Capitolo 8.10 - Tangled

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All'entrata di Jimin, la stanza della squadra è vuota a eccezione di Jaebum. L'omega solleva le sopracciglia dalla sorpresa, ma non commenta, salutando l'alfa con un cenno prima di sedersi. Pochi minuti dopo, arriva Jungkook, con i capelli bagnati. L'aroma dell'alfa sembra consumare la stanza, o almeno così pare a Jimin. La menta fresca caratteristica di Jaebum è completamente annientata dalle tonalità estive e l'omega si chiede se sia sempre stato così o se è soltanto il suo corpo traditore a focalizzarsi su di esso.

"Scusate, sono in ritardo," dice Jungkook, evitando il contatto visivo con Jimin. "Mi stavo allenando e ho perso la cognizione del tempo."

Ovvio che si stava allenando, pensa Jimin, incapace di staccare gli occhi dalle braccia dell'alfa.

"È ok," sorride Jaebum. "Iniziamo."

A ciò, Jimin si guarda in giro, confuso. "Non aspettiamo gli altri?"

Jaebum scuote il capo.

"No. In realtà avrei bisogno di discutere di una cosa con voi due," dice lui. "O meglio, voi due avete bisogno di una chiaccherata. Ho notato una sorta di disagio tra di voi dopo l'episodio dell'heat e - mi dispiace, ma - non possiamo permettercelo. Non sotto le circostanze in cui ci troviamo."

"Quindi?" Chiede Jungkook, incrociando le braccia.

"Quindi, vedete di parlarne e sistemare la cosa o potremmo aver bisogno di spostare Jimin in un'altra squadra."

Jimin risucchia un respiro, allarmato. "Spostarmi?"

"Questo è eccessivo," obbietta Jungkook, lo sguardo torvo.

"E allora parlatene," dice Jaebum, andando verso la porta. "Dimostratemi di essere abbastanza maturi da non permettere che un heat sia d'intralcio alla nostra squadra."

Il silenzio si dilata tra di loro, dopo che la porta si è chiusa. Jimin inizia a sudare, le mani che pizzicano dal nervosismo. Non è pronto ad affrontare l'alfa, per niente. Non quando di notte ancora fantastica su di lui.

"Jimin."

L'omega sussulta quando sente il suo nome, ma alza comunque lo sguardo, trovando l'alfa che studia le proprie mani. Jungkook inclina la testa verso l'alto, intercettando gli occhi dell'omega e Jimin arrossisce, guardando da un'altra parte.

"Ascolta, io-"

"Dimentichiamocene," l'omega si affretta a dire, interrompendo l'alfa. "Facciamo finta che non sia mai successo, ok?"

C'è un lampo di dolore sul volto dell'alfa che Jimin decide di ignorare. È una cosa fugace, più rapido di un fulmine l'alfa ha ridimoderato i suoi lineamenti. Calmo. Distaccato. Jimin lo detesta e ne è grato allo stesso tempo.

"Allora non ne vuoi proprio parlare," dice Jungkook, senza ancora guardare Jimin. "Mai."

"Penso che sarebbe meglio, per il bene della squadra."

Jungkook storce il naso, la lingua che pungula la guancia. "Per la squadra.."

Jimin tira il collo del suo maglione. "Jungkook-"

"È davvero questo ciò che vuoi?" Domanda l'alfa ed eccola qui, la dimensione in cui Jungkook non è altro che un giovane uomo. Lo stesso che parlò con lui nel cuore dei boschi notturni. Lo stesso che odiava essere un alfa. Il Jungkook che lo aveva capito come nessun'altro. "Andrebbe meglio per te?"

E Jimin vuole dire di no, davvero. La parola è proprio lì, sulla punta della lingua, ma non verrà fuori. I suoi sentimenti non sono altro che un grosso gomitolo di lana, aggrovigliati tutti insieme. Jungkook non è come se lo aspettava, non è ciò che Jimin stava cercando quando gli è stata offerta una seconda occasione di vita. L'omega non sa cosa fare con lui, come gestirlo o se gli è permesso farlo. Ha paura che la risposta sia sì.

"Siamo una squadra - amici - giusto?" Dice Jimin, gli occhi ricolmi di speranza. Non vuole perdere l'alfa, ha solo bisogno di tempo. Tempo per lavorare sul suo rancore e sul germoglio di affetto che cresce nel suo petto. Per vedere dove Jungkook s'incastra, tra le crepe del suo cuore. Con una mente lucida, non offuscata dalla lussuria. "Non voglio che perdiamo questo."

Jungkook rimane in silenzio per alcuni minuti, gli occhi bassi, torturandosi il labbro. E poi, è come se il muro che circondava l'alfa quando Jimin lo incontrò sia nuovamente in piedi, rendendo più affilato lo spigolo della mandibola dell'alfa.

"D'accordo."

Jimin sobbalza al vocabolo. "D'accordo?" L'omega si lecca le labbra. "Sei s-sicuro?" 

È come bussare ad una porta chiusa, il modo in cui le parole non sembrano toccare minimamente Jungkook. Una porta che sai non si aprirà per te.

"Certo," afferma Jungkook, gli occhi scuri e imperscrutabili. "Come se non fosse successo nulla."

"Ok," concorda Jimin, improvvisamente triste.

"Abbiamo finito?" Chiede l'alfa. L'omega annuisce e Jungkook gli fa un sorriso tirato. "Ci si vede in giro," aggiunge prima di uscire nel corridoio.

Jimin non può fare a meno di sentire di aver appena commesso un enorme sbaglio.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 16, 2019 ⏰

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