mi mordevo il labbro.
"Devi dirlo a qualcuno, deve pagare per ciò che ti ha fatto" disse e mi girai verso di lui mentre scuotevo la testa.
"No"
"Hai paura?" Chiese incredulo e lo guardai ovvia.
"Gli da potere, se tu a dargli il potere di farti questo!" Mi indicò e distolsi lo sguardo.
"Tu non capisci" scossi la testa e mentre i miei occhi diventarono lucidi.
"Gomez" mi chiamò e feci un passo indietro mentre scuotevo la testa.
"Non ti avvicinare" misi una mano in avanti in modo da fargli capire di non avvicinarsi.
Sentimmo qualcuno bussare alla porta, per un momento pensai che fosse Zayn e il cuore cominciò a battermi all'impazzata ma poi sentii la voce di una donna che diceva di essere l'infermiera, mi sistemai meglio la maglietta e girai la chiave per poi aprire la porta e farla entrare mentre ci guardava.
"Ma tra tutte l'infermiere del mondo dovevi capitare proprio tu?" Le chiese e corrugai la fronte confusa.
"Hai terribile gusto in uomini, dolcezza" mi disse e chiusi gli occhi in due fessure.
"Non è il mio ragazzo" dissi disgustata e lei mi guardò scettica.
"Comunque sia il dottore dice che puoi andare, devi stare a riposo qualche giorno e tornare qui in caso di forte mal di testa" gli porse un foglio piegato e lui lo prese per poi leggerlo.
"Massaggiare il volto con HCl?" Chiese corrugando la fronte e feci lo stesso.
"Acido cloridrico?" Chiesi incredula e lei ghignò.
"Che grandissima troia" scosse la testa incredulo.
"Fottiti, McCann" disse mentre usciva e lui roteò gli occhi.
Lo guardai confusa e lui fece spallucce mentre scuoteva la testa.
"È una con cui sono stato mentre ero in prigione" spiegò.
"Pensavo che le prigioni siano divise tra maschi e femmine" dissi e annuì.
"Lo sono, non era una detenuta" lo vidi indossare la felpa e prendere il telefono per poi metterlo nella tasca dei jeans verde militare.
"Non l'ha presa bene la vostra rottura"
"Era solo sesso, non c'era altro" si girò verso di me e sospirai pesantemente.
"Ovvio, sei psicopatico"dissi e mi guardò malissimo, sentii vibrare il telefono, lo presi dalla tasca e risposi dopo aver preso un grosso respiro.
"Pronto?" Risposi alla chiamata e sospirai sollevata
"Tesoro, sono la mamma, sono appena arrivata a casa, tu dove sei?" Chiese e sorrisi debolmente.
"Sono in ospedale, arrivo tra poco" sorrisi felicemente mentre sentivo il suo sguardo su di me.
"Se sei con Bizzle portalo con te, vorrei chiedergli scusa di persona"
"Non credo che accetterà ma ci proverò" chiusi la chiamata e lo guardai, lo vidi guardarmi confuso ma poi sembrò capire e scosse la testa.
"Scordatelo" uscì dalla stanza e sbuffai sonoramente.
"Senti, vuole chiederti scusa" uscii anche io e accellerare il passo.
"Sì o molto probabilmente vuole investirmi di nuovo" lo vidi roteare gli occhi e fui io a sbuffare.
"Probabilmente c'è anche tuo fratello"
"Un altro motivo per cui non verrò" fece spallucce e lo afferrai per il polso.
"Non mi toccare" si avvicinò a me bruscamente, respirava velocemente, sembrava essere arrabbiato anche se non te capivo il motivo.
"Che cavolo di problemi hai? Stavi bene poco fa!"
"Non sono io che sta tornando in una casa di psicopatici" disse acidamente e lasciai stare il suo polso per poi distogliere lo sguardo.
"Non sai niente della mia famiglia" dissi quasi in un sussurro e lui annuì.
"Hai ragione ma so abbastanza per volerli uccidere entrambi, e fidati, lo farei volentieri anche se dovessi essere preso di nuovo" mi guardava negli occhi.
"Sel!" Sentii la voce di Zayn, mi girai e lo vidi, corsi verso di lui per poi abbracciarlo forte.
"Grazie" lo ringraziai e lui scosse la testa.
"Non devi ringraziare me" mi diede un bacio dolce e sorrisi.
"Devo andare a casa e convincere Mc-" non finii la frase perché quando mi girai mi accorsi che non c'era più.
"Convincere McCann a fare cosa?" chiese ma scossi la testa e lasciai perdere tutto quanto.

Jason's p.o.v.

