Camila stava camminando per le strade di Cojimar, la nonna le aveva detto che doveva percorrere la via centrale e poi girare a sinistra.
Dopo aver passato dieci minuti per capire quale fosse la sinistra, girò a destra. Il numero della casa sarebbe stato il trentotto.
Lei bussò ad una casa. La porta si aprì e vide un uomo enorme, con un gelato mezzo squagliato e gocciolante in mano.
«Tu padre di Harry?»
«No...» disse depresso lui. «Ho quarantacinque anni, sono single e non ho nessuno... Lasciami nella mia depressione.» disse e chiuse la porta in faccia alla ragazza.
Il numero della casa era l'ottantatré.
Camila aveva invertito i numeri.
La ragazza decise di tornare indietro, camminando all'incontrario, quasi rischiò di essere investita da un carro pieno di frutta trainato da un bue.
Arrivata alla casa numero trentotto, decise di suonare tutti e tre i campanelli della palazzina.
Solo un porta si aprì, una donna si affacciò e corrugò le sopracciglia notando come Camila si dondolava in avanti e indietro, con le mani dietro la schiena. «Prego?»
«Oh, ciao! Io Camila Cabello, ricordare?»
«Oh... Sei la figlia di Sinu?» chiese lei con tenerezza guardando come Camila si illuminava.
«Esatto! Io figlia di Sinu e Alejandro.»«Prego, entra dentro.» sorrise.
Anne Selley, fece accomodare Camila su un sofà grigio. «Immagino che tu sia venuta qui per Harry.»
«Uh... Sì.» sorrise Camila guardando la donna. «Io non vedere Harry da anni.»«Perché... Parli così?»
«Io... Penso che tu sapere storia di incidente su aereo.» disse parlando piano.
«Sì...» rispose la donna. «Sono sollevata nel sapere che tu stia bene.»Camila sorrise con amarezza. «Chissà, forse sì, forse no.» disse lei. «Per stare così, io preferito morire.»
«Immagino... Ma vedrai che si sistemerà tutto. Sei da Mercedes, eh?»
«Uh-uh, io volere bene a nonna Mercedes.» sorrise. «Io sperare che... Aiutare a ricordare tutto.»«Sarà bravissima.» sorrise. «Mi aspetti qui? Vado a chiamare Harry.»
«Okay.» annuì la cubana.Dopo pochi minuti, il ragazzo dai capelli scompigliati e dagli occhi verdi, scese le scale e guardò Camila. «Ciaao?» disse lui con un po' di confusione.
«Harry.» sorrise Camila alzandosi. «Amico, tu ricordi di me?»
«No.» sussurrò lui facendo rimanere Camila pietrificata.«Harry, perché non esci un po' con Camila?»
«Uh... Io...»
«Dai, amico.» sorrise Camila avvicinandosi a lui per prendergli la mano. «Tu venire con me.»
«Okay.»Anne decise di dare due succhi di frutta alla pesca ai due ragazzi che subito dopo uscirono di casa.
Il ragazzo andò a sedersi in un posticino, circondato da palmette. Camila lo seguì e si mise seduta su un tronco d'albero. «Tu?»
«Mi piace seduto in terra.» disse. «Ma... Tu sei ragazza che giocavi con me?»Camila notò un piccolo particolare della parlata di Harry. «Sì, io con te.»
«Camila? Tu?»
«Camila, io.» rise lei applaudendo e lui fece lo stesso.
«Sono contento di vederti.» si alzò e abbracciò Camila con tenerezza quasi da farla cadere dal tronco.La cubana si staccò e il ragazzo dagli occhi verdi le afferrò le mani e gliele baciò. «Pensavo di averti persa.»
«No, Harry. Io sono sempre stata... Con te.»🎈🎈🎈
Le quattro ragazze erano situate in casa di Normani. «Ti dona quel fucsia, Ally.» rise Kordei, Ally era vestita tutta di fucsia ed elegante, sicuro non aveva ancora capito che di fare una vacanza, c'era ben poco.
«Lo so, lo so.» sorrise Hernandez e Lauren roteò gli occhi.
«Quante volte devo dirti che non devi andare in vacanza?» chiese la ragazza dai capelli corvini.Le ragazze dopo aver girato la zona, scoprirono dove la ragazza, era diretta.
Ally aveva detto fin dall'inizio che si sarebbe portata mezzo mondo; il resto del gruppo, invece, avrebbe portato il minimo ma tanto denaro per mantenersi.
Clara era d'accordo sulla scelta di Lauren, le aveva dato un bel po' di soldi, in caso avesse avuto bisogno di qualcosa, sarebbe corsa a Cuba.
«Ora dobbiamo andare in aereoporto.» disse Dinah. «Abbiamo tutto? Biglietti?»
«Abbiamo tutto.» dissero Lauren e Normani.«Dov'è il crocifisso...» disse Ally piegata in avanti mentre cercava il suo crocifisso. «Dev'essere qui, da qualche parte.» cercò sotto al letto.
«Il crocifisso è appeso lì.» disse Lauren indicando la croce appesa al muro. «... Perché devi portarlo?»
«Non si sa mai.» disse Ally alzandosi, le sue gote erano arrossate. «Bisogna sempre pregare il nostro signore. Anche quando si va in vacanza.»
«Ally, non è una vacanza.»
«Lauren sei sempre così senza senso.» disse Ally sgridando l'amica.
«Ma come, che ho fatto...?» chiese Lauren senza parole.
«Boh, in realtà niente.» disse facendo spallucce.
«E allora?!» urlò Lauren.✈️✈️✈️
«Cazzo, sono così eccitata.» disse Dinah battendo le mani, Ally intanto si mise gli occhiali dalla montatura rosa.
Lauren strinse i pugni, guardò Normani e sudò un po' freddo. «Mani.»
«Lo so.» annuì lei accarezzandole la fronte. «Sarà questione di poco tempo, non devi guardare giù.» sorrise.La cubana chiuse gli occhi e respirò profondamente. «E se dovessimo cadere nel vuoto? Ho paura.»
«Non succederà nulla.» assicurò la nera. «E poi c'è il crocifisso di Ally.» disse facendo ridere Lauren.
«Va bene.»Dopo dieci minuti, l'aereo iniziò a correre lungo la pista, Lauren respirò profondamente.
Non appena l'aereo decollò, Lauren trattenne un respiro e strizzò gli occhi dalla paura.
La mano di Normani strinse dolcemente la sua. «Stiamo volando, apri gli occhi e guarda un po' cosa serve il nostro cielo.»
Lauren seguì il consiglio di Normani, aprì gli occhi e guardò fuori dal finestrino, sull'azzurro meraviglioso. «Stiamo volando.» disse.
«Cuba, arriviamo!» si sentì Ally che ballettava sul sedile. Dinah guardava fuori e ammirava le tantissime nuvole, Normani sorrise e si mise le cuffie.
La ragazza dagli occhi verdi decise di fare la stessa cosa della sua amica, si mise le cuffie e mise "Die For You" di The Weeknd.
Lauren non avrebbe mai pensato di partire per una persona, voleva Camila così tanto che la paura di farle del male era riuscita a toglierla.
Ma non era così grave, lei stava andando a riprendersi la sua Camila Cabello.
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SCAR TISSUE
FanfictionTutto ha inizio in un ospedale. Due ragazze che, per motivi diversi, si incontrano lì, nel giardino della struttura ospedaliera. Un paio di occhi verdi e un paio di occhi marroni si mischiano tra di loro, facendo nascere un qualcosa di nuovo.