"Questa è stata l'ultima delle tue pagliacciate, Jeon Jungkook. Non ne tollererò una di più!"
Il pugno di Namjoon impatta pesantemente sul tavolo, facendo sobbalzare la tazza di Yoongi. Il beta si corruccia, infastidito, ma non dice nulla. Irriverente com'è, sa perfettamente quand'è un buon momento per starsene zitti. Sono tutti stipati all'interno della stanza del loro plotone, seduti attorno al tavolo a eccezione di Jungkook e Jimin, i quali se ne stanno in piedi al centro, e Jaebum, appoggiato contro la parete.
Jungkook abbassa lo sguardo sul pavimento, le mani allacciate dietro la schiena e le gambe aperte. Al suo fianco, Jimin imita la sua postura, sperando di comunicare quanto mortificato si senta.
"È stata colpa mia, Signore," afferma Jimin, dando una rapida occhiata per verificare che l'alfa lo stia guardando. Ed è così. "Mi trovavo all'esterno, Jungkook è solo venuto ad avvertirmi del pericolo."
"Jeon è andato unicamente perché pensa di essere invincibile," nega Namjoon, arrabbiato. "Il qui presente Jeon Jungkook crede che niente lo possa toccare. Crede che non esista nulla di simile a un'autorità in questo luogo-"
"Non è vero!" obbietta Jungkook, offeso, "Signore..." aggiunge subito dopo come ripensamento, quando Yoongi spalanca gli occhi in allarme.
Namjoon è fumante di rabbia, e si massaggia le tempie. E' allora che si presenta Hoseok , camminando tranquillo con Taehyung accanto. L'omega rivolge un sorriso solidale a Jungkook, superando Namjoon e andandosi a sistemare al suo fianco. L'alfa reagisce immediatamente, rilassando la postura non appena Hoseok gli tiene la mano. Rimangono tutti in attesa mentre l'omega bisbiglia parole all'orecchio dell'alfa. Jungkook spera che stia cercando di convincerlo a risparmiargli il culo, perché a quanto sembra, nessuno lo salverà da Jaebum, che sta sparando fiamme fuori dagli occhi.
"Mi dispiace di avervi offeso," dice piano Jimin. Namjoon sospira, rivolgendogli la sua attenzione. "È stato uno sbaglio. Farò più attenzione in futuro, lo prometto."
"Non ce l'ho con te, Jimin," dice Namjoon. "Ma con Jungkook, che sembra avere un problema a comprendere la gerarchia."
Jungkook vorrebbe fare obiezione. Vorrebbe dire a tutti che no, non ha agito soltanto perché si sentiva spavaldo come già successo in precedenza. Questo non è uno degli schizzi di ribellione di Jungkook. Si tratta di qualcosa di più profondo. L'alfa non ebbe un'istante per pensare, il suo corpo reagì da solo, spinto dall'immagine di Jimin alla mercé del nemico. È stato il bisogno di proteggere che l'ha costretto a precipitarsi fuori senza cautele. Non è stato razionale, ma animalistico, ed è questo dettaglio a spaventare l'alfa a morte.
"Mi scuso," dice Jungkook, deglutendo. Namjoon lo sta fissando duramente e Jungkook sa quello che deve fare, anche se non ne ha voglia. Lentamente, abbassa la testa in sottomissione.
Jimin è così sorpreso dalle azioni dell'alfa che nemmeno si accorge quando tutta la collera evapora da Namjoon, lasciandosi dietro solo un alfa affaticato. Hoseok gli stringe la mano, guidandola sul suo ventre.
"Scuse accettate," afferma Namjoon, alzandosi in piedi. "Lascio a te la gestione, Jaebum."
Escono fuori dalla stanza - Namjoon, Yoongi e Hoseok, l'ultimo con un aspetto dispiaciuto - e non appena la porta si chiude, Jaebum incrocia le braccia, staccandosi dal muro. L'alfa pare incazzato, l'espressione rigida mentre valica la stanza con lo sguardo abbassato sul pavimento.
