Capitolo 6.6 - Inside Out

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Il cervello di Jungkook non inizia a processare correttamente la situazione fino a che non si addentra nei boschi.

È una bella giornata, dalla temperatura quasi mite. È una giornata che sussurra di una primavera che sta presto per arrivare. Gli uccellini stanno cinguettando, i piccoli animali che ancora abitano la foresta sono in fermento, a fare chissà che cosa. A parte quello, il mondo è in silenzio, ma se Jungkook si concentra - se chiude gli occhi e rallenta il respiro - il basso ronzio del Cercatore può essere udito.

L'alfa deglutisce, annusando un po' l'aria, prima di uscire del tutto dalla copertura. Abbassa lo sguardo sul suo petto, vestito di una maglietta bianca, desiderando che in quel momento stesse indossando qualcosa che potesse mimetizzarsi facilmente con tutti i verdi e marroni che lo circondano. Jungkook perlustra l'area più vicina alla base, sperando che Jimin si trovi lì. Quando non ottiene nulla, Jungkook si gira a fiutare l'aria. Tutto ciò che riceve, tuttavia, è la soverchiante umidità del lago, nulla della dolce traccia di pioggia di Jimin.

Frustrato, Jungkook guarda in basso, alla ricerca delle traccie di Jimin nel terreno. Gli ci vogliono diversi minuti per trovare il solco rivelatore dei passi di Jimin ma alla fine ha comunque successo. Mentre corre, si appunta mentalmente di insegnare a Jimin come nascondere le proprie impronte. Di tanto in tanto, guarda il cielo, sintonizza le orecchie in modo da rilevare il rumore del Cercatore. Tutti i sensi dell'alfa si sono acuiti per poter rintracciare l'omega diperso nei boschi.

Proprio quando Jungkook comincia a disperarsi, il suo naso si storce. L'alfa si ferma sul posto, respirando a fondo, persino separando le labbra e prendendo un'altra grande boccata d'aria. L'odore di muschio e fango del lago è ancora presente, più intenso ora che l'alfa è vicino. Jungkook chiude gli occhi, il suo istinto che gli dice di scavare solo un'altro po' più in profondità. Ed eccolo lì, il debole mormorio della pioggia. Jungkook si concentra su di esso, gli occhi che si sbarrano mentre ricomincia di nuovo a correre, seguendo la scia e scandagliando la foresta in cerca della figura di Jimin.

L'omega entra nel suo campo visivo proprio quando Jungkook raggiunge la sommità della piccola discesa che conduce al lago. È seduto ai piedi degli alberi, dando la schiena a Jungkook. L'alfa discende, i piedi leggeri sul terreno, così leggeri che Jimin non lo sente fino a quando Jungkook non si china per sussurrare all'orecchio dell'omega.

"Jimin."

Jimin sobbalza, il cuore che perde un battito quando girandosi si ritrova davanti la faccia di Jungkook. L'alfa si trova più vicino di quanto lo sia mai stato dal loro incidente sul materasso, e Jimin non sa come reagire. Non che gli serva, poiché gli occhi dell'alfa sono puntati verso il cielo.

"Jungkook?"

L'alfa zittisce Jimin, indicando qualcosa in alto. L'omega segue la traiettoria del dito, sgranando gli occhi fino a che non individua un qualcosa che riflette in mezzo al blu.

"Che cos'è quello?" sussurra Jimin, arretrando nello spazio di Jungkook.

"Cercatore," risponde Jungkook.

"La Repubblica."

Jungkook conferma con un cenno di capo. Entrambi se ne restano lì, gli occhi incollati all'aereo nel cielo, una leggera brezza che li accarezza sul retro del collo. Sembra quasi una giornata rilassante. È come se il mondo si dissolvesse, tutti i pensieri della guerra e i nemici che svaniscono. Tuttavia, le cose sono distanti dall'essere così. Il Cercatore appare d'improvviso in piena vista, materializzandosi dalla foschia. Quello che non era altro che un ronzio sommesso ora è un forte rombo di motori. Una luce spunta dalla parte inferiore, un raggio cilindrico che inizia a battere la foresta dall'altro lato del lago. Come se stesse setacciando il luogo.

The Omega Revolution [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora