Capitolo 37 = Confessioni.

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Fabrizio's Pov.

Ermal e Silvia stanno facendo baccano, perciò Matilde esce fuori in cortile. 

La seguo, perché mi sembra abbastanza agitata.

È seduta sulla sedia a dondolo, perciò mi siedo accanto a lei. Le metto una mano intorno alla spalle e inizio a dondolare.

"Fammi sapere però, che al primo volo torno a casa ...":. - Sento dire. Quindi deve essere successo qualcosa.

"Va bene, ciao...". - Dice quasi in un sussurro.

Mette giù e lascia andare un sospiro.

"Tutto apposto?". - Le chiedo alzandole il mento, in modo tale che possa vedermi negli occhi.Appena alza lo sguardo noto  che ha gli  occhi spenti, preoccupato.

"Era Francesca...". - Mi spiega. 

"Mi ha detto che zio questa notte non si è sentito bene e l'hanno portato in ospedale, adesso è la perché gli stanno facendo degli esami" .- Inizia a spiegarmi.

La prendo in braccio, e la faccio sedere a cavalcioni su di me. Le accarezzo la schiena e nasconde, come suo solito, la sua testa nell'incavo del mio collo.

"L'ultima volta che è successo un fatto del genere nonno è passato all'altra vita...". - Sento la sua preoccupazione, la sua tristezza.

"Vedrai che non sarà così...". - Le dico, mentre le accarezzo i capelli.

"Lo spero, lo spero davvero tanto...". - Afferma.

"Fidati di me... Conosco tuo zio ed è un uomo forte, perciò devi stare tranquilla, okay?". - La rassicuro.

"Come lo conosci?" - Mi domande, e a questo punto credo sia arrivato il momento di dirle la verità.

"Lavora con il padre della compagna di Andrea Ra, e da lì ho scoperto altre cose su di noi..". - Mi guarda confusa.

"Quali cose?" - Mi chiede, confusa.

"Io e te giocavamo insieme da bambini, proprio per questo per me il tuo viso era così famigliare!" - Gli racconto.

"Non mi ricordo niente!"- Mi confessa.

"Nessun problema...". - Ridacchio. "Posso capirlo, sai... Hai una certa età!"- La stuzzico.

"Ha parlato quello giovane!" - Scuote la testa ridendo per l'espressione che ho appena fatto. 

"Ah, siete qui!" - Spunta Silvia, senza nemmeno darmi il tempo di ribattere.

"Tutto okay?"- Domanda.

"Si dai, , ma tranquilla, adesso mi passa tutto!' -  Le dice Matilde accennando un sorriso.

"Beh, penso sia arrivato il momento di lavarmi,puzzo di capra!"  - Ci informa, Ermal, raggiungendoci poco dopo.

"Ma tu sei una capra!". -  Esclamo strappando un piccola risata a Matilde.

"Ha parlato... Comunque, vieni con me?"- Domanda a Silvia.

"Oh riccio, vacci piano, se vuoi fare come sta notte!"- Gli dico, diretto.

Matilde mi tira una leggera pacca sulla spalla sinistra, mentre  Silvia diventa Bordeaux.

"Allora avevo ragione io... Siete passati di li!"- Esclama il riccio. 

"Chissà cosa avete fatto in quella piscina...". - Afferma facendo diventare rossa Matilde.

"La sua faccia dice tutto!" - La indica. 

"Wow, calma. In piscina non abbiamo fatto nulla, però in doccia...". - Creo un po' di suspense, mentre Matilde nasconde il viso tra le mani.

"In doccia tante cose eh... Però siete stati bravi. Non avete fatto rumore!"- Dice Ermal.

"Oh, basta mettermi in imbarazzo!" -  Afferma Matilde.

"Infatti, basta parlare di ciò... Ermal, andiamo". - I due entrano, così, rimaniamo solo noi, di nuovo.

Matilde's Pov.

Preoccupata per mio zio? Si lo sono.

Sono serena? Per niente, ma non appena incrocio lo sguardo di Fabrizio, tutto passa.

"Ho qualcosa che non va?". - Mi domanda mentre le sue mani vagano per la mia schiena.

"Sono fortunata...". - Gli sussurro.

Si avvicina a me lentamente, fa sfiorare i nostri nasi e poi finalmente, unisce le nostre labbra. Mi avvicina di più a lui e di conseguenza, appoggio le sue mani sul suo petto e lo accarezzo.

"Mi fai stare bene, tanto...": - Gli sussurro tra un bacio e l'altro.

Poco dopo ci stacchiamo. Mi guarda, e mi sorride. Un sorriso furbo.

"Cos'hai in mente?". -  Gli domando.

Non mi risponde, ma si alza con me in braccio.

"Ma sei impazzito?". - Gli domanda mentre cammina verso il piano sopra.

"Non sono impazzito, anche perché come nome sono Fabrizio...". - Afferma.

Lo guardo con una faccia dalla serie: ma sei serio? E in meno di un secondo inizia a ridere.

La sua risata è musica per le mie orecchie.

Fatelo ridere sempre, vi scongiuro.

'Ridi...' Gli dico.

Ride nuovamente e lo bacio.

Nel frattempo siamo arrivati in camera, chiude la porta, ma non mi mette giù.

Arriviamo in bagno e dopo qualche istante, mi ritrovo sotto la doccia completamente fradicia. Ride di nuovo, ma lo fulmino con lo sguardo.

"Sei uno splendore tutta bagnata, sai?". - Mi domanda divertito.

"Oh, quindi tra qualche nano secondo, sarai uno splendore anche tu, giusto?". - Mi domanda mentre prendo in mano lo spruzzino.

"Non oseresti...". - Mi dice.

"Stai un po' a vedere...". -  In meno che non si dica, entrambi, poco dopo siamo bagnati fradici.

"I miei vestiti, i miei capelli...". - Si lamenta.

"Aspetta... Non sei ancora apposto...": - Gli dico. Metto le mani nei suoi capelli, mentre le sue mani sono sui miei fianchi, facendo così, una cresta.

"Sei proprio bello adesso...". -  Gli dico.

"Immagino di essere bellissimo...". - Dice mentre piano si avvicina a me.

Appoggia il suo naso sulla mia guancia, poco dopo però, unisco le mie labbra alle sue.

Continua..

Il senso di ogni cosa.  [Fabrizio Moro - #WATTYS2020].Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora