INIZIO DI UN FLASHBACK...
«Forza Camila, sali!» disse Duncan lasciando un bacio sulla guancia a Camila che subito sorrise.
«Secondo voi, la valigia non si perderà?» chiese la piccola e tutti risero.Una volta seduti in aereo, Camila e Duncan erano seduti vicini, invece a destra, c'erano Sofia, Sinuhe e Alejandro.
«Sono così nervoso, non vedo l'ora di conoscere la signora Mercedes.» disse Duncan afferrando la mano a Camila che gli sorrise un po'.
«Non crederti che a Cojimar ci sarà tutta quella bellezza.»«Ma cosa...» disse. «Insomma, siamo comunque a Cuba, andremo all'Avana, visiteremo tantissimi posti io e te, non vedo l'ora.»
Camila alzò le spalle. «Non vorrei che rimanessi deluso dalle tue aspettative, ragazzo.» disse e lui appoggiò la mano sulla sua, la cubana quasi subito la spostò.
«Non verrò deluso.» disse e Camila sospirò.
«L'ho solo detto per avvertirti.» cercò di specificare e il ragazzo sorrise e appoggiò la schiena sullo schienale comodamente.Dopo che la hostess informò le norme di sicurezza, invitò ai passeggeri di allacciare la cintura.
«Cazzo! Stiamo per partire.» disse Duncan sfregandosi le mani.
L'aereo iniziò a muoversi lungo l'immensa pista dell'aeroporto di Miami. «Wow, mamma mia.» disse sempre lui.
Camila voleva solo farlo fuori, non lo sopportava più, era come un bambino deficiente senza un minimo senso.
«È semplicemente un aereo.» disse Camila guardandolo. «Tra pochi minuti voleremo, ma vedi di non esaltarti troppo.» disse piano.
L'aereo corse e dopo secondi interminabili, si alzò in volo, lasciando uno strano senso a tutti i passeggeri.
Visto che nessuno di loro poteva usare la connessione internet, Camila si mise gli auricolari e lasciò scorrere la sua playlist, composta da: Twenty One Pilots, The Neighbourhood, The Weeknd, Lana Del Rey, ecc...
Durante il viaggio, l'aereo iniziò a sbandare. «Cosa sta succedendo?» chiese Camila allarmata.
«Sarà il vento.» rispose Sinuhe che accarezzava i capelli della piccola Sofia, che in quel momento stava dormendo profondamente.Camila scosse la testa, un altro sbando fece agitare di più la ragazza.
Non appena si girò per guardare fuori dal finestrino, vide una fiamma abbastanza grande.
«L'aereo sta prendendo fuoco!» urlò Camila cercando di alzarsi, intanto l'aereo iniziò ad andare fuori rotta, piano piano iniziò ad inclinarsi e a precipitare da una centinaia di metri. I vetri si ruppero, le scaglie andarono contro il viso di Camila e le braccia.
Duncan rimase immobile, con gli occhi spalancati, preso dal panico. Il suo petto si alzava e abbassava come non mai, il sudore iniziò a colare lungo le sue tempie.
«Amore, stiamo precipitando!» disse lui. «Stiamo per morire.»
Camila sentiva tutto quel vento correre addosso, facendole quasi male a causa dei detriti. Decise di bloccare l'uscita d'aria con qualcosa.
«Prima che tutto questo finisca, voglio dirti che ti amo, e che ti amerò anche dopo la morte.» disse Duncan con le lacrime agli occhi.
Camila sospirò, l'aereo sbandò ancora e la prima cadde, molta gente si alzava, urlava. Sofia piangeva, i genitori stringevano forte la bambina, le loro mani erano intrecciate.
«Duncan!» lo chiamò Camila e il ragazzo la guardò. «Io non ti amo.»
Il ragazzo scoppiò in un pianto, come se questa fosse la paura più grande invece di precipitare con l'aereo.
«Ho capito cosa sono, cosa voglio realmente. Non posso amarti, anzi, ora che stiamo morendo... Non posso vivere come un anima in pena per non averti detto questo.» disse Camila guardandolo. «Ti ho voluto bene, ma un ragazzo non era quello che volevo realmente.»
Con un giro a trecentosessanta gradi, l'aereo iniziò a cadere sempre più giù, Camila diede un bacio sulle labbra a Duncan e si avvicinò dai genitori per abbracciarli. «Non voglio perdervi.» disse Alejandro mentre coccolava la sua famiglia.
«Andrà bene.» disse Sinu e Camila strinse forte i genitori e la sua piccola sorellina che non smetteva di piangere.
La ragazza voltò lo sguardo verso il suo ormai ex fidanzato, e da quel punto, l'ala dell'aereo finì contro un masso, facendo sì che si spezzasse. Il fuoco era spaventoso. Una voragine si aprì e a causa del forte vento, molte famiglie vennero spazzate via.
Il fuoco piano piano entrava da dentro i finestrini, Camila decise così di prendere i suoi genitori e di spingerli via, sperando che si sarebbero salvati in qualche modo.
Non si rese conto che l'altezza era troppo elevata per sopravvivere.
Un altro forte colpo, ruppe la cosa dell'aereo, che ormai era una carcassa. Camila doveva decidere, o il fuoco dietro di lei, o il vuoto.
Il ragazzo sanguinante ancora in vita, ma fermo sul suo sedile, la guardò e con un sorriso e disse. «L'ho sempre saputo. Ti amo tanto, ti ringrazio per tutto ciò che abbiamo passato insieme.»
Non c'era più tempo ormai, la ragazza optò il vuoto, corse contro vento e staccò i piedi dal tappeto centrale dell'aereo.
Camila Cabello si era lanciata.
Era finita.
FINE DEL FLASHBACK...
Le sue gambe iniziarono a cedere, Camila aveva ricordato come era "morta" quel giorno. Una mano sulla sua fronte, lo sguardo assente e il respiro affannato, pieno di tensione e ansia. L'altra mano stringeva forte il flebo, facendolo tremare.
Il suo equilibrio era diventato sempre più fragile. Camila in quel momento non vide più nulla, i suoi pensieri si offuscarono e l'aria iniziò a farsi sempre più poca.
Le gambe, non riuscirono più a reggere il corpo già gracile di Camila, quest'ultima cadde a peso morto, priva di sensi e con la testa che scoppiava senza ritegno.
Intanto, il corpo di Lauren era sempre sul posto, con gli occhi chiusi e il respiro leggero.
Ci fu solo una cosa che in quel momento risultava positiva.
Lauren aveva mosso la mano.
Lauren aveva sentito le parole di Camila.
Il cuore di Lauren aveva iniziato a battere forte.
Ora bisognava solo lottare per aprire gli occhi.
Intanto, il medico era entrato nella stanza dove c'era Camila, la cosa che lo fece allarmare fu il sangue che zampillava fuori dal tubo, sporcando tutto il pavimento.
La ragazza pallida venne portata subito sul letto, e venne sistemata d'urgenza.
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SCAR TISSUE
Hayran KurguTutto ha inizio in un ospedale. Due ragazze che, per motivi diversi, si incontrano lì, nel giardino della struttura ospedaliera. Un paio di occhi verdi e un paio di occhi marroni si mischiano tra di loro, facendo nascere un qualcosa di nuovo.