Capitolo 3.12 - Squadra

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La sera tardi la palestra è vuota e Jimin fatica per fare un'altra flessione. Le sue braccia tremano quando si abbassa con il corpo, il sudore che gocciola liberamente dalla sua fronte. Si riempie i polmoni d'aria, l'odore di tappeto e polvere che gli fluisce nelle narici.

Solo un'altra in più.

Nel momento in cui comincia a tirarsi sù, tuttavia, il suo respiro si tronca. Tutto l'ossigeno lo lascia di colpo e uno dei suoi gomiti cede, facendogli perdere l'equilibrio. Jimin cade sul fianco sconfitto, ancora una volta bloccato a trenta flessioni. Arrabbiato con sé stesso, colpisce il pavimento, le gambe che scalciano e lamenti freschi sulle labbra. Non ferma il suo sfogo fino a che un risolio non lo costringe a fare.

Jimin s'impietrisce, il battito cardiaco che accelera quando la scia di Jaebum raggiunge il suo naso. Menta fresca. L'omega si rialza, guance imporporate dall'imbarazzo.

"Signore," dice Jimin, accennando un'inchino.

Jaebum sogghigna. "Buonasera, Jimin. Cosa stai facendo qui così tardi?"

Jimin fa spallucce, ringraziando l'alfa sottovoce quando Jaebum gli offre un'asciugamano per asciugarsi dal sudore. Jaebum si sposta al dispenser d'acqua, afferrando una bottiglia prima di ritornare dal lato di Jimin. Fa segno all'omega di sedersi, lasciandosi cadere esattamente accanto a Jimin sul materasso. Jimin sorseggia l'acqua in silenzio, non proprio sicuro se dovrebbe dire qualcosa o solo aspettare che l'alfa parli. La gerarchia all'interno della Resistenza è così confusionaria.

"Come va con gli allenamenti?" chiede finalmente Jaebum.

Il primo istinto di Jimin è mentire, dire che tutto procede a meraviglia, che ha ancora un po' di paura che lo caccino via. La tenerezza che circonda gli occhi di Jaebum, tuttavia, non richiama altro che la verità.

"Malissimo," dichiara Jimin, con il broncio.

Il sorriso di Jaebum si fa più ampio, così tanto che i suoi occhi quasi non scompaiono. Ammorbidisce i tratti del volto dell'alfa, facendolo sembrare approcciabile. Familiare, pure. Come un fratello maggiore mancato da tanto tempo.

"In qualche modo ne dubito," dice Jaebum.

"Ancora non riesco a fare più di trenta flessioni," Jimin constata.

"È di gran lunga migliore rispetto a quando hai iniziato," evidenzia il capoteam.

"Jungkook può farne cento."

Jaebum guarda Jimin sorpreso. "Come fai a saperlo?"

"Io--" Jimin esita, la vergogna che gli tinge il collo di rosso. "Ho visto il suo file," mormora lui. "Una volta che eri distratto."

Jaebum annuisce, chiaramente non turbato da ciò e Jimin sospira, sollevato.

"Lui è un'alfa" continua Jaebum. "I nostri fisici sono naturalmente più forti dei vostri. Ma ci arriverai. Ci vuole solo un po' di tempo, nient'altro."

"Noi non abbiamo tempo," brontola Jimin. "So che sto facendo rimanere indietro tutti."

Jaebum abbassa lo sguardo, le labbra pressate in una linea mentre riflette sulle parole. Jimin attende, sia nervoso che impaziente per quello che l'alfa ha da dire.

"Non lo stai facendo," replica finalmente Jaebum. "A te potrebbe sembrare così e forse Jungkook non ti ha aiutato molto a farti sentire diversamente, ma non è il caso. Se non altro ti siamo tutti grati per il momento di pausa."

Jaebum gli fa l'occhiolino e il broncio di Jimin si fa ancora più grande. "Fareste di più senza di me."

"Certo che no," Jaebum è veloce a contraddirlo. "Tu puoi offrire molte cose al nostro team."

"Ad esempio?" lo sfida Jimin, stranamente infantile e in cerca di rassicurazioni.

L'alfa cambia posizione, cosicché il corpo sia rivolto verso Jimin. Si piega un pochino in avanti, la testa abbassata in modo da non sovrastarlo. Adattando di proposito la sua stazza a quella di Jimin, rendendoli alla pari. Riesce subito a rilassare Jimin.

"Il tuo senso dell'olfatto," inizia Jaebum. "Le tue conoscenze sulla Repubblica e i CPO. Il tuo status."

"Il mio status di omega?" schernisce Jimin.

"In particolare  il tuo status di omega," Jaebum dice. "Bilancia il nostro team, gli porta stabilità. Gli alfa potrebbero essere fantastici in battaglia ma fanno schifo in un sacco di altre cose, come ad esempio l'abilità di pensare in modo razionale. Di empatizzare. Di resistere anche sotto le situazioni peggiori. Gli omega sono più forti di quanto credi, Jimin. Tu  sei più forte di quanto credi."

Jimin sente l'emozione che gli stringe la gola, ma deglutisce.

"Davvero pensi questo degli omega?"

"Sì."

"E come mai?"

"Perché l'ho visto con i miei stessi occhi," dice Jaebum. "In Taehyung, Yugyeom e...Jinyoung."

Jimin avverte immediatamente il cambiamento di umore, e alza i suoi occhi per guardare Jaebum.

"Jinyoung?"

Jaebum annuisce. "Lui è il mio partner...il mio compagno."

Senza bisogno di chiedere, Jimin sa del destino di Jinyoung. Jaebum non odora di nient'altro al di fuori di sé stesso. Nessun accenno di omega, nessun marchio di legame. Il suo compagno non c'è più.

"Mi dispiace," mormora Jimin, non abbastanza sicuro su quali parole sarebbero le più adatte.

"Non fa niente," dice Jaebum anche quando Jimin sa che non è così. Anche quando entrambi sanno che non sarà mai a posto.

"Non è..." Jimin si ferma. "Non è dura?"

"Ad ogni respiro," replica cristallino Jaebum. "Ad ogni respiro è dura. Ti fa pensare al perché continui a lottare, cos'altro c'è rimasto per te. Ma quando ciò accade, chiedo a me stesso: cosa direbbe Jinyoung? Mi riceverebbe davvero a braccia aperte se me ne andassi? Se io fallisco, tutti quegli omega che Jinyoung voleva così disperatamente proteggere?"

Jimin scuote il capo, sentendo il bisogno di rispondere a quelle parole.

"Tutti lottiamo per motivi diversi," Jaebum dice, alzandosi in piedi e tendendo una mano a Jimin. Lo fa mettere in piedi, fissandolo con sguardo deciso. "Ma l'obbiettivo è lo stesso. Tu hai la tua ragione per lottare Jimin, tienitela stretta e non demordere. Io sarò qui, proprio al tuo fianco, che vado avanti finché non posso andarmene a riposare accanto a Jinyoung, sentendomi orgoglioso."

Jimin annuisce, senza fidarsi a dire qualche parola. Il suo stomaco lo salva dalle lacrime impellenti che combattono per riversarsi all'esterno. Notandolo, Jaebum ride, tutta la malinconia svanita dalla sua faccia. Dà a Jimin una pacca sulla schiena, come un fratello maggiore farebbe. Come una famiglia.

"Lascia che t'insegni una lezione preziosa, Jimin" afferma Jaebum, invitando l'omega alla porta. "Lascia che t'insegni come sgattaiolare nell'area cucine dopo che le luci sono spente."


The Omega Revolution [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora