Capitolo quaranta. - "Scoperte e dispiaceri."

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«Tu perché... Triste?» chiese Camila mentre guardava il suo amico seduto sull'erba.

Harry Styles chiuse gli occhi e la ragazza vide come la mascella del ragazzo era serrata. «Io... Io non sto bene.» sussurrò lui. «Io ero fidanzato.»

Camila abbassò la testa. «Eri?»
«Sì.» disse lui annuendo e trattenne il fiato. «Lui, si chiamava... Louis.»

Gli occhi marroni si spostarono da un'altra parte. «Io e lui, eravamo fidanzati da quattro anni. Io stavo bene... Anche lui.» disse con un nodo alla gola.

Camila decise di sedersi vicino ad Harry, in modo da potergli fare compagnia, più di quanto potesse già. «Dimmi, io con te.» sorrise lei.

Harry prese un respiro profondo. «Non piacere parlare di lui, io e Louis eravamo molto uniti, ci supportevamo a vicenda.» disse piano. «Non so... Eravamo ad una festa.» disse lui.

«Incidente?» chiese Camila guardandolo e lui annuì. «Io dispiaciuta...»

«Io gli avevo detto di non muoverci, che... Che sarebbe stato giusto... Aspettare.» disse. «Ma Louis aveva... Sotto controllo, lui sicuro di sé.»

Camila negò con la testa. «Poi?»
«Poi, andati fuori strada, la macchina finita contro albero, io sangue, lui, morto.»

La cubana spalancò gli occhi. «M-morto?»
«Io... Io sconvolto, urlavo, ero... Ero senza controllo.» disse. «Louis morto su colpo.»

Camila strinse forte Harry. «Capisco tuo dolore.» sussurrò.

Harry Styles, figlio di Anne Selley e Des Styles, era un ragazzo britannico di soli vent'anni. I suoi occhi erano verdi e la sua mascella era decisamente perfetta. Harry nacque a Redditch nel Worcestershire. Viaggiò molto con i genitori, fino a trasferirsi a Cojimar.

La sorella maggiore, Gemma, era piuttosto lontana da lui.

Non molto tempo dopo, Harry venne a conoscenza della piccola bambina di nome Camila. I due passarono un'adolescenza felice e spensierata fino a quando, la bambina, si trasferì a Miami con i genitori per cercare lavoro.

Harry, all'età di sedici anni, incontrò in un pub un ragazzo, non troppo alto, ma parecchio carino e dalle labbra sottili.

Dopo alcune uscite, iniziò a sbocciare qualcosa tra il ragazzo e Louis Tomlinson.

Louis era un appassionato di calcio, ad ogni partita, Harry non riusciva a fare a meno di andare a vedere il suo fidanzato giocare a pallone.

«Ricordo poco di lui.» disse. «Ci siamo trasferiti a Miami per star bene, e per aver possibilità per il nostro futuro.» sussurrò Harry e Camila si morse il labbro. «Ma da quell'incidente, non ho potuto fare a meno che... Una volta ripreso, sarei tornato a Cojimar da mia madre.»

«Per questo qui?»

«Se mi avesse dato retta, quel maledetto giorno, a quest'ora sarebbe ancora vivo e non in questo posto.» disse lui e Camila tirò fuori dalla tasca dei fazzoletti.

Il modo in cui la piccola si soffiò il naso, era decisamente rumoroso ma anche divertente. Harry rise un botto.

«Non piangere.» disse lui con gli occhi un po' lucidi. «Non bisogno.»

«Io dispiaciuta per ciò che passato tu.» sussurrò Camila. «Io... Io triste.»
«Noo, tu tranquilla.» disse Harry e Camila annuì un po'. «Io poi presentare miei amici.»

«Okay.»

🍉🍉🍉

«Terra!» disse Lauren inchinandosi mentre venerava la sua terra. «Grazie, Dio!» quasi pianse.

«Dobbiamo andare a prendere le valigie. Forza, Lauren.» disse Dinah prendendo Lauren per il colletto facendola sollevare. «Speriamo di trovare Camila.»

«Hai per caso paura di fare troppe assenze?» chiese Ally e tutte la guardarono male. «Che ho detto ora...?»

Tutte risero. «Di solito sei la prima che si preoccupa per queste cose.» disse Hansen e le altre due risero forte.

«Uno, si tratta di una nostra amica e due, secondo voi mi lamento in una vacanza?» chiese lei rimanendo sorpresa.
«Ally, non è una vacanza...»
«Muoviti, Lauren.» la sgridò Dinah.

Tutte si trovarono a prendere la propria valigia, solo che...

«Dove cazzo si è cacciata la mia valigia?» chiese Lauren mentre osservava il nastro. «Sono disperata... Dite che me l'hanno rubata?»

Ally negò. «Non penso...»

Dieci minuti dopo...

«Non la vedo!» urlò fuori di sé Jauregui.
«Missà che dovrai metterti gli occhiali, Lauren. Guarda lì.» disse Dinah girando il viso della maggiore verso la sua valigia che stava arrivando.

Lauren sospirò sollevata e corse dalla sua valigia.

«Ma per caso hai della marijuana lì dentro?» alzò le sopracciglia la scura e Lauren strinse la valigia a sé.

«Assolutamente, no.» disse Lauren e uscì prima di tutte.

Alcuni taxi erano parcheggiati, la maggiore prese un respiro profondo e andò da ognuno di loro chiedendo se avessero visto la ragazza della foto, ovvero, Camila.

Tutti, o quasi, risposero di no. Nessuno aveva visto prima quella ragazza fino a quando, non chiese informazioni all'autista dell'ultimo taxi.

«Scusi... Il mio nome è Lauren Jauregui e sono qui per chiedergli se ha visto questa ragazza.» disse Lauren stanca mentre porgeva la foto all'uomo.

Il tassista prese la piccola fotografia e la guardò attentamente. «Camila Cabello?» chiese lui.
«Sì! La figlia di un certo Alejandro e Sinuhe.» sorrise Lauren.

«Non posso dirvi dov'è.» disse serio l'uomo. «Non posso per questione di privacy.»

Lauren socchiuse gli occhi. «Ma non è qui.» mormorò.

Gli sportelli anteriori si aprirono, una coppia era salita a bordo. «Scusi, ci può portare al "Castello Del Morro"?» chiese il ragazzo e Lauren si allontanò dalla macchina.

«Certo.» sorrise lui rivolto ai suoi passeggeri. «Mi dispiace non poterle dire la posizione della Cabello. In ogni caso, non è qui.» disse mettendo in moto la macchina. «Arrivederci.»

Lauren venne lasciata in strada con la foto tra le mani.

Ally con una leggera corsetta, raggiunse Lauren e la guardò, la valigia era poggiata al suo lato. «Allora?»

«Mh, nulla. Non mi ha detto dov'è.» disse. «Bisogna prenderci la briga di andare a cercare Camila.»

«Andiamo in un Hotel?» chiese Ally, Dinah e Normani le raggiunsero. «Così possiamo riposarci.»

Lauren non disse nulla e annuì soltanto.

Le ragazze salirono su un taxi, per farsi portare in un hotel a tre stelle, all'Avana.

Ally si mise in camera con Dinah mentre Lauren e Normani erano nella stanza insieme, di fronte.

Le quattro si misero a letto quasi subito, il giorno seguente avrebbero dovuto iniziare a cercare Camila sul serio.

SCAR TISSUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora