Capitolo 7.2 - Febbre

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Quando Jimin si risveglia con una leggera febbre nonostante il gelo della sua stanza sotterranea, sa di essere nei guai.

Le lenzuola si attaccano alla sua pelle quando si scopre. E' completamente zuppo di sudore, dalla testa ai piedi, proprio come il letto. Più Jimin rimane sdraiato in mezzo alla coltre della sua scia, più sul suo petto grava il peso della verità. Non c'è modo di negarlo, ormai si preannuncia da settimane.

Jimin sta entrando in heat e la sensazione di nausea gli fa serrare una mano sulla bocca. Su gambe tremolanti, Jimin si rialza, tamponandosi la pelle con un panno prima di infilarsi dei vestiti sopra. Non si disturba a sciacquarsi la faccia prima di uscire dato che il sudore si sta già accumulando sulla sua fronte. Così di prima mattina, i corridoi sono più o meno vuoti, solo alcune persone che camminano in giro. Jimin tiene gli occhi bassi, tirando il tessuto del maglione, il quale è troppo scomodo a contatto con la sua pelle. Dei ribelli si voltano per guardarlo e Jimin sente i battiti del suo cuore accelerare dalla paura.

In sola attesa che qualcuno lo indichi e lo chiami puttana.

L'omega non ha la minima idea di dove stia andando, il cervello processa lentamente, nuota in mezzo agli ormoni e il sonno avanzato. Spera solamente di trovare l'infermieria prima che il suo heat si manifesti in tutta la sua forza.

Tuttavia, non è l'infermeria la prima cosa che Jimin trova. È un petto caldo che odora di sole e cieli aperti, e un paio di braccia ferme che lo tengono saldo quando le sue ginocchia si piegano sotto di lui. C'è un miagolio che cresce nel petto di Jimin, che attanaglia la sua gola secca. Una qualche forza primordiale gli dice che la cosa migliore da fare sarebbe strofinare la guancia contro quell'odore finchè non ne è impregnato, completamente consumato da esso.

Ma non appena tale pensiero gli oltrepassa la mente, la parte razionale del cervello di Jimin si attiva, e fa un passo indietro, il respiro affannoso quando inala.

"Jimin?"

Jimin alza lo sguardo ritrovandosi davanti l'ultima persona che avrebbe voluto incontrare in una situazione come quella in cui si trova ora. Jungkook lo fissa perplesso, il suo odore così intenso e i suoi occhi così profondi che Jimin è combattuto tra il deglutire e il gemere allo stesso tempo.

"Sei sveglio," dice Jimin, la voce quasi un sussurro, la mano che tenta disperatamente di localizzare il muro per del supporto.

La fronte di Jungkook si corruga, ma annuisce comunque. "Sì. Sono nel turno mattutino, ricordi?"

Jimin tenta di formulare una risposta coerente, combattendo la densa nuvola di nulla che cerca di sopraffarlo. È corposa, appiccicosa abbastanza da ostruirgli la mente.

"La tua scia," pigola Jimin di punto in bianco, "...è così..."

Jungkook arrossisce, il palmo che sale a grattarsi la nuca, quasi imbarazzato. Il che è terribile poiché ciò innalza leggermente la temperatura corporea dell'alfa. È quasi niente, ma abbastanza per Jimin da farlo barcollare.

"Già, ieri sera ho dimenticato la mia dose. Stavo giusto tornando indietro alla mia stanza..." L'alfa sposta il peso da un piede all'altro, e fa un passo avanti.

Jimin uggiola in risposta, incapace di controllarsi oltre. Il suono è debole, ma per Jungkook è come se fosse un enorme calcio nelle parti basse. I suoi istinti alfa reagiscono nell'immediato, tutti i sensi innegabilmente attivati. Assimila il volto sudato di Jimin, il rosso acceso delle sue guance.

"Tu sei..."

Jungkook trasalisce quando un lieve ringhio lo interrompe a metà frase. Proviene da una beta in piedi proprio all'angolo del corridoio; una ragazza magrolina, probabilmente sui quindici anni. Le sue labbra sono semiaperte, le iridi di un azzurro brillante. Non appena il suono fuoriesce dalla sua bocca, la ragazzina squittisce, il rossore che le brucia sulle gote quando ha un contatto visivo con Jungkook. Si tappa subito il naso con due dita, indietreggiando fino a che non svolta l'angolo in tutta fretta. È solo allora che Jungkook si rende conto del significato dietro l'agitazione nel suo bassoventre. Rivolge la sua attenzione all'omega, il quale, addossato alla parete, lentamente si sta allontanando.

The Omega Revolution [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora