Narratore esterno.
Lauren reggeva con le braccia Camila, intanto, l'ambulanza era arrivata grazie alla chiamata di un poliziotto. «Finita? Cosa stai dicendo?! Riprenditi e smettila di fare la stupida.»
«Io... Io fare stupida no.» disse Camila negando con la testa e la Jauregui si morse entrambe le labbra.
«No, non sei stupida, scusami...» disse Lauren baciandole la fronte, con le lacrime agli occhi.I poliziotti presero Patrick con forza e lo ammanettarono nonostante fosse ferito. I medici si avvicinarono alla coppia distesa per terra, presero Camila e la portarono via dalle braccia della ragazza dai capelli corvini.
Lauren si sentì così incompleta, così morta e così... Vuota.
La ragazza non aveva voglia nemmeno di alzarsi e di seguire la mandria di gente che si dirigeva verso l'uscita.
La sua pistola rimase tra le mani, dopo aver contato i proiettili, Lauren chiuse l'arma e la caricò. Disse qualcosa di incomprensibile e si puntò la pistola dritta in fronte.
Il sudore iniziò a scorrere lungo le sue tempie, lungo il collo. Sembrava come se il sudore stesse per uscirle anche dagli occhi.
Mancavano solo pochi secondi e finalmente Lauren avrebbe premuto il grilletto.
Un sospiro uscì dalle sue labbra.
Ma una voce, disse di non azzardarsi.
Lauren prese di nuovo conoscenza e lanciò la pistola, facendo partire un colpo che finì – grazie a Dio – da un'alta parte.
Ally, la piccola ragazza, si avvicinò a Lauren e le prese i polsi. «Sei per caso impazzita? Cosa volevi fare?»
«E se questa fosse la fine? E se Camila dovesse morire una volta per tutte? Mi sento uno schifo, Ally...» disse Lauren ma la piccola negò.«Stai sbagliando. Camila riuscirà a salvarsi, si rialzerà ancora una volta e tu insieme a lei, starete bene. Patrick ormai è eliminato, insieme alla sua squadra.»
«Camila a causa mia è tornata come prima.» disse Lauren con rabbia e Ally rimase in silenzio.
«Non è colpa tua.»
«Non dovevo lasciarla da sola... Ally sono un fottuto disastro.» disse Lauren e Ally l'aiutò ad alzarsi.«Andiamo da Camila.» disse la bassa ma Lauren decise di negare con la testa visto che stava pensando di fare ben altro.
«Ally... Scusa se te lo dico, ma...»«Che c'è?»
«Io non verrò con te a vedere Camila in ospedale.» disse. «Voglio che ci stia tu con lei, io ho ben altro a cui pensare.» disse Lauren alzandosi e Hernandez la guardò con fare decisamente sconvolto.
«Che cosa dovresti fare?»«Vado da Patrick.»
Con quelle parole, Lauren Jauregui decise di girarsi e di andare via da quella stanza, uscendo allo scoperto. Il sole alto quasi le tolse la vista. «Fanculo.» disse lei e riprese a camminare, raggiungendo il primo taxi che incontrava.
Una volta salita, l'uomo guardò la ragazza dal finestrino del retrovisore, le accennò un sorriso timido. «Prego?»
Sicuramente era alle prime armi che lavorava come tassista. «Volevo che mi portasse al carcere.»
«Oh, bene.» disse mettendo in moto la macchina che si era spenta a causa di un suo errore alla guida. «Mi scusi.»«Non importa, prego, prosegua.»
🚙🚙🚙
Lauren Jauregui's P.O.V.
«Vorrei capire se ti sei pentito di tutto ciò che hai fatto o meno.» dissi io con rabbia mentre lui stringeva i denti con forza, intanto gli toglievano il proiettile dalla spalla.
«Mi dispiace.» disse in un bagno di sudore. «Mi dispiace così tanto per ciò che ti ho fatto e per ciò che ho fatto a Camila insieme alle tue amiche.»
«Davvero ti dispiace per ciò che hai fatto?» chiesi io non credendo a ciò che stava dicendo. Mi sentivo così lieta delle sue parole, ma anche un po' dubbiosa.
«Non ho mai avuto l'affetto di nessuno.» disse il ragazzo iniziando a guardare altrove, cercando di non avere gli occhi puntati sulla sua ferita. «Mia madre spacciava droga, l'hanno trovata morta di overdose quando io avevo la semplice età di nove anni.»
Mi passai una mano tra i capelli, avrei dovuto capire che il ragazzo davanti a me, non aveva una vita istruita da una madre e un padre.
«Mio padre rubava e rivendeva nei mercati pur di guadagnare qualcosa.»
«Lo dava poi alla sua famiglia?» mi azzardai ma lui rise.
«No, lo spendeva in slot, in alcool e puttane.» disse e io abbassai il capo non sentendomi abbastanza forte per guardarlo in faccia.Ecco, ora avevo capito il perché del suo comportamento.
«Mi dispiace per tutto questo. Avrei dovuto capire.» dissi portando una mano sul petto, lui sorrise e negò con la testa.
«Sono stato io lo stupido. Non dovevo comportarmi in questo modo, con te, anzi... Con voi.» disse lui e io tirai su le spalle.«È okay.» dissi io non sapendo cos'altro dire. «Posso chiederti una cosa? Un'ultima cosa?» chiesi io guardandolo e lui sembrò non replicare, anzi, sembrò interessato.
«Dimmi?»«Ma ora... Siamo in pace?» gli chiesi ancora e lui tirò un sospiro, come se fosse lieto della mia domanda.
«Ho capito.» disse. «Non è che perché son arrabbiato contro il mondo intero, significa che devo prendermela anche con chi non c'entra nulla. Mi dispiace essermi comportato male con te, per tutti questi anni.»Io sorrisi e gli afferrai la mano. «Spero che ti vada bene... E che te la possa cavare.»
«Lo spero anch'io. Grazie Lauren per essere venuta a parlarmi. Sto molto meglio.»Decisi così di abbandonare il carcere e di lasciare Patrick nelle mani della giustizia. Ancora mi risuonava strano sapere che lui abbia voluto stringere pace con me, dopo anni e anni di prese in giro e di odio.
Camminai fino ad arrivare davanti ad un taxi giallo. Entrai.
«Dove la porto?» chiese lui senza nemmeno salutare. Preferivo quello di prima, senza ombra di dubbio.
«All'ospedale...» dissi tra un sospiro e l'altro, ormai stufa.La mia vita si stava basando solo ad andare in ospedale.
«Bene.»
L'uomo iniziò a guidare, velocemente. Io quasi mi mantenni per paura che mi perdesse in viaggio. Chissà se Camila anche questa volta ci sarebbe riuscita a salvarsi. Sperai cento volte di non arrivare lì e di sentirmi le due parole: "«È morta.»"
Avrei pregato ancora, per la mia ragazza.
Ormai era di abitudine.
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SCAR TISSUE
FanfictionTutto ha inizio in un ospedale. Due ragazze che, per motivi diversi, si incontrano lì, nel giardino della struttura ospedaliera. Un paio di occhi verdi e un paio di occhi marroni si mischiano tra di loro, facendo nascere un qualcosa di nuovo.