Lauren Jauregui's P.O.V.
«Lauren.» mi sentii chiamare e io mi girai e vidi gli occhi marroni della mia migliore amica, Normani.
«Mani? Mh, che ore sono?» mi stroppicciai gli occhi dal sonno e lei si mise una mano dietro la testa, ridendo.
«È mezzogiorno.» mormorò e io mi misi immediatamente seduta sul lettone, guardando la nera al mio fianco.
«Stai scherzando?»Lei negò con la testa e io mi passai una mano sulla fronte, facendola scivolare lungo il mio viso, fino alla fronte. «Perché non mi hai svegliata?»
«Eri così bellina mentre dormivi, sarebbe stato un vero peccato svegliarti.» sussurrò e io alzai le sopracciglia.
Buttai un sospiro e alzai le spalle. «Dovevi farlo, stiamo perdendo tempo nel cercare Camila.»
«Mi dispiace, ma hai bisogno di riposare.» disse lei appoggiando la mano sulla mia spalla.
«Non posso, non posso finché non la trovo.»Con queste parole mi misi in piedi e andai al bagno per lavarmi la faccia e liberare la mia vescica.
Ally non era presente nella nostra stanza. Una volta uscita mi affacciai alla finestra e in quel momento la vidi parlando con un cubano.
Mi passai una mano sul viso e sospirai, sperai con tutto il mio cuore che Ally stesse parlando con lui non per provarci ma per dare una mano a noi.
O almeno, a me.
Mi metteva parecchia ansia il fatto di non riuscire a trovare Camila. Avevo cercato per tutta L'Avana, giorno e notte senza nessun risultato.
E se fosse morta?
Io avevo completamente perso la testa, come se una ghigliottina avesse mozzato il mio collo. Camila per me era meravigliosa e io, me ne resi conto solo tardi, solo quando lei aveva deciso di andarsene, di mollare tutto.
In effetti, lei si sentiva così, sola.
Lei era sola.
E in quel momento aveva reso me allo stesso modo.
Avevo bisogno di una persona, che mi amasse, che mi facesse sentire migliore e semplice. Lei mi faceva sentire così e io l'avevo rifiutata perché una parte di lei non ero riuscita ad accettarlo.
In effetti ero una persona incoerente.
Volevo essere rispettata.
Ma sono stata la prima a non rispettare Camila.
In queste settimane, era sorta una nuova me. Camila, dopo aver deciso di andarsene, mi aveva lasciato una grossa adrenalina e una voglia di affrontare le cose nel migliore dei modi.
Camila per me era come una principessa.
E per colpa mia, avevo ucciso il suo animo.
Narratore Esterno.
Camila Cabello stava guardando un po' la cucina, un forte mal di testa era presente nell'indebolire la piccola.
«Tutto bene?» chiese portando una tisana. La nonna aveva trovato Camila svenuta per terra.
«Mh, sì.» disse la piccola prendendo la tazza. «Io...»
Intanto si ricordò come il fumo le avesse dato alla testa, facendole addirittura perdere i sensi in mezzo alla strada di ritorno.
Harry non era presente, non c'era, quando Mercedes la trovò, era sola e abbandonata, senza che nessuno si facesse avanti per tirarla su.
Mercedes osservò Camila che cercò di mettersi seduta in modo che potesse bere la bevanda tra le sue mani.
«Cos'è successo?» chiese lei e Camila abbassò la testa.
«Io, non ricordo.» disse. «Io vuoto di memoria.» sussurrò lei grattandosi la mascella.Mercedes sospirò. «Il massimo in cui potrai uscire, sarà solo in giardino, non dovrai sorpassare il cancello.» disse lei e Camila prese un sorso.
In realtà Camila ricordava tutto, perfettamente. Aveva solo paura di una reazione negativa da parte della nonna, dopotutto, aveva ragione sicuramente.
«Non ho visto Harry.» disse Mercedes interrompendo il silenzio. «Era con te?»
«Non ricordo.» disse seria Camila, sentendosi sotto pressione. «Io non ricordare niente, basta!»La donna rimase a guardarla, socchiuse gli occhi facendosi già qualche domanda. La donna andò via lasciando Camila un attimo nella sua solitudine e nei suoi pensieri.
Ci mise veramente poco a tornare. La donna mise un libro sul tavolo, insieme ad un quaderno, Camila la guardò e alzò il sopracciglio. «Dopo che finisci di bere, vieni a tavola.»
Camila alzò il sopracciglio e guardò la nonna senza capire. «Cosa?»
«È momento di riprendere con lo studio.»All'Avana...
Lauren e le sue amiche erano sedute nel taxi giallo che camminava lento lungo le strade dell'Avana.
Ally stringeva la mano alla ragazza dai capelli corvini e dagli occhi verdi. «Sei in ansia?» chiese lei e Lauren la guardò un po' con la coda dell'occhio.
«Sarà un viaggio molto lungo.» disse il tassista. «Santa Clara è un posto decisamente bello.»
Lauren tirò indietro la testa e sospirò con intensità, sentendosi morire, stavano veramente viaggiando per tutta Cuba.
Jauregui si sentiva una donna migliore, e sapeva che avrebbe fatto questo e altro per la sua Camz.
«Che facciamo, nel mentre?» chiese Normani e Lauren sospirò alzando le spalle senza saper fare una risposta ovvia.
«Non lo so, Mani.» rispose Jauregui. «Voglio solo trovarla.»Ally guardò un po' fuori dal finestrino tutto quel verde presente. «Dai, almeno una bella vacanza ce la facciamo.» sorrise Brooke e tutte le lasciarono un'occhiataccia.
«Sapete che non siamo qui per una vacanza.» disse Lauren e Ally roteò gli occhi.
«Anche per quello, però.» disse Brooke mentre si sistemava la sua giacca in pelle fucsia.Lauren voltò lo sgurdo da un'altra parte, visto che non aveva voglia di seguire il dialogo senza senso di Ally Brooke.
Era una cosa che la metteva sotto pressione. Sapeva che la biondina volesse trovare Camila, ma sapere che Ally pensasse che tutto questo fosse una vacanza, la faceva imbestialire.
Camila era il punto fermo da cercare, di sicuro non la stavano cercando per giocare alla caccia al tesoro. Camila era quel tesoro, da amare e da accettare per ciò che era.
Lauren l'aveva capito.
Un dosso fece saltare tutte facendo sì che Lauren staccasse la mente dai suoi pensieri verso Camila.
«Scusate, signorine... Ma la strada non è delle migliori.» disse il tassista e Ally sorrise.
«Stia tranquillo, può capitare.» disse.Dinah non aveva parlato nulla in quell'arco di tempo. Era strana, Lauren la stava osservando da un po' e questo la preoccupava un sacco.
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SCAR TISSUE
FanfictionTutto ha inizio in un ospedale. Due ragazze che, per motivi diversi, si incontrano lì, nel giardino della struttura ospedaliera. Un paio di occhi verdi e un paio di occhi marroni si mischiano tra di loro, facendo nascere un qualcosa di nuovo.