L'ria era gelida, non mi sentivo le punta delle dita e dopo poco non mi sentivo più le intere mani, anche i miei piedi erano gelati, faceva freddissimo ma infondo era normale, era Dicembre ed ero in Alaska, mi guardai intorno, era buio, in lontananza si vedevano le luci di alcuni lampioni che erano messi a molta distanza tra loro, alzai la testa in alto e guardai il cielo, era scuro, non c'erano le stelle e la luna era coperta dalla grande nuvola nera. Feci cadere la sigaretta a terra e la schiacciai con il piedi, entrai in camera mia per poi scendere di sotto e mettermi davanti al camino, la casa era vuota, i miei erano ancora a lavoro, decisi di andare a stare da Zayn, gli mandai un messaggio e poi presi la giacca e cominciai a camminare verso casa sua, misi le mani dentro le tasche della giacca pensante e misi anche il cappuccio visto che l'aria gelida mi avrebbe congelato anche le orecchie, l'aria fredda mi faceva diventare gli occhi lucidi, sentii dei rumori, mi girai dietro di me ma non vidi nessuno visto che era buio, guardai davanti a me e lo vidi davanti a me, sobbalzai e mi portai la mano al cuore.
"Che cavolo ci fai qui?!" Quasi urlai.
"No, tu che cavolo ci fai? È tardi e può essere pericoloso"
Era buio ma potevo vedere il ghigno nel suo volto, eravamo vicini, potevo sentire l'odore di tabacco, e non era il mio odore.
"Già, soprattutto con un serial killer a piede libero" roteai gli occhi e lui rise.
"L'unico tragitto che posso fare è questo per andare a scuola, non sono poi così libero" disse e sospirai sollevata, lo vidi leccarsi le labbra e passarsi la mano tra i capelli, mi chiesi come cavolo faceva a tenerle fuori dalle tasche visto che si crepava dal freddo.
"Ci si vede a scuola, Gomez" fece per andarsene ma lo fermai.
"Non ti ho mai detto il mio cognome" dissi e lo sentii ridere divertito.
"Non sottovalutarmi" la sua voce era strana in quel momento, sembrava essere un serial killer, o meglio, era un serial killer, la paura cominciò ad impossessarsi di me, ero in mezzo alla strada alle 9 di sera con un serial killer, deglutii pesantemente e lo sentii ridere di nuovo.
"Calmati, non sono uno stalker"
"Infatti, sei molto peggio degli stalker" dissi acidamente e si avvicinò a me, io invece feci un passo indietro.
"Hai freddo?" Chiese, forse perché stavo tremando, sì avevo freddo ma non era l'unico motivo per cui tremavo, non risposi e lo vidi togliersi la felpa rossa, indossava solo una maglietta bianca a maniche corte, si notavano i numerosissimi tatuaggi, che anche se mi doleva dirlo, erano un'opera d'arte.
"Tieni" me la porse e scossi la testa.
"Che palle, prendila, stai morendo di freddo, io di caldo, prendi" la lanciò e la presi al volo, tolsi la giacca e indossai la felpa calda e morbida per poi mettere di nuovo la giacca.
"Comunque sia, ovunque tu stia andando, sbrigati, dicono che pioverà" fu ciò che disse per poi allantanarsi con addosso solo la maglietta leggere, solo a vederlo mi venivano i brividi.
Accellerai il passo e dopo poco fui davanti al palazzo dove viveva Zayn, suonai il campanello su cui c'era scritto "Malik", dopo poco la porta principale si aprì e entrai dentro, avevo sempre odiato l'ingresso di quel
palazzo, era orribile, era di una brutta tonalità di marrone, in più era anche sporco, feci una smorfia di disgusto e salii le scale molto velocemente e arrivai nel secondo piano, vidi la porta del suo appartamento aperta, entrai dentro per poi chiudere la porta alla mie spalle.
"Zayn?" Lo chiamai e lo sentii rispondere dalla camera da letto.
"Mi hai spaventato a morte! Ci hai messo un secolo a venire" sospirò sollevato quando mi vide e mi diede un bacio a stampo.
"Ho avuto uno spiacevole incontro" sbuffai sonoramente e lo vidi guardarmi e corrugò la fronte.
