Capitolo 1.5 - Omega

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L'aria era polverosa, la calura sulla soglia del sopportabile nella vuota vastità della terra che circonda la Metropoli.

Jungkook controlla due volte i proiettili nella sua arma. Tasta lungo la gamba fino al coltello legato saldamente conto la sua coscia. Alla sua sinistra, Jackson bisbiglia parole rassicuranti all'orecchio di Yugyeom. Alla sua destra, Taehyung si morde il labbro, la veste grigia visibile sotto l'apertura della giacca mimetica. Le uniformi che corrispondono a quelle che indossano gli omega all'interno del CPO sono state fornite da un seguace in città, tutto nel favore della notte. Ciò conferisce a Taehyung un'aspetto sorprendentemente pallido, la mancanza di colorito un chiaro segno del nervosismo dell'omega.

Jaebum tocca il suo orologio, due dita che indicano i suoi occhi e poi il CPO. Inizia a contare all'indietro da dieci e Jungkook sente il suo cuore accelerare. Ci siamo.

Tempo di combattere.


ΩΩΩ


"Tutto in ordine?"

Jimin guarda in alto ritrovandosi un soldato beta che fissa in basso verso di lui. Ha un fucile contro il torace e un'espressione infastidita in volto. La collera per la sua situazione attuale è ovvia in ogni suo tratto e Jimin quasi si sente obbligato a scusarsi ma poi non lo fa. Non è colpa sua se la guardia è stata assegnata a fare da babysitter agli omega, dopo tutto.

"Quasi, ho solo bisogno di prendere un paio di cose," replica Jimin, facendo spazio nella borsa del cucciolo.

Il beta grugnisce, arricciando all'insù il labbro in disprezzo. "Sbrigati, siamo indietro."

Jimin s'inchina, passando agli scaffali per prendere un'altro cambio di indumenti e alcune scorte. Le bottiglie di latte sono le ultime cose che infila dentro prima di dirigersi alla nursery, dove il cucciolo beta sta piangendo a squarciagola. Il Portatore che lo sorregge sembra in pena. Le linee sono nette intorno agli angoli dei suoi occhi - un chiaro segno che sta raggiungendo il suo limite - e Jimin s'affretta ad allontanare il bimbo da lei.

"Ha mangiato?" chiede Jimin, lasciando un bacio sulla tempia del cucciolo che si stava lentamente calmando.

"Una bottiglia piena," replica il Portatore, aiutando Jimin a fasciare il bimbo attorno al suo torso. "Diventerà un bambino forte, i genitori ne saranno soddisfatti."

Jimin cerca di sorridere, mentre tiene stretto il cucciolo. "Certamente."

Cieca dello sconforto di Jimin, il Portatore continua, "Per fortuna, hanno pagato bene per questo pargoletto."

L'affermazione riporta Jimin alla consegna a cui aveva assistito pochi giorni fa. Era stato il primo per la giovane omega, quasi un giorno intero di travaglio e lacrime che scorrevano solo per non avere la possibilità di toccare il suo primo cucciolo. Il modo in cui pianse spezzò il cuore a Jimin, il modo in cui implorò di vedere il viso di suo figlio per una volta sola. Le fu negato, ovviamente.

Il cucciolo non sarebbe mai stato destinato ad appartenerle.

Con un sussulto, Jimin ridistribuisce il peso del cucciolo sul suo petto, uscendo dalla nursery ed entrando nell'anticamera dove la borsa era pronta. Se la carica in spalla, la cinghia che gli affonda nella carne. I soldati sono nel corridoio in attesa, alcuni di loro con le mani sospese sulle armi ai loro fianchi.

Accigliandosi, Jimin dà uno sguardo in giro e il suo cuore sprofonda. La omega è lì, con gli occhi lucidi e non ancora del tutto ripresa dall'allattamento, alcuni dei suoi amici che le sussurrano all'orecchio, probabilmente per convincerla ad allontanarsi. Il desiderio del suo cucciolo si confonde alla perfezione con l'odio che indirizza verso Jimin. Tutti gli danno la colpa, prima o poi. Tutti lo considerano più beta che omega, parte del sistema che li sfrutta e li tortura contro il loro volere.

The Omega Revolution [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora