Capitolo quarantatré. - "Santa Clara."

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Lauren osservava un po' fuori dal finestrino e finalmente, il taxi giunse al termine il suo viaggio.

Arrivati alla fermata, Lauren pagò di tasca sua il tassista e scese dalla macchina gialla, Dinah, Ally e Normani la seguirono e aprirono la portiera del porta bagagli della macchina mettendo giù le valigie.

Ally guardò Lauren e poggiò una mano sulla sua spalla teneramente, cercando di portarle supporto. Lauren invece, sospirò e buttò il capo all'indietro, piena di tristezza ma anche di speranza.

«Sono così stanca.» commentò la corvina e Normani la guardò alzando le sopracciglia.
«Dovresti essere motivata.» disse. «Stiamo cercando la tua ragazza.»

Lauren si irrigidì. «Non è la mia ragazza, piantatela con questa storia.» disse con acidità e tutte si ammutolirono. «Voglio trovare Camila, le dirò cosa provo per lei e poi, se vorrà essere la mia ragazza, è un altro conto.»

Dopo quelle parole, Lauren prese la valigia e la tirò via con sé, non sapendo con l'esattezza dove stesse andando.

Santa Clara, è un comune di Cuba, capoluogo della provincia di Villa Clara. Fu fondata il 15 luglio 1689. Le vicende che si svolsero in questa città nel dicembre del 1958 furono determinanti per il successo della rivoluzione. In particolare le azioni di guerriglia condotte da Che Guevara e da Camilo Cienfuegos inflissero pesanti perdite all'esercito di Fulgencio Batista, e determinarono la capitolazione e la fuga del dittatore.

«Ma sai dove stai andando?» le urlò Dinah mentre Lauren continuava il suo percorso a vuoto senza sosta. «Lauren! Ascoltami!»

Lauren si fermò e si girò verso di lei e guardò negli occhi la polinesiana. «Tu sai dove cazzo andare? Guidami, guidami tu, so tutto io.» disse Lauren e tutte trattennero il fiato.

«Ci sono un sacco di monumenti e luoghi storici, qui.» commentò Ally guardandosi intorno. «Magari la troviamo nei paraggi.» disse. «E possiamo chiedere se qualcuno l'ha vista.»

Lauren abbassò la testa e alzò le spalle, non avevano nulla da perdere infondo.

Tutte andarono davanti ad un monumento, quello di Ernesto "Che" Guevara.

Ospita i resti del rivoluzionario comunista "Che" Guevara e di ventinove dei suoi compagni e combattenti, uccisi nel 1967 durante il tentativo di Guevara di stimolare una rivolta armata in Bolivia.

«Interessante.» disse Ally facendo una foto. «Lauren, visto che sei una fotografa nata, perché non mi scatti una bella foto?» chiese la bassa e Lauren sentendosi quasi obbligata, decise di scattare una foto ad Ally.

Ad un tratto però, la vista di Lauren venne catturata da una ragazza dai capelli castani, pelle olivastra, i suoi movimenti erano decisi e femminili.

Lauren lasciò il cellulare ad Ally e corse verso la ragazza, urlando. «Camila! Camila sono Lauren.» disse e non appena trovò il viso della ragazza, completamente diverso da quello di Camila, la corvina si mise una mano dietro la testa.

Due occhi azzurri guardarono Lauren, con confusione. «Ehm...»
«Scusi... Io... Io l'ho scambiata per un'altra persona. Vi somigliate molto da dietro.»

«Che significa, "da dietro"?! Sono modi?» chiese la tipa imbarazzata e Lauren negò rapidamente con la testa visto la figuraccia che aveva appena fatto.
«Non è come pensa... Sto cercando una ragazza, sono di Miami.»

«Non che mi interessi qualcosa. Sto andando a lavorare al Bed & Breakfast, quindi gradirei che mi lasciasse passare.»

La ragazza fece per passare ma Lauren si mise dritta con la schiena e la seguì. «Prenderò qualcosa al suo bar, ma la prego, mi aiuti.»

La ragazza sospirò. «Okay, ci vediamo al Bed & Breakdast là giù.» disse indicando l'insegna al neon momentaneamente spenta "Amor Cubano".

La ragazza dagli occhi verdi annuì e corse subito a chiamare Ally e le altre due. «Ragazze, ho trovato una ragazza che potrà essere al caso nostro.» disse e tutte alzarono il sopracciglio.

«Non conosco il suo nome, ma lavora al B&B, lì giù.» commentò e nemmeno in un attimo, tutte corsero lì.

Lauren si ritrovò con tutte le valigie, quindi lei - per ultima -, le trascinò tutte fino all'entrata del grande edificio. «Non rifate mai più una cosa del genere. Non sono il vostro facchino.»

Tutte risero e Lauren guardò dietro al banco, la ragazza che in quel momento indossava una divisa da cameriere, bianca. «Eccoci.» disse Lauren attirando la sua attenzione.

La ragazza si mise dritta e sorrise. «Benvenute,» guardò Lauren. «Prima, di cosa aveva bisogno?»

Leonor era il suo nome, Lauren sorrise. «Beh, volevamo chiederle se per caso ha visto questa ragazza.» disse mostrando una foto alla giovane.

«No, mi dispiace... Non mi pare di averla mai vista.» disse con un pizzico di dispiacere e Lauren sospirò.
«Va bene. Posso chiederle se sono presenti due camere? Insomma, vorremmo accamparci qui, per questa notte.»

«Certo.» disse Leonor mentre si sistemava la camicia. «Sarei lieta. Ma perché cercate quella ragazza?»
«Ci preoccupiamo per lei perché non è stabile in salute... Camila ha viaggiato da Miami fino a qui, da sola. Noi la stiamo cercando.»

La ragazza, mentre accompagnava le quattro alle stanze del B&B, rimase a riflettere. «Forse un modo c'è.» disse.

Normani alzò la testa e per sbaglio fece cadere la valigia - che in quel momento portava in mano - sul piede di Dinah che urlò sonoramente. «Cosa? Quale modo?»

Leonor intanto aprì le stanze con le chiavi, al loro interno c'era un bagno, un armadio, dei comodini e due letti singoli. «Voi starete qui, potete decidere voi con chi stare nelle due stanze.» informò.

«D'accordo.» sussurrò Dinah. «Quindi? Cosa dobbiamo fare?»

La ragazza diede le chiavi ad Ally e Lauren e fissò la polinesiana con intensità, continuando a riflettere se quella fosse la scelta giusta da fare, davvero.

Notava bene gli sguardi preoccupati e i respiri sospesi di tutte e quattro le ragazze.

La cameriera decise che sarebbe stata l'unica cosa buona da fare, quindi avrebbe dato le indicazioni. «Dovreste viaggiare.»

Lauren rise. «Ancora? E dove? Ci stiamo girando tutta Cuba!» disse lei.

«Dovreste andare alla centrale radio di una città, ma dovreste sostare per alcune città, è molto lontano da qui.» spiegò piano e tutte la guardarono.

«Dove, dove dobbiamo andare?» chiese Lauren quasi disperata.

«La vostra meta, sarà a Baacoa.»

SCAR TISSUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora