Capitolo 8 = Ridi che ti passa.

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Fabrizio's Pov

Sbatto le palpebre più volte, e mi giro a pancia sotto, mettendo le mani sotto al cuscino. Questa mattina la voglia di alzarmi è proprio poca, ma ho promesso ai miei figli che avrei passato del tempo con loro. 

Non sarò solo, ci sarà anche, com'è che si chiama la ragazza?

Ah si, Matilde.

La ricordo bene:capelli lunghi ricci castani, occhi verdi e una dolcezza infinita.  Anita si trova bene con lei. Libero, anche! Non posso chiedere di più. Mi guardo attorno, e sono solo. Giada sicuramente sarà al lavoro.

Sento la risata di Anita, sicuramente ci sarà già qui Matilde, perciò, decido di alzarmi. Mi metto per un secondo seduto con i piedi a penzoloni e mi passo una mano tra i capelli. Nel frattempo penso o a cosa mettermi oggi e dopo che ho deciso, mi alzo dal letto,  prendo i vestiti dall'armadio centrale della camera e successivamente entro in bagno e mi spavento non appena mi guardo allo specchio.

I miei capelli sono tutti in disordine e per quanto riguarda il  mio viso non parliamone. Ho più occhiaie di prima, ma poco importa. Sono in giro a fare quello che ho sempre amato, ma come in tutte le cose ci sono i pro e i contro.

"Buon giorno". - Dico non appena metto piedi in salotto. Mi avvicino ai bambini che per la loro felicità sono a casa da scuola per via del lavori.

"Buon giorno a lei..." - Mi saluta Matilde educatamente.

La guardo male.

"Ho detto o fatto qualcosa che non dovevo?" mi domanda ingenua.

"Risalutami..." - Le dico e mi guarda con una faccia confusa.

"Buon giorno a lei?" - Mi ripete. Sbuffo alzando gli occhi al cielo.

"No. Non va bene così... Risalutami dandomi del tu per favore! Se mi dai del lei mi fai sentire vecchio!" -  Le dico scherzosamente.

"Scusami.." - Mi guarda dispiaciuta e  le faccio segno di stare tranquilla.

"Ma papà, tu sei vecchio." -Afferma la piccola Anita saltandomi in braccio.

"Ah si?"- Inizio a farle il solletico.

"Lo sono ancora?" - Chiedo, poco dopo.

"Non cambi!" - Mi ripete. Sbuffo e le lascio un bacio prima di liberarla dalla mia presa.

"Anita ha ragione!"- Ridacchia, Libero. 

Inizio così la tortura del solletico per entrambi.

 "Ai bambini ho preso le brioche questa mattina! Sapendo della tua presenza ne ho preso una in più, ma non conosco i tuoi gusti quindi non so se ti piacerà!" - Mi spiega, mortificata.

"Non ti preoccupare. Apprezzo il gesto e il pensiero!" - Le rispondo

Più la guardo, più  sono convinto di averla già vista da qualche parte, perché non riesco a ricordarmi? 

"Matilde's Pov"

Dopo che i piccoli di casa hanno preso in giro il loro papà sul fatto della vecchiaia, Fabrizio si è recato in cucina.

"Tregua papà, tregua!" dice il piccolo Libero. Mi sono messa sull'altro divano per potergli lasciare più spazio, vi confesso che mi sento un po' inutile in questo momento.

"Matilde tu soffri il solletico?" mi domanda la piccola Anita.

"Uhm, no." le dico mentendo.

"Non ci credo..." interviene Libero.

"Nemmeno io, sai?" domanda Fabrizio ai piccoli.

Si guardano un attimo con sguardi complici e in pochi secondi i piccoli sono su di me a farmi il maledetto solletico.

"Basta, basta". Supplico.

"Chiedi perdono..."dice la piccola Anita ormai sul mio busto.

"Chiedo perdono". Ripeto le sue stesse parole.

A questo punto Fabrizio, prende in braccio la piccola e gli fa fare l'aereo, per poi metterla giù, la stessa cosa con il piccolo, poi, mentre i piccoli decidono di andare a giocare al piano di sopra, mi raggiunge.

"Non hai più fiato eh? Poi chi è il vecchio qui?" - Mi domanda.

"Ma guarda che io non ho mica detto niente...". - Gli ricordo.

"Mi hai comunque dato del lei". - Mi ricorda.

"Giusta osservazione!" - Rispondo.

Si appoggia con la schiena sullo schienale del divano. Mi giro automaticamente verso di lui e lo osservo attentamente.  Si alza poco dopo. 

"Ti ho preso una brioche anche a te..". - Ammetto, imbarazzata. "Non sapendo i tuoi gusti ho preso la classica!" - Lo avverto.

"Non ti preoccupare, apprezzo il gesto e il pensiero!" - Risponde, cammina verso di me e io, decido di camminare verso il piano di sopra.

"Ma la tua macchina?" - Mi chiede.

"Apposto, è venuto mio zio questa mattina!" - Gli rispondo, prima di lasciare il piano terra. Raggiungo i bambini e gioco con entrambi, fino a che Fabrizio dopo un'ora ci raggiunge e gli salta in mente un'idea.

Un'idea di quelle strane ma belle.

Una di quelle che ti faranno ricordare questo pomeriggio per tutta la vita.

Continua...

Il senso di ogni cosa.  [Fabrizio Moro - #WATTYS2020].Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora