Capitolo ventuno. - "Dove vai? Vengo con te."

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Erano appena tornate a casa, Lauren e Camila non smettevano di scherzare e di ridere per via dei pasticci di pittura sulle braccia di entrambe.

Lauren catturò Camila tra le sue possenti braccia e l'avvicinò a sé. «Sei un piccolo arcobaleno.» sussurrò anche se poi rise dopo aver notato che la guancia di Camila, aveva una striscia colorata di giallo e rosso. «Come hai fatto a sporcarti anche in faccia?»

Camila si grattò la guancia e alzò il sopracciglio. «Ma io fatto niente.» disse aprendo un po' la bocca.
«E come? Sei sporca qui, qui, qui e qui.» disse Lauren toccando dei punti del corpo di Camila, facendola ridere di gusto.

In realtà non era sporca per niente.

«Tu fare ridere me.» brontolò Camila mentre si abbracciava a Lauren che sorrideva come una bambina felice.
«Hai una bella risata, tutto qui.» sorrise Lauren con tenerezza e diede un bacio sulla guancia della piccola. «Mi piace renderti felice, sapere che sono io la ragione dei tuoi sorrisi.»

«Ohw, tu colpire mio cuore, Lolo. Camila felice con te.» sorrise facendo naso-naso con lei, ridacchiando.

Le due lasciarono tutto e Lauren si mise a preparare un pranzo degno di due lottatrici. La scuola le distruggeva. «Che fai, Camz?» chiese contenta mentre Camila si stava togliendo la pittura da sopra la pelle.
«Camila cercare di smacchiare.» disse lei con fare impegnato e scosse la testa con amore.

Camila raggiunse Lauren a piedi nudi, le scarpe le aveva lasciate da una parte della casa. La minore saltò sulla schiena della Jauregui e si aggrappò al suo collo. «C-così mi strozzi.» disse Lauren perdendo un po' del suo equilibrio.
«Oh no.» sorrise Camila mettendosi vicino a Lauren per poi mettere il viso sulla padella. «Uh, buono.» sorrise.

«Sono contenta. Non ti cambi? Dove vai?» chiese Lauren guardandola con tenerezza ma Camila alzò le spalle.
«Io, uscire.» disse piano, con un po' di terrore. La paura che Lauren la prendesse male, era tanta.

Lauren alzò il sopracciglio e guardò Camila con un po' di confusione. «Come, scusa?»
«Dinah... Io uscire con Dinah.» disse lei e Lauren sospirò.
«Sai che ho paura che tu esca da sola, vero?» le chiese abbassando il gas fino a togliere la fiamma.

Camila si mise a sedere al tavolo, nel mentre, la maggiore si mise ad impiattare per poi servire Camila. «E a chi è venuta quest'idea?»
«Lei, io... Io inizio non volevo, ma convinta. Insomma, per te non andare.» sospirò prendendo il coltello e la forchetta e iniziò a tagliare la carne.

«Camz, sai come la penso. Il mondo è così cattivo, e ho paura che ti possa accadere qualcosa.» sussurrò mangiando.
«Lo so, Lolo. Ma vedi... Lei chiesto, io sua migliore amica.»
«Vengo con te, va bene?» chiese Jauregui e Camila sorrise contenta, felice che la sua Lauren, andasse con lei al cinema e poi a mangiare al mc.

Lauren guardò Camila. «Tutto bene? Ti vedo turbata.» sussurrò Jauregui.
«Uhm, io pensare che tu fossi arrabbiata con me.» sussurrò allontanando il piatto ancora pieno.

La cubana maggiore strinse la mascella, sospirò. Non era arrabbiata con lei, anzi, apprezzava il fatto che Camila non volesse uscire senza di lei. «Non sono arrabbiata con te.» sorrise Lauren. «Non potrei mai esserlo. Sei un tesoro.»

«Pensi questo... Di me?» alzò il sopracciglio Camila, contenta.
«Hey, che fai, per caso dubiti?» chiese Lauren alzando il sopracciglio con tenerezza.
«No! Non potere mai dubitare di Lolo.» la guardò con espressione innocente e Lauren negò con tenerezza.
«Era uno scherzo.»

Camila guardò Lauren che non smetteva di mangiare, la Cabello socchiuse gli occhi e la maggiore la guardò con curiosità. «Che fai, non mangi?»
«Oh, sì... Mangiare.» disse Cabello e riavvicinò il piatto al suo petto, iniziando a pungere con la forchetta i pezzetti di carne.
«Bravissima.»

SCAR TISSUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora