Jimin si sveglia sentendosi come se il giorno prima avesse sollevato un centinaio di pesi. I muscoli gli fanno male quando si rigira nel letto. S'infila di più sotto le coperte, un sospiro che lascia le sue labbra. Dovrebbe alzarsi. Dovrebbe sgusciare fuori dal letto e andare ad allenarsi. Il suo stomaco sobbalza alla sola idea e Jimin chiude gli occhi, massaggiandosi la pancia. E' ancora un pochino gonfio, anche dopo aver evitato i broccoli per un paio di giorni.
"Stupide verdure," borbotta Jimin, facendo penzolare fuori le sue gambe e sedendosi sul letto.
Si piega in avanti, appoggiando il peso sulle mani e aggrappandosi all'orlo del materasso. Il pavimento è freddo e Jimin si ritrae, rimuginando sull'idea di ritornare a dormire. La curva delle sue coscie e la visione nitida del broncio deluso di Taehyung lo convincono del contrario. Jimin brontola lungo tutta la strada per la palestra, senza nemmeno curarsi di ricambiare i sorrisi che alcuni ribelli gli indirizzano mentre si trascina come un sonnambulo.
Jimin si aspetta che il posto sia deserto così di prima mattina, per cui è sorpreso quando trova le luci accese. E' ancora più sorpreso quando la faccia che lo sta guardando attraverso lo specchio risulta essere quella di Jungkook. L'alfa lo fissa per quasi un minuto intero, rendendo Jimin consapevole dei suoi vestiti da allenamento: solo alcuni pantaloni larghi e una maglietta senza maniche. Dopo quello che sembra secoli, Jungkook inclina la testa in segno di saluto, procedendo a guardare altrove.
Jimin impiega alcuni secondi per entrare completamente nella stanza, trascinandosi verso l'angolo più lontano da Jungkook, dove si piega per fare stretching. Dopo che si sente abbastanza riscaldato, Jimin pensa a cosa fare, decidendo di seguire uno dei circuiti di allenamento che Taehyung gli aveva già insegnato. È alquanto concentrato sui suoi sollevamenti quando un grugnito rompe la sua concentrazione e Jimin guarda verso Jungkook. L'alfa sta facendo flessioni, sostenendo il corpo sui soli pugni e la punta dei piedi. Il sudore scorre a rivoli lungo la fronte di Jungkook, facendo cadere pesanti gocce sul pavimento.
Jimin incolla di nuovo lo sguardo al suo specchio, le ciglia che sfarfallano prima di riprendere con i suoi pesi.
Si tratta comunque un futile tentativo, Jimin non può fare a meno di essere distratto dal modo in cui i muscoli si gonfiano e s'increspano nelle braccia di Jungkook, come riesce a fare le flessioni così facilmente, respiro costante mentre va oltre alla cinquantesima. Non che Jimin stia contando.
Gelosia e un qualcos'altro che Jimin non riesce ad identificare si agitano nel suo stomaco. Osserva lo specchio, aggrottando le sopracciglia per le sue braccia gracili. Certo, sono più robuste di prima, i muscoli s'incurvano graziosamente sotto la pelle; rispetto alle braccia dell'alfa, però, non sono altro che uno scherzo. Infastidito dalla voce che dice a Jimin che i suoi sforzi non bastano, l'omega afferra i manubri con forza, aumentando la velocità, senza pensare veramente se quello che sta facendo sia giusto.
La rabbia di Jimin contro il suo corpo è così consumante che non si accorge che Jungkook gli stava parlando fino a quando l'alfa non toglie il manubrio dalle sue mani. L'omega si sbilancia in avanti con la forza dell'azione e Jungkook allunga un braccio, afferrandolo per la spalla prima che Jimin cada.
"Cosa-" inizia Jimin, un po 'confuso. Da vicino, Jungkook è come una fornace ardente. Odora - Jimin si rende conto con una scossa - un po' come quella sensazione di luce solare sulla sua pelle. Jimin fa un passo indietro.
"Lo stavi sbagliando", dice Jungkook con un cipiglio.
La sua voce è roca, come se non l'avesse usata per un po '. In effetti, Jimin non lo ha sentito parlare molto dal suo arrivo un paio di giorni fa. Rimase in silenzio mentre Myungsoo spiegava perché la missione fallì. Era silenzioso pure durante la cena. Jimin si chiede se ciò sia dovuto all'assenza di Taehyung.
"Mi sarei aspettato che Taehyung ti insegnasse meglio", aggiunge Jungkook.
Jimin aggrotta le sopracciglia. "Mi ha insegnato il meglio."
Jungkook annuisce. "Si fa così", dice, dimostrando il movimento. "Altrimenti potresti farti male."
Offre il peso indietro e Jimin lo prende facendo il broncio. L'espressione sul viso dell'omega è piuttosto carina e Jungkook sente l'angolo del labbro fremere. Si schiarisce la gola.
"Bene, allora," dice Jungkook, guardando tutto tranne che Jimin. "Assicurati di mantenere la posizione corretta."
"Lo so", replica Jimin, quasi in modo maleducato.
"Certo che lo sai. Scusa per l'interruzione."
Jungkook si allontana, tornando ai suoi esercizi. Jimin quasi rimane a bocca aperta dietro di lui, sbalordito dall'improvvisa gentilezza dell'alfa. L'omega costringe i suoi occhi a concentrarsi sullo specchio, sul proprio fisico invece di deviare nuovamente verso l'alfa. Ma qualcosa non glielo permette e Jimin si ritrova ad aggrottare le sopracciglia nella direzione di Jungkook, il quale è accasciato su un tappetino, intento a fissarsi le mani.
Poco dopo Jungkook si alza in piedi, senza preoccuparsi di mettere in ordine la stanza, dirigendosi dritto verso la porta. Jimin lo segue con lo sguardo, preoccupandosi per l'ombra malinconica sul volto dell'alfa.
"Jungkook", sorprende sè stesso a dire. L'alfa si gira nella sua direzione e Jimin può vedere chiaramente le occhiaie al di sotto dei suoi occhi. "Grazie."
Jungkook annuisce, pressando le labbra in una linea sottile.
"Quando vuoi."
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The Omega Revolution [ITA]
Fanfiction« Loving you was like going to war, I never came back the same. » -Warsan Shire Oppure, Ci sono cose che Jimin ama. Ci sono cose che Jimin disprezza. Nel bel mezzo di un mondo in cambiamento, Jeon Jungkook riesce ad essere entrambe. |Traduzio...