"Quella è di McCann" indicò la felpa e corrugai la fronte anche io.
"Come fai a saperlo?" Chiesi e lui fece spallucce.
"Ce l'aveva a scuola" rispose e scossi la testa.
"No, aveva il giubbotto di pelle" lo corressi e mi guardò sorpreso.
"Scommetto che se ti chiedessi cosa stessi indossando io, non te lo ricorderesti" disse con tono di sfida e alzai un sopracciglio per poi ridere.
"Avevi la camicia dell'esercito di tuo padre" risposi e mi guardò sorpreso per poi ridere.
"Dovrei aver imparato di non sottovalutarti" disse prima di darmi un bacio dolce e poi mi guardò negli occhi.
"Hai fumato" dedusse e roteai gli occhi per poi sedermi sul divano grigio.
"Anche tu" lo indicai e si sedette accanto a me.
"Non voglio litigare, ho già un mal di testa assurdo" roteò gli occhi e lo guardai confusa, lui si passò la mano tra i capelli per poi chiudere gli occhi e riaprirli poco dopo.
"Sono qui se ne vuoi parlare" accarezzai la sua spalla dolcemente e lo vidi sorridere dolcemente.
"Ti amo, lo sai vero?" Chiese avvicinandosi a me e sorrisi ampiamente per poi unire le nostre labbra in un bacio pieno di passione.
"Ti amo anche io" dissi dopo aver spezzato il bacio.
"Ora dimmi perché indossi la felpa di un serial killer" disse e ghignai.
"Sei adorabile quando sei geloso"
"Non sono geloso" si difese e alzai un sopracciglio e lui roteò gli occhi.
"Ok, forse un po'" disse e risi.
"Ci siamo incontrati per strada, tutto qui"
"Con Bizzle non è mai così semplice" mi guardò negli occhi e sbuffai.
"Abbiamo parlato, ha notato che stavo morendo di freddo e mi ha dato la felpa" spiegai e continuò a guardarmi negli occhi e dopo sentii la suoneria del mio telefono lo presi dalla tasca per poi rispondere al telefono.
"Pronto?" Chiesi visto che non conoscevo il numero.
"È la figlia di Rebecca Gomez?" Sentii la voce di una donna sconosciuta e corrugai la fronte mentre mi alzavo.
"Chi lo vuole sapere?"Chiesi a mia volta.
"La polizia, sua madre è in prigione" sgranai gli occhi quando sentii quella frase.
"Che cosa? Giuro che se questo è uno scherzo, non è divertente!" Alzai la voce mente Zayn mi guardava confuso, si alzò dal divano per poi mettere una mano sulla mia spalla come per tranquillizzarmi.
"Vorrei che fosse uno scherzo, ma la signora ha investito un ragazzo, bianco, biondo, Canadese e sulla ventina" mi avvisò e sgranai gli occhi.
"Sta- sta bene?" Chiesi preoccupata e mi spostai da Zayn.
"Non lo sappiamo, lo hanno preso i paramedici" rispose e i miei occhi diventarono lucidi mentre mi chiedevo che cavolo fosse preso a mia madre.
"Signorina, devo farle una domanda" disse come per prendere il mio consenso, mi leccai le labbra e presi un grosso respiro.
"Chieda pure"
"Avete mai avuto problemi con un ragazzo che si fa chiamare Bizzle?" Chiese e corrugai la fronte visto che non capivo il perché di quella domanda.
"Perché?" Chiesi confusa.
"Perché possiamo credere che forse sua madre è stata provocata o minacciata e ha agito solo per proteggere se stessa o altre persone" rispose e sgranai gli occhi quando capii cosa stesse cercando di dire.
"Sì" risposi semplicemente e presi un grosso respiro.
"Sì, abbiamo avuto problemi con lui, mamma voleva solo proteggermi"

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B I Z Z L E
Fanfiction"Lo chiamano Bizzle" "chi?" Chiesi confusa mentre loro mi guardavano increduli. "Jason McCann" rispose Zayn e mi girai verso di lui mentre corrugavo la fronte. "Verrà a scuola qui?" Chiesi alzandomi in piedi e lui annuì. "Non ci posso credere, non p...