Ero a casa di Zayn mentre mio fratello maggiore mi guardava senza dire niente, non capivo il suo sguardo, probabilmente non sapeva se essere felice di vedermi oppure essere arrabbiato visto che non lo avevo chiamato o tanto avvertito che sarei uscito. Roteai gli occhi e presi il telefono e cominciai a parlare con varia gente su Instagram, adoravo quanto stupidi erano, sapevano chi fossi eppure erano così ''amichevoli'', idioti, mi stufai anche di usare il telefono così lo tolsi per poi cominciare a guardare la tv visto che non sapevo cosa fare, mio fratello sembrava essere troppo arrabbiato per dire qualsiasi cosa e forse era meglio così, ero arrabbiato con lui da anni.
"Smettila di guardarmi, mi da noia" sbuffai sonoramente e gli lanciai il telecomando, mi guardò malissimo e si mise seduto visto che era quasi sdraiato, si leccò le labbra e prese un grosso respiro.
"Potevi chiamarmi, Jason" incrociò le braccia al petto e roteai gli occhi mentre mi guardava  seriamente e poi mi leccai le labbra ma non dissi una parola, non mi andava di litigare con lui.
"Non ci posso credere, potevi venire da me invece di mettere in pericolo Zayn!" alzò la voce mentre respirava pesantemente, la poca pazienza e la rabbia  l'avevo presa da lui di sicuro. "Non sto mettendo in pericolo proprio nessuno, nessuno sa che siamo parenti, o amici" sbuffai e lui fece lo stesso.
Rimanemmo in silenzio visto che nessuno dei due sapeva cosa dire e in più pensavo a tutt'altro in quel momento, mi chiedevo come faceva Zayn a non sapere che il padre della sua troia era un grandissimo bastardo, quei lividi, quei lividi non erano qualcosa che non si notavano e nemmeno quei segni a meno che non fosse cieco ma ero sicuro al 100% che non lo fosse. Ad una parte di me dispiaceva, quella parte di me, quella irrazionale ed emotiva, quella parte voleva ucciderlo e lo avrebbe fatto volentieri, invece alla parte sociopatica, quella a cui non fregava niente, non faceva né caldo e né freddo.
"A che pensi?" chiese e solo in quel momento mi ricordai che lui era un poliziotto e lo guardai attentamente mentre lui mi guardava e corrugava la fronte in confusione visto che non capiva.
"Ad una persona" risposi mettendomi composto ma lui continuava ad essere confuso.
"Mio Dio Jason, sei uscito di prigione due giorni fa" disse quasi oltraggiato e disgustato e sbuffai sonoramente.
"Non è come pensi, che schifo" scossi la e corrugò la fronte.
"Quanto tempo di prigione farebbe un padre che picchia la figlia?" Chiesi mentre mi guardava confuso ma poi fece spallucce.
"Dipende da quanto sia grave" rispose.
"Molto grave"
"Cosa è molto grave?" Sentimmo la voce di Zayn e lo feci spallucce.
"Niente" risposi mentre entrambi mi guardavano confusi.
"Vado a dormire, mi scoppia la testa" mi alzai in piedi velocemente per poi dirigermi in camera prina che potessero dire qualcosa, aspettai finché andassero a letto per poi alzarmi dal letto e uscire di casa e cominciai a camminare non arrivai sulla terrazza del palazzo e guardai a terra mentre vedevo le persone che camminavano, ne fui sorpresa visto che era tardi e faceva freddo. Presi il pacchetto di sigarette dalla tasca per poi sedermi sul bordo del palazzo e accesi la sigarette e feci un tiro per poi lasciar andare via il fumo mentre dondolavo le gambe.
Rimasi lì ore, probabilmente era uno dei problemi dell'insonnia ma non riuscivo a dormire e quando ci riuscivo avrei preferito non farlo, nemmeno mi accorsi che era già mattina e sarei dovuto essere di sotto a prepararmi per andare a scuola.
"Ma sei cretino?!" Sentii una voce provenire da sotto, abbassai lo sguardo e vidi Gomez che mi guardava terrorizzata.
"Spostati da lì!" Disse esasperata e risi, solo allora mi accorsi che c'era quella donna con lei, il palazzo era basso, erano tre piani ma in qualche strano modo era alto quanto una casa da un piano e mezzo, probabilmente era quello il motivo per cui gli appartamenti erano così bassi, bastava stendere un braccio per toccare il soffitto, e non ero nemmeno così alto.
Presi il pacco di sigarette per poi saltare e cadere in piedi mentre le due donne mi guardavano terrorizzate.
"Tu sei pazzo!"
Risi nel sentire quella frase per poi annuire.
"Già, pensavo fosse già noto" la guardai negli occhi e scosse la testa incredula, la madre faceva la stessa cosa.
"Cosa ci fai qui?" Chiese e feci spallucce.
"C'è una bella vista da questo palazzo" risposi semplicemente e mi leccai le labbra.
"Tu?" Chiesi e indicò dietro di me.
"Ci vive Zayn" rispose e annui semplicemente.
"Dovresti essere a riposo, hai sentito che ti ha detto l'infermiera"
"Sì, mi ha anche detto di farmi un bagno nell'acido cloridrico" roteò gli occhi e si leccò le labbra carnose.
"Mi voleva vedere ieri?" Chiesi incrociando le braccia e guardai la donna che sembrava essere terrorizzata da me, ciò mi fece ghignare mentre lei deglutiva pesantemente.
"Cosa c'è? Ieri era molto più coraggiosa mentre mi investiva" la guardavo negli occhi mentre la figlia ci guardava in silenzio.
"Volevo chiederti scusa per quello" si scusò e roteai gli occhi.
"Sì, le sue scuse mi entrano da un orecchio e escono dall'altro"  sbuffai sonoramente.
"McCann!" Mi richiamò la figlia e sbuffai di nuovo.
"C'è il tuo toy boy!" Lo vidi avvicinarsi a noi mentre mi guardava malissimo.
"Smettila di guardarmi così, lo sai come va a finire, Malik"
"Jason?" Sentii la voce di una ragazza e sgranai gli occhi incredulo quando la vidi.

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