Capitolo quarantasette. - "Avana."

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Camila stava usando il pc della sua nonna, ormai erano passati nove giorni dall'ultima uscita e dall'ultimo... Casino.

Sorseggiò un po' del suo caffè latte, ci inzuppò dei biscotti e fece merenda così. «Buoni.» disse.

Durante questi giorni di duro studio, Camila stava piano piano intraprendendo un linguaggio decente. «Nonna? Puoi venire un po'?»

Mercedes, contenta, si avvicinò alla nipote e mise la mano sulla sua spalla, studiando lo schermo illuminato dalle notizie. «Che c'è scritto?» chiese la piccola e la donna alzò lo sguardo verso di lei.

«Leggi tu, provaci.» le disse la donna e Camila socchiuse gli occhi e guardò le lettere che sembravano spostarsi.
«L... A... N... A...» disse. «Lana.» la guardò. «Giusto?»

«Sì, ora continua.» disse la donna.
«Lana... D... E... L... R... E... Y...» lesse. «Lana Del Rey.» disse. «S... I... E... S... I... B... I... R... À...» continuò. «A... C... U... B... A...»

«Allora? Cosa c'è scritto?»

«Lana Del Rey si esibirà... A Cuba.» sussurrò Camila e la donna annuì.
«Ci vorresti andare?»
«Io...» Camila ci pensò e per un attimo ebbe gli occhi lucidi, pieni di dolore e sofferenza. «Sì.»

Un forte rumore di ambulanza echeggiò lungo la strada di Cojimar, facendo tantissimo caos. «Che succede?» chiese la donna alzandosi per poi andare alla finestra.

Camila con passo lento, si avvicinò anche lei ma non vide nulla, solo polvere.

La piccola sospirò e Mercedes la guardò. «Sembrava una cosa grave.» disse.
«Io... Non saprei.» disse. «Cosa grave?» chiese.
«Sì.» disse e vide una fila di macchine correre.

Camila uscì dalla casa, correndo e seguì le macchine. «Camila, dove vai?!» chiese affacciandosi per vedere dove stesse andando la piccola.

La ragazza non rispose, corse moltissimo fino ad arrivare al luogo in cui le macchine erano parcheggiate, la folla urlava, la polizia diceva di stare lontani e di non avvicinarsi.

Camila invece, curiosa, decise di avvicinarsi e di vedere il terrore davanti ai suoi occhi. I suoi occhi nocciola, videro il corpo morto di Harry Styles.

Un urlo straziante uscì dalle sue labbra, si mise in ginocchio e urlò con forza il suo nome.

La polizia cercò di allontanarla ma Camila, in qualche modo cercò di mettere insistenza, cercando di raggiungere il corpo del ragazzo, che veniva coperto da un telo bianco.

La cubana alzò lo sguardo e vide come le tende della stanza del ragazzo, sventolavano fuori dalla finestra aperta.

Harry si era buttato.

Harry si era suicidato.

La piccola chiuse gli occhi e Mercedes venne da lei, aiutando la polizia ad allontanare Camila da tutto e da tutti.

«Camila, guardami!» disse la donna mentre la piccola faceva fatica a respirare. «Va tutto bene!» disse mentre cercava di tenere le mani della piccola che non smettevano di tremare incessantemente.

«Respira.» disse e Camila cercò di fare respiri profondi.
«Harry!» disse mentre vedeva il corpo del ragazzo portato via. «Harry, tor... Torna!» urlò a squarciagola, e sentì una sensazione di vomito.

😼😼😼

Gli occhi vuoti del ragazzo erano impressi nella mente di Camila, intanto lei, tornava a casa camminando piano, con dolore, come se avesse un pugnale alla schiena.

Mercedes la portò fino a casa. «Non uscire più di casa in questo modo... Hai capito?» chiese la donna mentre le puliva le gote.

«Io... Sangue, lui... Testa... Lui aveva del sangue in testa.» disse rapidamente correggendo il parlato. «I... I suoi occhi, erano aperti, vuoto... Loro vedevano il vuoto.»

«Lo so, ma non dovevi pensare ad altro, pensa a... Lana?» la guardò la donna e Camila alzò lo sguardo, illuminandosi alle sue parole. «Leggiamo l'articolo.»

Gli occhi rapidi di Mercedes lessero l'articolo, Lana si sarebbe esibita a Cuba, precisamente, all'Avana.

A CIENFUEGOS...

«Non ci posso credere che Lana Del Rey sia qui...» disse Lauren urlando. «All'Avana, vi prego, torniamo lì.» disse e tutte la guardarono male.
«E Camila?»
«Riprendiamo le ricerche poi...» disse lei e tutte rimasero in silenzio.

«Beh, in effetti, possiamo...» disse Dinah sorridendo. «Dai, per una volta, lo svago ci sta.» disse.

Dopo aver preparato le valigie, cercarono subito dei passaggi. Lana si sarebbe esibita in un piccolo locale, e Lauren avrebbe dato la sua vita per di vederla.

Da Cienfuegos all'Avana, erano due ore di viaggio.

Le quattro ragazze trovarono passaggio da un contadino, erano tutte immerse nella paglia del cassone del camioncino.

La velocità era media, perfetta per loro in modo che non prendessero tutto quel freddo.

Lauren reggeva un filo di paglia con le labbra, i suoi occhi guardavano le nuvole che si muovevano lente, per un giorno non avrebbe dovuto pensare a Camila.

Dopo circa due ore, arrivarono al punto di inizio, cercando il locale in cui si sarebbe dovuta esibire la sua grande idola.

Lauren era eccitata e non appena entrarono dentro la struttura, urlò a pieni polmoni.

«Un ragazzo a Cojimar si è suicidato, hai sentito?» chiese un uomo ad un altro mentre si fumava intensamente il suo sigaro.
«Sì, ho sentito...»

Lauren alzò il sopracciglio, sentendo i due parlare, non diede molta importanza, decise di avvicinarsi ai tavoli, fino a sedersi.

Cinquanta pesos, quelli erano per occupare il tavolo. Lauren pagò, ma tutte decisero di aiutarla, facendo sì che i costi diminuissero.

Del buio, avvolse le teste di tutte le ragazze, una luce forte e bianca, si piazzò in mezzo al palco.

Una donna magra, dagli occhi verdi e dalle labbra carnose e ricoperte da un leggero strato di rossetto nude, si era appena messa a cantare.

Lei era Lana Del Rey.

Gli occhi di Lauren brillarono, non appena sentì la canzone "Beautiful People Beautiful Problems".

Dinah rimase a guardare un po' la gente e non appena vide una ragazza, lei toccò il braccio di Lauren, attirando la sua attenzione. «Lauren! Guarda.» disse indicando tra la gente.

Camila Cabello era lì, che si muoveva a ritmo di musica, lenta e soave.

I suoi occhi marroni brillarono, pensando a Lauren.

«Quella è Camila?» chiese Lauren incredula anche se, non voleva sbagliare.
«Vai da lei, subito!» disse Dinah alzando la voce, visto che tanta gente si stava riunendo.

Lauren si alzò subito e non appena incrociò gli occhi con Camila, quest'ultima dovette lasciare la sala, scappando da lei.

SCAR TISSUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora