Capitolo 2.2 - La Resistenza

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In mezzo alla confusione e la paura, Jimin è sicuro di solo due cose: uno, è stato preso in ostaggio dai ribelli; e due, probabilmente sta per morire.

L'ultima è lo scenario migliore.

Tutto ciò che Jimin sa sui ribelli è basato sulle storie bisbigliate in circolazione tra i quartieri omega del CPO. Racconti di come i ribelli fossero là fuori, in sola attesa di un'occasione per agguantare un'omega e portarli via. Da bambino, Jimin udii -sepolto sotto le coperte- in quale modo i ribelli avrebbero usato gli omega come beni di piacere. Di come li avrebbero abusati uno dopo l'altro, violando i loro corpi. Umiliandoli. Senza preoccuparsi dei cuccioli. Erano dei barbari, che assalivano per strada gli alfa perbene. Che uccidevano i leali soldati della Repubblica. Che minacciavano lo status quo.

"Almeno qui nessuno ci tocca contro il nostro volere," uno degli omega più anziani disse allora. "Almeno qui abbiamo l'uno per l'altro. Siamo protetti dall'esterno. Siamo lavoratori, non schiavi."

Jimin non condivise mai veramente quell'affermazione, ma inseminazione artificiale gli è sempre suonato più attraente di accoppiamento non-consenziente.

Il furgone imbocca la strada e Jimin sente una lacrima fredda scivolargli giù per il viso. Con un po' di fortuna lo uccideranno, la morte è sempre meglio di venire privati della propria volontà. Pregherebbe solo per il cucciolo che ne venga presa cura dopo la sua dipartita. Il piccolo è solo un'innocente, dopotutto.

Il camion si ferma quando cala la notte.

Il ribelle autista smonta e apre la portiera, aiutando quello ferito a scendere. Jimin non ha bisogno che gli venga detto di seguire, lo sguardo che l'alfa getta nella sua direzione è più che abbastanza. Scivola vicino la porta, uscendo nel buio profondo della notte. Una pistola è prontamente pressata tra le sue scapole.

Da qui, proseguono il cammino sulla strada abbandonata, alcuni dei ribelli che ritardano intenti a raccogliere tutto ciò che è rimasto nel furgone. Rovine di vecchi edifici li circondano, strutture che Jimin non ha mai visto prima con i suoi occhi. Buffo che arrivi a farlo sotto circostanze del genere. La libertà fa più male quando balla proprio sotto il naso.

"Riposiamoci qui."

Il gruppo s'infila in uno degli edifici e Jimin si blocca sulla soglia, l'odore di stantio che gli riempie le narici.

"Muoviti" dice l'alfa, spingendo leggermente Jimin e facendogli quasi perdere l'equilibrio.

Il cucciolo, ora completamente sveglio, si dimena nella presa di Jimin, con lievi gemiti che presto crescono in guaiti. Jimin fa tutto quello in suo potere per calmarlo, cullandolo e accarezzandolo, tutto invano. Anche dopo che si sono sistemati e che Jimin finalmente riesce a rilasciare il cucciolo dai confini del supporto, il piccolo non smette di piangere. Egli si strofina con insistenza sul suo petto, alla ricerca di qualcosa che Jimin non può dargli. È affamato e Jimin non ha latte.

The Omega Revolution [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora