Capitolo 26 = Buon viaggio.

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Fabrizio's Pov.

"Ciao cazzone". - Saluto Ermal con un abbraccio che ricambia subito. Nonostante sia una persona fuori dal normale, gli voglio davvero bene. 

Nel frattempo, anche le ragazze si sono presentate.

- "Sono contento di conoscerti di persona, il tizio qui mi ha talmente parlato di te che in parte credo di conoscerti." Appena realizzo ciò che le ha appena detto, gli tiro una gomitata non troppo forte. A questa scena Silvia si mette a ridere, mentre Matilde arrossisce.

"Beh, io ho fame!Cerchiamo un bar e andiamo a mangiare qualcosa?" . -Domanda Ermal.

"Quando mai tu non hai fame eh..." - Afferma Silvia. Finita questa piccola discussione  iniziamo a girare per l'aeroporto per cercare un piccolo bar. Non appena lo troviamo, ci sediamo ad un tavolino. Arriva il cameriere e dato che sono le diciannove, decidiamo di fare un aperitivo. Il cameriere ritorna ed ordiniamo. 

"Matilde, io ti devo ringraziare." - Afferma Silvia.

"Per cosa?" - Domanda lei non capendo, infatti non capiamo nemmeno io ed Ermal, perché entrambi abbiamo la faccia confusa.

"Se non avresti accettato di venire, avrei dovuto sopportare questi due da sola..." Dopo la sua affermazione Matilde si mette a ridere, mentre io ed Ermal, guardiamo male, in modo scherzoso la bionda.

"Beh, come vedi sono qui e saremo in due a sopportarli..." risponde lei.

"Grazie eh..." le dico facendo l'offeso.

"Non c'è di che.." dice facendomi un occhiolino. Ad interrompere ciò è il cameriere che arriva con il nostro ordine, come sempre c'è da litigare per chi paga, ma alla fine cedono tutti e pago io.

"Non è giusto... Sei più forte di me, mi ha praticamente bloccato! La prossima volta pago io e non si discute." dice Matilde lamentandosi. 

"Non riuscirai mai a pagare con noi due, metti il cuore in pace!" Esclama Ermal.

"A cosa brindiamo?" domando cambiare discorso.

"Brindiamo a questa vacanza..." dice Silvia. 

Brindiamo alla vacanza e poi iniziamo a bere e mangiare.

Matilde's Pov.

Siamo arrivati a casa di Ermal poco fa. In questo momento stiamo sistemando le valigie. La stanza è enorme, matrimoniale ed ha il bagno dentro. Non posso essere più che felice. Non per il bagno in camera, ma per tutto.

"Finito." afferma Fabrizio mentre si sdraia a pancia in giù sul letto.

"Beato te." Gli sorriso.

"Cosa ti manca da mettere via?" Mi domanda.

"Le cose del bagno..." dico tirandole fuori per poi metterle via.

"Finito anche io..." dico sdraiandomi anche io sul letto.

Fabrizio si appoggia al mio petto, come sempre le mie guance vanno a fuoco,nonostante non sia la prima volta che lo fa, ma cosa ci posso fare? Niente, sono fatta così e a volte vorrei proprio non esserlo.

Le mie mani finiscono nei suoi capelli. Si alza dal mio petto, e sfiora il naso contro alla mia guancia... Stava per dire qualcosa, ma veniamo interrotti dal bussare alla porta.

"Non so cosa  state facendo lì dentro, ma volevo solo avvertirvi che tra un'ora andiamo a cena se vi volete unire siete ben accetti, se volete stare qui a fare altro, fate pure..." è Ermal.

"Che cretino..." dice sottovoce e non posso fare a meno che ridere. 

Fabrizio si alza e lo stesso faccio io.

"Non stavamo facendo niente come puoi vedere..." dice aprendo la porta.

"Bene. Allora vieni con me? Ti devo parlare..." dice Ermal a Fabrizio.

"Si, arrivo". Si allontana dalla porta e si siede sul letto per mettere le scarpe.

"Tu perché sei bordeaux?" mi domanda.

"Fatti due domande...." dico facendolo ridere.

"Silvia è di là?" domando.

"Si è in cucina..." mi spiega.

"Bene, allora la raggiungo". 

Sorpasso Ermal e raggiungo Silvia in cucina, intenta a sistemare le cose.

"Posso esserti utile?" domando entrando nella stanza.

"Se hai voglia, dovrei mettere via ancora le cose in quei tre scatoloni..." mi spiega.

"Faccio subito." Le dico, mentre mi avvicino ad essi.

Prendo il primo scatolone e lo appoggio sul tavolo. Lo apro e ci sono dentro le posate. 

"Noi usciamo..." dice Ermal entrando in cucina seguito da Fabrizio.

"Mati, te lavai subito così non facciamo tardi..." mi dice Fabrizio.

"Non farò tardi, sono sempre puntuale..." gli dico e mi guarda male facendo ridere gli altri due.

"In ogni caso, tranquillo. Aiuto Silvia qui e poi vado  a lavarmi..." spiego.

"Bene, a dopo!" I due ci salutano con un bacio sulla guancia e poi escono.

"Ma dove devono andare?" domando a Silvia.

"Non so. Mi ha semplicemente detto che deve parlare con Fabrizio..." Mi spiega.

"Hm, okay." 

Il discorso finisce qui e quindi, faccio andare le mani per finire il prima possibile,così entrambe poi, possiamo andarci a lavare prima che gli uomini rientrano.

Continua...

Beh per adesso sembra andare tutto bene no?

Il senso di ogni cosa.  [Fabrizio Moro - #WATTYS2020].Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora