Capitolo cinquantacinque. - "In trappola."

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Lauren Jauregui's P.O.V.

Mi svegliai, più stanca del solito. Non appena mi accorsi quello che feci la scorsa notte con Camila, sorrisi come una bambina.

Mi voltai e vidi come il viso di Camila era dormiente e dava un'aria piuttosto rilassata. Mi misi di lato, osservandola con tenerezza.

Un fascio di luce entrò, illuminando la stanza. Camila con un mugugno, si svegliò. «Uhm, ciao, buongiorno.» disse e io sorrisi.
«Buongiorno.»

«Che ore sono?» chiese mettendosi seduta.
«Le 11:00 A.M.,» dissi. «Ci siamo svegliate un po' troppo tardi.» risi ma lei sembrò essere seria.
«Capisco.» su sfregò gli occhi. «Cosa facciamo?»

Alzai le spalle, non sapendo bene cosa rispondere. A parte che mi ero appena svegliata, quindi...

«Non lo so.» risposi e la sentii sbuffare. «Che c'è?»
«Nulla, solo che dobbiamo deciderci o va a finire che ci annoieremmo per tutta la giornata.»

Sospirai. «Camz, non so... Se avessi un'idea, l'avrei messa subito in atto.» dissi e lei incrociò le braccia sotto al suo seno.
«Come vuoi.» disse alzandosi facendomi sentire triste.

«Ti amo.» sussurrai e lei chiuse la porta, uscendo... Come se non mi avesse sentita.

O come se non avesse voluto sentirmi.

🤕🤕🤕

Stavamo camminando per il parco. Presi per mano Camila e andammo in un posto a noi importante.

Usciti dal posto verde, andammo vicino a casa di Camila, salita la montagna, trovai ancora le tracce che avevo lasciato nei mesi passati. La fossa di Luigi, il nostro cane.

«Eccoci.» dissi affaticata. «Siamo arrivati.» mi misi le mani sui fianchi.

«Che posto è?» chiese lei, io alzai il sopracciglio e la guardai.
«Come che posto è? Insomma... Qui avevamo seppellito il nostro cane, Luigi.» sussurrai.
«Non so di cosa tu stia parlando.» disse Camila e io quasi mi sentii morire.

«Ti preferivo prima.» dissi. «Non ti riconosco, sei diversa, sei... Strana.» mormorai.
«Non so cosa dirti, io sono così, Lauren.»
«Non sei la donna che ho conosciuto. Io pensavo che ti saresti sistemata ma che saresti stata un minimo dolce con me...» dissi.

«Scusa.» disse.

Quasi non ci vidi più.

Camila Cabello's P.O.V.

Non capivo cosa mi stesse succedendo. Nella mia testa c'era solo tanta rabbia e non era una cosa normale. Ieri con lei stavo decisamente bene, avevo fatto l'amore per la prima volta, in quel momento invece, sembrava come se tutto fosse deceduto, come se io non la potessi vedere.

Tutto questo era impossibile.

Doloroso.

Lauren decise di andarsene, senza dire nemmeno una parola. Io intanto mi sentivo osservata, parecchio tesa.

Guardai il punto pieno di fiori, dove Lauren aveva seppellito Luigi. Alzai gli occhi al cielo fino a rispondere il mio cammino verso casa. Sentii delle foglie muoversi, istintivamente mi girai, ma non trovai nulla.

Percorsi alcuni passi fino a quando una mano mi afferrò tappandomi la bocca, spalancai gli occhi e sentii un forte colpo alla testa, facendomi perdere i sensi.

SCAR TISSUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora