Capitolo ventidue. - "Invito."

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Camila stava sempre mangiando le patatine dalle scatole di Dinah e Lauren. Le piaceva alternare per non dare troppo nell'occhio.

Dinah in quel momento si era appoggiata sul lavandino e incrociò le braccia sotto al seno. «Quindi, spiegarmi la tua situazione sentimentale.»
«Io opto per andare da Camila, è da sola.» disse Lauren ma Dinah non rispose. «Oh, andiamo!» disse Jauregui alzando le mani al cielo.

«Uh, panino.» sorrise Camila aprendo l'altra scatola del panino di Lauren e gli diede un morso. «Buono, panino.» disse mettendolo a posto per poi chiudere la scatolina.

«Voglio sapere. Ti piace?»

Le gote di Lauren si arrossarono e gli occhi cambiarono colore visto la strana emozione che stava provando in quel momento. «Non posso dirtelo.»
«Tu sì che puoi dirmelo.» disse Dinah guardandola con tenerezza. «Posso anche intuirlo che ti piaccia visto le tue reazioni.» ammise alzando le spalle.

«Non posso, Dinah. Non posso dirlo. Ho paura di farmi una convinzione e poi di fare tutt'altro.» disse piano. «Ho così terrore, non voglio distruggere il cuore di quella ragazza.»
«Ma soffrirai, così. Lauren, Camila è innamorata di te, secondo me.»

Intanto Camila aveva dato un altro morso al panino di Lauren.

«Non può. Non deve.» disse Lauren in panico. «Mi fa battere forte il cuore, ma non possiamo.»
«L'hai detto! Ti fa battere forte il cuore.» disse contenta. «Quindi ti piace?»

Lauren borbottò qualcosa di incomprensibile, e annuì in tutto il suo rossore. «Sì, mi piace. Sei contenta?» la guardò con la mascella serrata. «Mi piace e mi fa sentire responsabile.»
«È una bella cosa.» disse Dinah. «Vai a dirglielo, ora.»
«Assolutamente, no.» ringhiò. «Ora che lo sai, non mettermi pressione, non voglio fare nulla di rischioso, non voglio perderla perché è l'unica cosa preziosa che mi sia capitata in questo periodo.»

«Ew, ecco Lauren Smielata Jauregui.» la prese in giro e Lauren negò con la testa.
«Possiamo andare?» chiese occhi verdi. «Mi chiedo cosa stia facendo Camila.»

Le due ragazze uscirono dal bagno e andarono verso il tavolo dove era seduta Camila. Lauren prese posto di fronte a lei e Dinah si mise al suo fianco. «Hai fatto la brava?» chiese la Jauregui e Camila annuì.
«Sì, buono.»

Lo sguardo della corvina cadde sulla piccola scatola delle patatine. «Ma...» Lauren alzò la testa. «Ma manca metà porzione di patatine...» disse guardando Dinah.
«Anche qui...» disse la polinesiana.

«Vabbè, non importa, c'è sempre il panino.» disse Lauren aprendo la scatola e non appena vide che anche lì c'era metà panino, rimase sorpresa. «Ma che cazzo, ma qui manca anche metà del panino...» disse la Jauregui sconvolta. «Dinah? Il tuo in che condizioni è?»
«No, il mio è okay...» disse la polinesiana.

Un leggero ruttino uscì dalle labbra di Camila. «Uhm.»
«Camz?» alzò il sopracciglio Lauren guardando male la piccola ragazza. «Sei stata per caso tu, a mangiare le patatine mie e di Dinah e metà del mio panino?»

Una risata uscì dalle labbra della polinesiana, visto che Camila si stava grattando sotto al mento e faceva la vaga.

«Io? No. Come tu potere pensare una cosa così?» chiese Camila.
«Vedo delle tracce di maionese agli angoli della tua bocca e delle briciole di pane incastrate sulla maglia.» disse Lauren e Camila con la lingua cercò di pulirsi dalla maionese.
«Cosa parli?» chiese passandosi una mano sul petto e Lauren sospirò d'amore.
«Niente, era buono?»
«Molto.»

Lauren prese il panino e diede un morso. «Hai ragione, è buono.» sorrise e Camila la guardò mentre prendeva una patatina e la mangiava.
«I chicken nuggets sono favolosi.» disse Dinah e Camila guardò il sacchetto. «Ne vuoi uno?»
«Non ricordo sapore.» disse.
«Camz, non li hai nella scatola? Di solito ci dovrebbero essere.» Lauren prese l'happy meal e controllò dentro.
«Ouch, io visto solo carta.»

SCAR TISSUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora