Capitolo quarantacinque. - "Trinidad."

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Lauren si svegliò nel comodo letto del B&B, stiracchiandosi nel mentre un fascio di luce le baciava il viso. Notò benissimo il dolce silenzio presente, ma non appena capì che era l'unica presente in camera, si mise subito seduta e osservò un po' la situazione.

Non c'era nessuna se non il suo corpo nudo avvolto tra le coperte.

«Cazzo.» diede una forte botta sul cuscino e si mise in piedi, camminando verso il bagno.

La finestra era aperta e lo stesso, quella della di fronte al B&B.

Lauren udì un fischio e non appena vide un ragazzo affacciato alla finestra, il suo viso si colorò di rosso e corse verso le ante per poi chiudere la finestra con un forte colpo.

Buio.

La porta si aprì e Lauren si nascose dietro la montagna di valigie. «Laur?» chiese Ally entrando. «Perché è buio? Ci sei?»

«Sì!» disse Lauren sottovoce, facendo rabbrividire la ragazza bionda.
«Aspetta, accendo la luc-»

«No, no! Non accendi un bel niente. Sono nuda.» disse in pieno imbarazzo, Ally fece un gridolino e annuì, nonostante Lauren non l'avesse vista.
«Ti stiamo aspettando.» disse lei e Lauren alzò il sopracciglio.

«Perché?» chiese mentre cercava qualcosa da mettersi, nel completo buio.
«Perché dobbiamo partire.»

«Per dove?!» chiese Lauren in preda al panico e si mise un paio di pantaloni senza sapere il colore e una camicia – tra l'altro, abbottonata male –.

«Cristo, Lauren. Posso accendere?» chiese Ally e Lauren sbuffò.
«Accendi.»

Ally accese la luce e vide come Lauren fosse mal vestita, si trattenne dal ridere nel vedere i suoi piedi scalzi, i pantaloni sbottonati e leggermente abbassati e la camicia al contrario.

«Allora, Jaguar... Da quando indossi dei jeans rosa?» chiese Ally e Lauren si trovò obbligata a lanciarle una ciabatta.
«Non avevo visto il colore e... Quando li ho comprati erano bianchi.»

Brooke alzò il sopracciglio. «A me non sembra che siano macchiati.»
«Appunto... Il mio intento era di prenderli bianchi, ma in realtà erano rosa...» borbottò. «Trenta dollari spesi inutilmente.»

Ally scosse la testa. «Vabbè, rosa o no, muoviti, daltonica.» disse e uscì.

Lauren si sistemò e cercò di mettere a posto la valigia. La ragazza scese e vide come le sue compagne la stavano aspettando per fare colazione. «Bella addormentata.» la nominò Normani e Jauregui roteò gli occhi.

Dopo un lungo pasto, le ragazze andarono sopra e presero le valigie per poi portarle giù. Leonor guardò ognuna di loro con un tenero e malinconico sorriso.

LA NOTTE PRIMA
INIZIO FLASHBACK...

«Sei così nervosa da esserti fumata due sigari.» mormorò la ragazza e Lauren la guardò dalla testa ai piedi.

Dopo aver spostato lo sguardo verso il bellissimo panorama baciato dalla luna. «Non fumo mai, solo quando sono molto nervosa, lo faccio...»

Leonor annuì e appoggiò la mano sul dorso di quella di Lauren. «Mi dispiace molto, per quello che è successo.» disse ma Lauren non rispose al suo contatto.

«Si cerca di rimediare gli errori passati.» mormorò Lauren togliendo la mano, Leonor le guardò gli occhi con certa ammirazione. «Ora devo andare.»

«Lascia che venga con te.» sussurrò e Lauren alzò il sopracciglio.
«No, non ne ho bisogno.» sussurrò lei e lasciò Leonor fuori, in balcone.

🐿️🐿️🐿️

«Sono stati anche onesti, con i prezzi.» disse Ally mentre il taxi si fermava nella città Trinidad. «Sono molto contenta che ci siamo spostate in una nuova città.»

Lauren la guardò e sorrise, sentendosi leggermente sollevata e più a suo agio.

«Trinidad, eh? Qui stiamo facendo avanti e indietro... Sono così stanca di muovermi.» mormorò la Jauregui.

«Macchè, suvvia... Io non vedo l'ora di trovare Mila, vi ricordo che siamo di diploma, prima torniamo a scuola, meglio è.» sussurrò Normani e tutte a testa bassa annuirono.

Lauren scese, come sempre seguita dalle altre. «Mi chiedo se Camila stesse bene...» sussurrò ma nessuna rispose.

Non appena Dinah lesse il cartello, annuì. «Quindi, questa è Trinidad?»
«Sì.» risposero Ally e Normani insieme, Lauren decise di lasciar perdere su ciò, visto che considerava la domanda inutile.

La città di Trinidad è il patrimonio mondiale dell'UNESCO. Gli edifici sono splendidamente restaurati e le strade invece sono ricoperte da ciottoli nel centro della città.
Oggi, Trinidad è una delle più popolari località turistiche di Cuba, per questa ragione le strade sono piene di stranieri.

«Andiamo a visitare la chiesa neoclassica? Ho letto che si chiama Santissima Trinità.» sussurrò Ally, nonostante l'arrabbiatura di Normani e Dinah, Lauren decise di approvare la proposta di Ally.

Una bella benedizione, non avrebbe fatto male a nessuno, quello sicuro.

Tutte camminarono per la chiesa di Santissima Trinità. «Vedo un sacco di palme...» disse Ally e tutte annuirono.
«Lo vediamo, tranquilla...» disse Brooke.

Lauren sospirò e guardò le pareti bianche e gialline, della grande chiesa. «Ora dobbiamo visitare questa cosa?» chiese Jauregui e Ally annuì prendendo per mano la ragazza dai capelli corvini.

Le ragazze camminarono fino ad arrivare davanti alla grande porta in legno, socchiusa.

La piccola, tutta contenta decise di spingere il grande portone ed entrò dentro.

Un pavimento chiaro decorato da rombi marroni, tappezzavano così la grande chiesa, colorata da tonalità bianche.

«Non c'è nessuno o sbaglio?» chiese Normani e guardò un po' tutto. «È molto bella, però.»

Le ragazze passarono tra i banchi, ammirando la chiesa con vero interesse, specialmente da Lauren che non poté evitare di scattare qualche foto all'altare.

«Lauren, cosa stai facendo?» chiese Dinah guardando la ragazza che si puliva i piedi sul tappeto rosso della navata centrale.
«Ah... Non si può?»

«Non sei degna nemmeno di ricevere una risposta, sinceramente.» disse Ally mentre guardava l'altare e ciò che stava dietro, una grande costruzione dal color marrone.

«Qui ci sono delle statue.» disse Ally e tutte si avvicinarono per dare un'occhiata. «Sono molto belle, mi piacciono.»

Tutte fecero delle foto, qualche persona venne e si mise in ginocchio per fare qualche preghiera per chissà quale parente.

Lauren avrebbe voluto avere al suo fianco Camila.

Lei sapeva, che quella ragazza era la più bella tra tutta quell'arte.

E sapeva, che Lauren l'avrebbe resa ancora più perfetta di quanto lo fosse già.

SCAR TISSUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora