Capitolo 2.5 - La Resistenza

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Dopo l'interrogatorio, Namjoon congeda tutti, ma non prima di ordinare a Jungkook di non interferire mai più durante un colloquio. Jackson entra nella stanza della loro squadra con un brontolio, la mano che sfrega il petto con insistenza.

"Merda" dice lui, buttando il fondoschiena sul piccolo divano in angolo. "Penso di avere un bruciore allo stomaco, troppa roba disidratata là al campo..."

"Ti brucia?" domanda Jungkook fiondandosi di fianco a lui con l'immagine dell'omega che sviene che gli scorre in loop davanti agli occhi.

"È più come se..." Jackson s'interrompe, distogliendo lo sguardo con un sospiro.

Jaebum, il quale sta entrando in quell'istante, gli riserva una breve occhiata.

"Non è bruciore di stomaco, Jackson. È senso di colpa."

Jackson s'imbroncia ma non nega l'affermazione. Incrocia le braccia sul petto e basta, sbuffando di tanto in tanto. Jungkook rotea gli occhi, tirando fuori il suo coltello dal fodero e procedendo a pulirsi le unghie. Prova uno strano peso sulle spalle, un retrogusto amaro sul palato della sua bocca, ogni volta che ricorda il volto confuso dell'omega dopo aver scoperto la verità. Ma non lo chiamerebbe rimorso. Non importa ciò che gli altri dicono, l'omega ha comunque aiutato la Repubblica. È ancora parte di tutto quel che Jungkook odia.

Agli occhi di Jungkook, l'omega è malvagio tanto quanto i beta che torturarono a morte sua madre.

"Non c'è bisogno di sentirsi colpevoli," proferisce Jungkook, sollevando lo sguardo e ritovandosi i due omega del loro team che lo fissano dalla porta.

Yugyeom non si preoccupa di entrare; semplicemente gira i tacchi e se ne va senza una parola. Taehyung dall'altra parte, sta a guardare dal posto. Oro scorre nei suoi occhi, il labbro superiore che si arriccia sopra i denti.

"Non c'è bisogno di sentirsi colpevoli, hai detto?" dice a denti stretti. "Ne sei sicuro?"

"Tae--" Jaebum solleva una mano concigliatrice, la quale Taehyung spinge via.

"No!" ringhia lui, basso e minaccioso, voltandosi verso Jungkook. "Non me ne sto zitto solo per evitare di rovinarti il tuo 'oh così meritato' momento di pausa. Quel che hai fatto là, Guk. Quello," indica in direzione generica della sala riunioni. "È stato fottutamente infimo. Di basso livello. L'hai devastato--"

"È stato lui il primo ad accusarci," si difende Jungkook, le braccia che s'incrociano sul petto, facendo gonfiare i muscoli.

Taehyung lo schernisce. "È questa la tua scusa di merda?"

"Hey!" Jackson si alza in piedi, come se l'insulto fosse diretto a lui.

"Cosa!" morde Taehyung, facendo indietreggiare Jackson. Non l'avevano mai visto così arrabbiato prima d'ora. "Come hai potuto sganciargli addosso una cosa del genere, senza sapere la sua storia. Senza prima ascoltarlo--"

Jungkook conficca la lingua nella guancia, l'irritazione palese nel modo in cui i suoi occhi diventano di una pericolosa tonalità di rosso. Jaebum poggia la testa sui palmi, troppo stanco per prevenire il disastro incombente.

"Penso ti stia scordando che era schierato con il nemico, Tae. Lui fa parte del sistema che stiamo cercando di distruggere" replica Jungkook.

"E io penso che tu dimentichi che lui è uno degli omega che stiamo tentando di proteggere," controbatte Taehyung, "abusato, malnutrito, e schiavo. Proprio come lo era tua madre!"

Jungkook si scaglia oltre il suo posto, puntando dritto al collo di Taehyung. Jackson afferra l'alfa appena in tempo per i fianchi, trattenendolo con efficacia.

"Non parlare di mia madre" gli intima Jungkook e Taehyung sogghigna, chiaramente non intimidito, addirittura accogliendo la rissa.

Jaebum decide che ne ha avuto abbastanza. Si mette in mezzo tra i due, palmi abbassati in gesto conciliatorio.

"Calmatevi, tutti e due. Siamo una squadra, i litigi non dovrebbero mai degenerare" si volta verso Taehyung. "Scusati. È stata una mossa del cazzo."

Taehyung ride, le mani che vanno sui fianchi. Scuote il capo incredulo mentre tutto a un tratto si sente provato.

"Una mossa del cazzo" scandisce lentamente, facendo un passo indietro. "Sai una cosa? Me ne vado. Mi sto come...strozzando con questa merda di supremazia alfa..."

"Taehyung" prega Jaebum.

L'omega lascia la stanza facendo il dito medio a tutti e sbattendo la porta.

"Porca puttana" mormora Jungkook scompigliandosi i capelli, l'amarezza sulla lingua che ora gli impasta l'intera bocca.

Jackson fischia in assenso. "Appunto cazzo, gli sta venendo l'heat o cosa?"

"Wang!" sbraita Jaebum, l'ultimo briciolo di pazienza esaurito. "Fammene cinquanta, ora: Jeon, anche tu!"

"Cosa!" protesta Jackson, già calandosi e mettendosi in posizione per fare le flessioni. Jungkook brontola ma scarta la sua giacca di lato, posizionandosi affianco al beta. "Perché?"

"Così impararerete a rispettare i vostri compagni di squadra, a prescindere dalla loro classe" afferma Jaebum. "Vi ho cresciuti migliori di così. Sapete quanto sodo Taehyung e Yugyeom hanno dovuto lavorare per arrivare dove sono. Non tollererò mai più commenti del genere. Adesso, contate ad alta voce!"

"Uno!" Jackson e Jungkook urlano all'unisono.

Jaebum si appoggia contro la parete, già temendo le giornate di tensione in arrivo all'interno della sua squadra.


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