"Ciò che entrambi avete fatto è stato estremamente pericoloso," tuona Jaebum. "Tu Jimin, perché ti sei allontanato da solo quando nemmeno conosci bene il territorio. E tu, Jungkook, perché se il Cercatore ti avesse catturato, avrebbe fatto saltare la nostra copertura nel giro di pochissimo tempo. In un batter d'occhio, i boschi sarebbero stati infestati di soldati della Repubblica."
"Lo so," mormora Jungkook.
"Lo sai ma ci sei andato comunque," Jaebum fa una pausa, osservando attentamente Jungkook. "Nonostante l'evidente pericolo hai scelto di non aspettare che la squadra prendesse una decisione, l'hai fatta per conto tuo," l'alfa tira su col naso, "voglio sapere il perché e non mi aspetto altro che la verità."
Tutti gli occhi ricadono sull'alfa e lui va quasi nel panico. In realtà non esiste una spiegazione logica per quello che ha fatto, ne è più che consapevole. Jungkook è conscio che la ragione principale se ne sta attualmente in piedi affianco a lui, odorante di pioggia fresca e brezza invernale. La nuova sfumatura nel profumo di Jimin gli fa stringere lo stomaco; non deve più sforzarsi per sentirla, la scia di Jimin - sebbene flebile - è emanata dall'omega a ritmo costante.
"Jungkook?" sollecita Jaebum.
"Ho pensato che non avrei avuto bisogno del resto della squadra," risponde l'alfa. "Pensavo di potercela fare da solo."
A Jackson scappa una risata, e posa il capo indietro sullo schienale. Yugyeom aggrotta le sopracciglia confuso, proprio come Taehyung. Jungkook sa che nessuno gli sta credendo davvero, ma era il meglio che potesse fare. Davanti a lui, Jaebum serra le labbra.
"Quindi mi stai dicendo, che tutto questo casino è il risultato del tuo egocentrismo?" interroga l'alfa.
Jungkook annuisce, evitando tutti gli sguardi che lo studiano attentamente, incluso quello di Jimin.
"Ne sei proprio sicuro?" domanda ancora Jaebum, non del tutto convinto. Quando Jungkook scuote la testa in segno di conferma, l'alfa squadra le spalle. "Molto bene allora. Sarai in servizio la mattina presto per un mese, a monitorare le telecamere. Ciò non significa che salterai le altre tue mansioni, mi aspetto che tu sia al tuo meglio in tutto, capito?"
"Sissignore," dice Jungkook, sollevato dal fatto che la sua punizione sia minima.
"In futuro, cerchiamo di evitare situazioni del genere, Jungkook," aggiunge Jaebum. "Altrimenti nemmeno Hoseok sarà in grado di calmare Namjoon. Potrebbe spedirti oltre il confine e noi questo non lo vogliamo, giusto?" Jungkook scorla il capo. "Ok, siete tutti congedati."
"E in quanto a me?" chiede Jimin.
Jaebum guarda l'omega. "Te cosa?"
Jimin s'acciglia. "Anch'io ero là fuori. Fin dal principio, è stato tutto per colpa mia."
"Uh," Jaebum si gratta il collo. "Non farlo mai più e...basta."
L'alfa lascia la stanza nell'immediato , seguito da Yugyeom e Jackson, il quale da' una pacca sulla schiena di Jungkook. Jimin s'imbroncia, incrociando le braccia e voltandosi verso Jungkook e Taehyung. Quest'ultimo sta sussurrando un qualcosa a cui l'alfa annuisce, quindi Taehyung serra una mano attorno al suo polso e lo trascina fuori.
"Notte, Jimin," lo saluta Taehyung.
Jungkook non dice una parola.
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The Omega Revolution [ITA]
Fanfic« Loving you was like going to war, I never came back the same. » -Warsan Shire Oppure, Ci sono cose che Jimin ama. Ci sono cose che Jimin disprezza. Nel bel mezzo di un mondo in cambiamento, Jeon Jungkook riesce ad essere entrambe. |Traduzio...