Capitolo 5.2 - Alpha

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Delle bombe esplodono in lontananza e Jungkook si alza di scatto nel letto, un'urlo silenzioso che lo lascia senza fiato. Gli ci vogliono un paio di minuti per dissipare la nebbia dai suoi occhi, per perforare il velo di incubi e realizzare che è a casa, nel suo letto; lontano dagli orrori della guerra.

Rilasciando un sospiro tremolante, Jungkook affonda la faccia nei suoi palmi, sfregandosi insistentemente gli occhi. I volti spaventati degli omega perduti non lo mollano, non importa quanto duramente cerchi di dimenticare. Non può smettere di vedere Jimin in ognuno di essi, a prescindere dall'età, il sesso o lo stato di gravidanza. Jungkook sa cosa sta marcendo nelle viscere del suo cuore. Sa cosa lo fa risvegliare nel bel mezzo della notte, madido di sudore.

Il senso di colpa. Jungkook si sente in colpa.

Colpevole del suo desiderio di vivere. Colpevole della paura che lo ha sopraffatto quando la morte era così vicina. Colpevole del sollievo che provò quando fu in grado di riabbracciare Taehyung di nuovo. Colpevole per tutte le cose che gli omega non avranno mai la possibilità di avere.

L'orologio segna le due del mattino e Jungkook caccia fuori i piedi dal letto, troppo spaventato per tornare a dormire. Gli incubi non hanno dato tregua all'alfa, incontrandolo ogni volta che chiude gli occhi. S'infila una maglia pulita e i suoi pantaloni mimetici, allacciandosi le scarpe prima di dirigersi fuori. L'inizio del suo allenamento con Jimin è in programma per domani, quindi decide di fare un po' di esercizio per conto suo; provando a vedere se lo sforzo non gli farà finalmente spegnere il cervello.

Jungkook è esausto, non desidera altro che dormire.

Al contrario di quanto Jungkook si sarebbe aspettato ad un'ora assurda del genere, le luci della palestra sono accese e dall'ingresso Jungkook può scorgere Sungjong sdraiato su un tappetino. Il beta sta fissando il soffitto, i capelli bagnati di sudore e appiccicati alla fronte. Come sentendosi osservato, Sungjong gira la testa di lato, guardando dritto verso la porta. I suoi occhi sono bordati di rosso, proprio come quelli di Jungkook. È evidente che l'alfa non è l'unico che se la sta passando male.

"Che ci fai qui?" domanda Sungjong, con voce calma.

Jungkook entra nella stanza, lo sguardo che si aggancia alle clavicole che fanno capolino dalla maglietta del beta. "Non riesco a dormire."

Un sorriso si distende dagli angoli delle labbra piene di Sungjong, ed egli sbatte le palpebre lentamente. Invitante.  "Incubi?"

Jungkook si accascia affianco a Sungjong, tutte le idee di allenarsi che evaporano dalla sua mente. Andare a letto con qualcuno mentre si è in missione non è cosa rara: il campo confonde le cose, distorce il tempo e la realtà per cui le relazioni non sono altro che uno sfogo casuale di tensione accumulata. Una questione completamente differente è invece portarsi queste cose fino alla base. Jungkook sa che sta rischiando di immischiarsi in drammi non necessari se Sungjong dovesse interpretare le sue avance come molto più che semplice bisogno, ma non gliene potrebbe fregare di meno. Non adesso. Specialmente non dopo che il beta sta praticamente divorando via i dispiaceri dell'alfa, seppellendoli sotto pile di baci e lussuria.

Il beta ha una bella bocca e Jungkook è debole.

Si spostano velocemente nelle docce comuni con Jungkook che pressa Sungjong contro la parete e il beta che percorre la schiena dell'alfa con le unghie. Sono taglienti, dolorose nella loro discesa, facendo ringhiare Jungkook e miagolare Sungjong. Jungkook non lascia che la frustrazione per l'assenza di lubrificante naturale lo dissuada dal prendersi il suo sollievo. Fa arrivare rapidamente Sungjong all'orgasmo, spingendo poi giù il beta in ginocchio e scopandogli la bocca per raggiungere il proprio. Sungjong lo riceve tutto senza problemi, quasi lacrimando quando Jungkook si riversa giù per la sua gola.

Quando la vertigine dell'orgasmo si dissolve, Sungjong inizia a piangere, mordendosi il braccio per soffocare il suono. Jungkook scivola giù per la parete sedendosi di fianco a lui, entrambi nudi, colpevoli e affranti.

"Non riesco a smettere di vedere quel fottuto camion saltare per aria" confessa Sungjong in mezzo ai singhiozzi. "Non riesco a smettere di sentire gli spari di quando Howon si è ucciso."

Jungkook appoggia la testa indietro contro il muro. Dopo un'attimo, si allunga per raggiungere la manopola, aprendo l'acqua. Sungjong riposa il capo sulle ginocchia, i singhiozzi che si mescolano allo rumore del soffione.

Se ne stanno lì fino a quando gli occhi di Sungjong non sono asciutti e le dita di Jungkook diventano fredde. Jungkook torna indietro alla sua camera incespicando. Di ritorno ai suoi incubi e al suo letto vuoto.

Non si sente per nulla sollevato.

The Omega Revolution [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora