Capitolo quarantuno. - "Noi siamo..."

577 42 3
                                    

Camila Cabello il giorno seguente si svegliò con un tenero sorriso sulle labbra, il suo sguardo marrone esplorava la stanza con amore e felicità.

La piccola si mise immediatamente seduta, avrebbe dovuto fare delle conoscenze con degli amici di Harry.

Mercedes arrivò davanti alla porta di camera della ragazza e bussò per ben due volte, aspettando l'invito ad entrare della piccola.

«Avanti.» disse Camila e la donna abbassò la maniglia della porta ed entrò dentro la stanza dai colori vivaci.
«Buongiorno.» sorrise.

La piccola ragazza annuì e sorrise felice. «Ciao, nonna.» disse piano mentre si portava i capelli all'indietro in modo da poterci vedere bene. «Io oggi uscire.»

«Come prima, eh? Harry ti è proprio mancato, vero?»
«Sì!» sorrise la piccola e la donna annuì. «Anche se... Mancare mie amiche.»

La donna si appoggiò allo stipite della porta in legno e la guardò. «Ti mancano, tanto?»
«Uh... Un po'.» ammise addolorata. «Ma io non tornare indietro.»

La nonna della Cabello sospirò. «Lo capisco. Ora vieni che fai colazione in modo da essere carica per l'uscita con il tuo amico Harry.»

Camila si mise in piedi in un attimo e annuì con tenerezza mentre si avvicinava alla donna per poi lasciarle un tenero abbraccio.

La ragazza andò a mangiare e la nonna le fece compagnia a tavola, non sopportava di vedere la sua piccola nipotina da sola.

«Quindi, cosa farai oggi?» chiese Mercedes.
«Uh, boh... Io capito che Harry volere farmi conoscere amici, non vedo l'ora.» disse Camila mentre inzuppava il suo biscottino nel latte.

La donna alzò il naso all'insù. «Se vedi che qualcosa non andrà bene, torna a casa o chiamami.» disse lei abbassando la testa per poi afferrare la mano a Camila. «Lo dico per il tuo bene.»

Camila rimase con il biscotto sbriciolante in bocca. «Uh...» dopo averlo masticato e mandato giù, annuì. «Sì, nonna. Io stare attenta a persone che non conosco.»

La donna sorrise con sollievo. «Quando torni dalla passeggiata, iniziamo a vedere un po' di cose, Camila, tu tornerai nuova, perfetta come lo eri un tempo.»
«Okay.» sorrise la piccola e finì di fare colazione.

La piccola decise di tornare in camera e di aprire l'anta del suo armadio decisamente enorme e capiente. Tirò fuori una camicia bianca e una gonna nera con una fantasia floreale.

Una volta tolto il pigiama e lasciato sul materasso del letto, Camila iniziò a vestirsi, cingendo la camicia all'interno della gonna. La ragazza andò in bagno e si pettinò i capelli con delicatezza.

«Vuoi che ti faccia una treccia?» chiese la donna apparendo dietro la piccola che annuì con tenerezza.
«Sì, nonna.»

Le mani della nonna presero con tenerezza i capelli della piccola e iniziò a intrecciarli.

Dopo qualche minuto, i capelli di Camila erano perfetti, appunto la ragazza abbracciò la donna e la ringraziò, felice.

I passi veloci di Camila corsero fino alla stanza, un'altra volta. Ai piedi infilò dei calzettoni bianchi, che raggiungevano metà stinco e poi, mise le sue vans nere.

«Io pronta.» sorrise anche se poi guardò le sue scarpe che in quel momento erano slacciate. «Ugh.»

«Vieni, le sistemo io.» si offrì la donna e aiutò Camila a legarsi le scarpe. «Ti aiuterò anche su questo.» disse guardandola dal basso e Camila arrossì.

👟👟👟

Il suono del campanello fece saltare la piccola, facendole prendere un grande spavento. Dopo aver aperto, notò lo sguardo fermo di Harry. «Ciao.» disse lui. «Sei pronta?»

Camila annuì e si mise gli occhiali da sole, visto che la giornata era decisamente perfetta e calda.

I due, dopo aver salutato Mercedes uscirono e camminarono lungo la viale fino ad arrivare nella strada principale.

«Io curiosa di conoscere amici.»
«Si trovano non lontano qui.» disse Harry. «Loro brave persone, io amare con tutto mio cuore.»

Dopo una ventina di minuti di completa camminata, Harry e Camila arrivarono a destinazione, una baracca, costruita di tavole di legno, erano le pareti, lo stesso per il tetto.

La porta era un piano di ferro.

Harry bussò e lo sposto. «Ragazzi, sono io.» disse lui e i due alzarono la testa e guardarono le due figure davanti ai loro occhi.

«Ciao!» sorrise Camila e il ragazzo barbuto e dai capelli neri si alzò e incastrò qualcosa tra le sue labbra.
«Ciao.» disse un po' impastato. «Harry mi ha parlato di te.» disse lui. «Io sono Zayn Malik e lui è Liam Payne. Noi siamo i migliori amici di Harry.» disse presentando entrambi.

«Mio nome è Camila.» disse poggiandosi una mano sul petto.

«Liam non parla con nessuno.» disse. «È molto timido e fa fatica nel parlare con le persone, solo io lo posso capire, non per questo stiamo insieme.» disse tirando il fumo per poi liberarlo dalle sue narici.

Camila si mise seduta. «Che... Fumi?»
«Fumiamo tutti e tre.» spiegò schietto il ragazzo. «Non siamo tanto voluti dalla gente. Ci facciamo un po' di tutto, siamo partiti dalla nicotina, all'eroina e morfina.»

La ragazza ebbe un illuminazione, la voce della sua amata nonna le era tornata in mente. "«Se vedi che qualcosa non andrà bene, torna a casa o chiamami.»"

«Io credo... Sia ora di andare via.» disse la cubana alzandosi.
«Come? Di già?» chiese Zayn lasciando la sua canna fumante a Liam che subito prese un tiro. «Non credi che sia presto?»

Harry si stiracchiò la schiena e guardò con attenzione la scena. «Mila, non aver paura e divertiti. Noi facciamo queste cose anche per dimenticare i ricordi passati, no? Penso che sia un'ottima trovata farlo.» cercò di dire Harry.

Camila abbassò la testa e si mise una mano sugli occhi. «Noi siamo i tuoi nuovi amici, con noi starai bene.» mormorò e gli altri annuirono ripetutamente.

La ragazza alzò nuovamente la testa in modo che potesse osservare come i ragazzi rimanevano con il fiato sospeso per la sua risposta.

Camila da una parte voleva dimenticare ogni minimo dettaglio di Lauren, voleva gettarla via come se fosse carta nel cestino.

«Allora?» chiese Harry e Camila si morse il labbro inferiore.

«Sì, io stare con voi. Io volere dimenticare ogni cosa del mio vecchio gruppo di amiche.»

«Perfetto, iniziamo.» disse Zayn.

SCAR TISSUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora