Capitolo 2.7 - La Resistenza

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La stanza è fredda e Jimin avvolge le braccia più strette attorno a sé stesso, schiena sulla porta. Il posto sarebbe di un buio pesto se non fosse per la piccola luce notturna che uno dei beta accese quando vennero per portargli il cibo. Lo stesso cibo che è ancora lì sul vassoio, rimasto intoccato.

Qualcuno bussa alla porta. Jimin non si muove.

All'aprirsi della porta la conversazione filtra all'interno, immediatamente spezzata quando si richiude con un lieve click. Chiunque sia entrato inizia a canticchiare sottovoce, accendendo la luce del soffitto e facendo sbattere ripetutamente le palpebre di Jimin dall'improvviso chiarore. La persona trascina una sedia attraverso la stanza, finché non si sistema affianco al letto.

Il naso di Jimin si contorce, aspettandosi di rilevare il muschio naturale di un beta ma ricevendo invece note di fiori selvatici e legno antico. E qualcos'altro; una scia nascosta e più profonda che arriva sotto forma di piccole onde.

Un'omega in gravidanza; Jimin si volta.

Si gira ritrovandosi un'uomo che lo sta guardando. Uno dai lineamenti affilati ammorbiditi dal leggero strato di grasso in lento accumulo sulle sue guance. Egli risplende, in quella maniera eterea che solo gli omega in dolce attesa riescono a fare. Pure il gentile sorriso in volto contribuisce a far rivaleggiare il suo splendore con la luce proveniente dalla lampadina sopra di loro.

"Sono Hoseok," esordisce lui. "Omega."

"Tu sei in attesa," Jimin dice, constatando i fatti, e il sorriso di Hoseok si fa ancora più ampio. Accosta una mano sulla sua pancia, stirando il tessuto della sua maglietta a maniche lunghe al di sopra di essa. La curvatura è appena accennata, di non più di una manciata di mesi. Ciò fa sorridere Jimin. Il primo vero sorriso da quando ha lasciato il CPO.

"Sì, lo sono" conferma Hoseok.

"Sei unito a un compagno" (*mated), continua Jimin, l'olfatto che si concentra sulle note lignee provenienti da Hoseok.

Egli annuisce. "Namjoon. L'hai incontrato, ricordi?" dice. "Il Leader? Intelligente, piuttosto sbadato...con un cuore d'oro?"

Jimin cerca di far combaciare la descrizione di Hoseok con la propria immagine del Leader, fallendo miseramente. Sebbene il Leader non sia stato quello ad attaccarlo in prima persona, la sua permissività nei confronti di Jungkook fu la sola riconferma per Jimin che tutti gli alfa sono la peggior cosa a solcare il terreno. Seguiti a ruota dai beta, ovviamente.

C'è un'evidente cicatrice tra la giuntura del collo di Hoseok e la sua spalla, con tutta probabilità piazzata da Namjoon durante uno degli heat dell'omega. L'intero concetto di mating è sconosciuto a Jimin, un qualcosa che non ha mai visto prima. E terrificante. Jimin non riesce a immaginarsi desideroso di star vicino ad alcun alfa o beta proprio durante il suo stato più vulnerabile.

Hoseok non dice molto, lasciandosi studiare da Jimin. Tamburella le dita sulla coscia, gli occhi che ispezionano la stanza finché non si fissano sul cibo intoccato. Si allunga per prendere il vassoio, poggiandoselo sulle ginocchia.

Il cibo assomiglia un po' alla poltiglia che a Jimin davano di solito al CPO, ma contornata da alcune cose colorate che non ha mai visto in vita sua. Hoseok ne prende una buona cucchiaiata, sgranocchiando con gusto. Tale vista fa brontolare lo stomaco di Jimin così forte che Hoseok sbuffa.

"Tieni," dice Hoseok, passandogli il vassoio. "Mangiane un po'."

Jimin lo fa, prendendo piccoli morsi e masticando a lungo. La roba colorata, la quale Hoseok chiama verdure, non assomiglia a niente di quello che ha mai assaggiato prima. I sapori quasi lo fanno mugolare dalla delizia. 'Tutto naturale' secondo Hoseok, sembrano troppo buoni per essere veri.

"Quindi," Hoseok si appoggia indietro sullo schienale, sgranocchiando una carota rubata. "Qual'è il tuo nome?"

"Omega Ottantaquattro" risponde di riflesso Jimin, mettendo da parte il vassoio.

Hoseok sospira. "Intendevo il vero nome."



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