Capitolo otto. - "Cavallette."

1.6K 134 18
                                    

Lauren stava mangiando i cereali da dentro la tazza, la ragazza guardò come Camila mangiava direttamente dalla busta dei cereali.
«Uhm.» mugolò Lauren mentre masticava. «Camz, cosa pensi di fare oggi?» chiese mettendosi la mano davanti alla bocca.

«Camila vuole uscire.» disse lei scandendo le parole riuscendo a non sbagliare. «Uscire.»

«Okay, vuoi uscire. Ti va di andare al parco dell'altra volta? Invitiamo anche Dinah, Ally e Normani.» propose.
«Uh-uh.» annuì Camila.
«Poi, ti preparo una bella bistecca.» sorrise ma Camila alzò la mano.
«Zitta.» riprese a mangiare e Lauren annuì piano piano.
«Scusami.»

Lauren guardò come Camila si puliva le labbra. «Andiamo.» disse Camila alzandosi.
«Dove?» Lauren corrugò le sopracciglia non capendo. «Mi spieghi?»
«Non... Non avevi detto... P-parco?» si rattristò. «Camila triste.»
Lauren si mise una mano sulla fronte e scosse la testa. «Avevo scordato, scusa. Sì ora chiamo le ragazze.»

Camila non appena udì che Lauren avesse chiamato le ragazze a breve, si illuminò. «P-posso chiamare io?»
«Okay... Ma stai attenta al cellulare.» disse digitando il numero di Dinah. «Tocca il bottoncino verde.»

Camila con la punta dell'indice, toccò il bottoncino verde per chiamare, poi si portò il cellulare all'orecchio e non appena sentì squillare, si spaventò. «Oh, D-Dio.» rimase sorpresa. «Tu-tu... Tu-tu-tu...» continuò ad imitare il cellulare.

«Pronto?» rispose Dinah.
«Dah!» urlò Camila cadendo dalla sedia. «P-parla, voce... Io paura.»

Lauren si avvicinò a Camila e l'aiutò a rialzarsi. «È okay?» alzò il sopracciglio. «Ti sei fatta male?»

«No... Voce.» indicò il cellulare.
«Dinah ha risposto, ora parla con lei, io intanto pulisco qui.» disse Lauren mentre aiutava Camila a rialzarsi da terra. La corvina, andò a pulire le tazze.

«Ciaoooo.» disse Camila sorridendo. Dinah dall'altra parte del cellulare si emozionò a sentirla.
«Ciao, Chancho.» sorrise. «Come stai?» le chiese dolcemente e Camila ci pensò.
«B-bene. Tu?»
«Tutto bene, grazie.» sorrise la polinesiana mentre giocherellava con una ciocca dei suoi stessi capelli. «Cosa volevi dirmi? Perché hai chiamato con il cellulare di Lauren?»

«Io, io chiedere te. Uscire.» disse. «Al parco, divertire, con Mani e Allysus.»

Lauren rise per il soprannome di Ally, pensava che se ne sarebbe scordata presto e invece, si ricordava di quell'episodio come se fosse accaduto ieri.

«Uscire, eh? Va bene. Verso che che ora?» le chiese Dinah e Camila entrò in panico e si avvicinò a Lauren.
«Lolo, chiede ora.» disse Camila mentre guardava Lauren che asciugava.
«Tra mezz'ora.» disse Lauren. «Chiedile se può cortesemente avvisare le altre.»

«D-Dinah.» la chiamò Camila. «Lauren dice tra ora e mezza, e di avvisare altre amiche.»
«Ah, ehm. Okay.» disse Dinah. «Ci sentiamo dopo» disse. «Ah, dove ci incontriamo?»
«Parco.» disse Camila piano.
«Okay, allora ci vediamo lì, a dopo.» chiuse la telefonata.

Camila guardò io cellulare e iniziò a scuoterlo ripetutamente. «Camila, che fai?!» la cubana lanciò il cellulare. «No!» urlò Lauren e corse a raccogliere il cellulare da terra.
«N-non funzionava... Dinah... Dinah non parlava.» spiegò Camila e Lauren guardò come il vetro del cellulare era un po' scheggiato.

«Ci mancava anche questa.» ringhiò. «Complimenti, Camila.» la sgridò e la piccola trattenne un respiro. «Che stai facendo?» alzò il sopracciglio.
«Mh-mh.» scosse la testa non parlando. Lauren prese un respirò profondo.
«Perché non rispondi?»

Camila scosse la testa, di nuovo. Intanto, il colorito del suo viso diventava rosso e Lauren si mise le mani tra i capelli. «Okay, scusa.» disse.
«Grazie.» lasciò il fiato e sorrise compiaciuta, Jauregui poggiò una mano sulla sua spalla.
«Non farlo più, è pericoloso.» la guardò lei e Camila si morse il labbro divertita.

SCAR TISSUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora