"Zayn, mi- mi dispiace" lo guardai dispiaciuta e lui mi guardò perplesso ma poi rise scuotendo la testa divertito.
"Per cosa? Amare mio fratello?" chiese con un sopracciglio alzato e distolsi lo sguardo di suoi occhi marroni leggermente a mandorla.
"Gomez, seriamente, è ok. Sei la mia ex, giusto? Puoi amare chiunque tu voglia, anche se questa persona è mio fratello, soprattutto se è mio fratello" disse e lo guardai sorpresa, non mi sarei mai aspettata una risposta del genere da parte sua.
Zayn stava parlando con gli agenti del NSA mentre io guidavo verso l'ospedale con mille cose per la testa. Amavo veramente Jason McCann? No, era impossibile, come avevo fatto ad innamorarmi di una persona come lui? Era stato lui ad uccidere tutte quelle persone a Las Vegas, probabilmente avrebbe continuato a farlo se non fosse stato arrestato, infondo nemmeno si sentiva in colpa per quello. Ma se non si sentiva in colpa allora perché i sensi di colpa non lo lasciavano in pace? Forse perché si pentiva di aver coinvolto suo fratello minore? Forse perché aveva capito di aver fatto la cosa sbagliata? Molto probabilmente l'unica cosa che rimpiangeva di quei anni era stato il fatto che non era stato abbastanza furbo per coprire le sue tracce.
Non erano veramente quelle le cose che mi giravo per la testa, no, decisamente no. Io mentre guidavo ero terrorizzata, era morto? Lo avevano rianimato? Stava bene? avevo così tante domande che avrei voluto fargli, e così tante scuse che avrei voluto porgergli, era stata tutta colpa mia.
Quando lo avevo visto sembrava essere rimasto solo l'ombra di sé stesso, un mucchio di carne ed ossa senz'anima, sembrava distrutto. Dire che ci ero rimasta di merda quando non ha voluto che lo abbracciassi era dir poco, tutto, ciò che avevo voluto nelle ultime 6 settimane era soltanto stringerlo forte a me.
Arrivai all'ospedale, entrammo dentro, portarono Jason dentro una stanza, corsi verso quella stanza ma la porta mi sbattuta in faccia, feci un passo indietro e poi cominciai a camminare avanti e indietro per la stanza in preda al panico.
"Sel!" mi sentii chiamare, corrugai la fronte quando vidi mio fratello, la paura cominciò ad impossessarsi di me, ero disarmata e lui era pericoloso. Mentre lui si avvicinava io indietreggiavo, corrugai la fronte confusa quando vidi anche Zayn.
"Credo che tu debba ascoltarlo" disse sospirando e indicando mio fratello, io invece scossi la testa, non dovevamo parlare di un bel niente io e lui, se Jason stava lì era anche colpa sua, come faceva Zayn a non capirlo?
"No, non dobbiamo" guardai mio fratello negli occhi e lui distolse lo sguardo.
"è uno degli agenti che lavoravano con Jason" disse Zayn e sgranai gli occhi incredula, mio fratello era della NSA?
"Non mi importa, vattene da qui" lo guardai con odio e lui sospirò pesantemente mentre annuiva, lo vidi allontanarsi lentamente, io feci un sospiro di sollievo mentre tutto nella mia testa era così confuso.
Passarono ore, io ero uscita fuori a fumare dopo che comprai un pacchetto di sigarette nel bar dell'ospedale, era da quando ero andata via dall'Alaska che non fumavo, sembrò rilassarmi subito, mi appoggiai alla parete dell'ospedale dietro all'ombra dell'albero che c'era davanti a me.
Sentii le lacrime rigarmi il volto, era stata una giornata di merda, avevo perso mio fratello del tutto, avevo perso Ronnie perché era stata arrestata insieme agli altri e avrei potuto perdere anche Jason, l'unica persona che non volevo perdere. Mi girai verso la mia destra e vidi Zayn che parlava al telefono con qualcuno, probabilmente Alex, solo in quel momento capii una cosa, era lui la persona che non avrei mai perso, nonostante tutto era sempre al mio fianco.
"Potete entrare a vederlo, è sveglio" ci disse il medico e un sospiro di sollievo uscì dalle labbra di entrambi, entrammo dentro, ci accompagnò davanti alla porta e poi se ne andò, Zayn prese un grosso respiro prima di entrare dentro, io invece andai in apnea. Entrammo dentro e i miei occhi diventarono lucidi nel vederlo così, era dimagrito ancora di più, aveva vari punti che chiudevano la ferita sulla guancia, i suoi capelli erano rasati, non del tutto ma erano comunque cortissimi.
"Avete intenzione di dire qualcosa o di rimare lì a guardarmi?" ci chiese e Zayn roteò gli occhi scherzosamente.
"Dolce come sempre" disse e fu Jason a roteare i suoi, poi guardò il fratello attentamente.
"Non dovresti essere qui"
"Fidati, è l'unico posto dove dovrei essere" sorrise debolmente mentre guardava il fratello maggiore.
"Dovresti essere a fare l'addestramento militare" gli ricordò e Zayn sospirò pesantemente scuotendo la testa.
"Come ti senti?" chiese cambiando argomento e Jason fece spallucce come se nulla fosse, come se non fosse stato torturato per mesi.
"Sto bene" rispose e Zayn roteò gli occhi, sapeva che sarebbe stata quella la sua risposta, disse che andava a parlare con i medici, mi guardò negli occhi e sorrise come per rassicurarmi, lo aveva notato anche lui che mi stava ignorando, probabilmente mi considerava la responsabile e aveva ragione, era tutta colpa mia.
"Jason" lo chiamai dopo aver preso un grosso, lui fu come se non mi stesse ascoltando, ero per caso diventata invisibile? I miei occhi diventarono lucidi e feci per andarmene.
"Ti ho per caso detto che puoi andartene?" chiese alzando un sopracciglio e sospirai di nuovo guardando in basso.
"Mi dispiace tanto" mi scusai e lui rise scuotendo la testa mentre mi guardava incredulo.
"Non hai fatto niente, non devi scusarti per niente"
"è quello il punto, avrei dovuto fare qualcosa"
"Già e hai messo mio fratello nei guai fino al collo, grazie, ne sono veramente grato" roteò gli occhi e io guardai in basso di nuovo dopo aver preso un grosso respiro.
"Non era mia intenzione" sentii i miei occhi diventare lucidi e una lacrima mi rigò il volto.
"Voglio stare da solo"
"Non dovresti stare da solo"
"Non dovrei essere nella stessa stanza insieme a te, è diverso" mi corresse e annui lentamente prima di uscire da lì mentre le lacrime mi rigavano il volto, mi morsi il labbro inferiore per impedire ad un urlo di uscire dalle mie labbra, scivolai a terra fino a toccare il pavimento mentre singhiozzavo, non mi importava se tutti mi stessero guardando o meno, mi importava soltanto di lui.
"Mi dispiace tanto"

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B I Z Z L E
Fanfiction"Lo chiamano Bizzle" "chi?" Chiesi confusa mentre loro mi guardavano increduli. "Jason McCann" rispose Zayn e mi girai verso di lui mentre corrugavo la fronte. "Verrà a scuola qui?" Chiesi alzandomi in piedi e lui annuì. "Non ci posso credere, non p...